martedì, Novembre 12, 2024

Luciano Saltarelli al Bellini con ‘Quel gran pezzo della Desdemona’

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Luciano Saltarelli al Teatro Bellini con “Quel gran pezzo della Desdemona – Tragedia sexy all’italiana”.

Miscelando l’opera del grande Willy con la commedia sexy all’italiana anni Settanta ed aggiungendo al portentoso mix le sue vaghe suggestioni, i luoghi comuni  e tutte le  riflessioni riguardanti il popolo italiano di quei tempi, Luciano Saltarelli con “Quel gran pezzo della Desdemona – Tragedia sexy all’italiana” presenta nuovamente al Bellini, dopo il Napoli Teatro Festival, la personale e stravagante commistione tra il teatro elisabettiano tipico del bardo e quel genere di film elevato al rango di cult grazie a personaggi come Montagnani, Buzzanca, Antonelli e Fenech e grazie al breve ed effimero successo di un decennio. Luciano Saltarelli al Bellini con 'Quel grand pezzo della Desdemona'Ispirata all’Otello di  Shakespeare ed ambientata nella cinica Milano degli anni Settanta, la storia dell’autore, attore e regista dei Castelli Romani, raccontata con le stesse espressioni e modalità di quel popolare e scomparso filone cinematografico italiano, punta tutto sulle vicende di Moro, un giovanotto del Sud che lascia il suo paese e la mamma vedova per tentare la fortuna al nord.  Ed è proprio mentre sta per partire per Milano che la madre nel salutarlo gli consegna uno slip  rosso ricamato che dovrà donare alla donna che amerà, come pegno d’amore. Così, sulla scena disegnata da Lino Fiorito ed illuminata da Pasquale Mari, con il solo pretesto shakespeariano, la vicenda  affonda decisa sulla vita del giovane operaio che dapprima viene assunto in una fabbrica di manichini e poi viene promosso a caporeparto come premio per aver salvato l’azienda dalle fiamme e per aver perso, in seguito al trauma, completamente la voce. Ancora, la storia si fa più intrigante e complessa quando la figlia del padrone della fabbrica, la giovane e bella Desdemona, si innamora dell’operaio. Da qui a prendere corpo è l’invidia degli altri operai: in particolare, quella  di Jago che prende a odiare Moro per la sua promozione fino a coinvolgere nei suoi inganni la moglie Emilia e quella di Cassiolo, geloso per Desdemona, di cui è innamorato. Con il terrorismo e gli attentati  di quegli anni che fanno solo da sfondo,  la cronaca,  la morte, le  lotte sociali e lo sbarco sulla Luna, il tutto, come intenzione dell’autore, prende subito la via del trash tipico di quella storicizzata commedia sexy nazional-popolare. Con lo stesso Saltarini in scena con Rebecca Furfaro, Giovanna Giuliani, Luca Sangiovanni e Giampiero Schiano, “Quel gran pezzo della Desdemona” nel proiettare il Bardo dell’Avon negli anni Settanta, traccia alla maniera di quei criticati filmetti erotici, uno spaccato sociale e storico tutto italiano a cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta. Partendo da quel timido erotismo cinematografico da italiano medio e ritraendo le immagini di una Italia sull’orlo di quei tristi anni di piombo, Saltarelli, con il suo lavoro, unisce al  meglio  la tragedia  con le evocazione di una nazione allo sbando. Grazie anche alle musiche di Federico Odling e alle reminescenze alla  “Pierino” modello  Alvaro Vitali, lo spettacolo porta estrosamente in scena in un emblematico contesto politico e sociale, una trama shakespeariana singolare e stravagante. La stessa che fondendosi con la commedia sexy di 40 anni fa e con le alterazioni di una società in violenta mutazione, offre vita ad uno spettacolo perfettamente in equilibrio tra i conflitti del teatro e quelli della vita vera.

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