Luigi de Magistris: nel suo post del lunedì mattina su Facebook, il primo cittadino partenopeo sottolinea che “esiste un’altra Napoli” e attacca chi ha sparato.
È arrivata quest’oggi la notizia più attesa dal 3 maggio scorso, quando la piccola Noemi (4 anni) rimase gravemente ferita da un proiettile vagante nell’agguato in piazza Nazionale: la vita della bimba non è più in pericolo. La notizia giunge a pochi giorni da altri terribili spari, quelli nel piazzale antistante il Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini. Sui recenti fatti di cronaca è tornato nel suo post del lunedì mattina su Facebook, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Il primo cittadino, partendo dal Maggio dei monumenti dedicato al diritto alla felicità, ha contrapposto la cultura alla malavita: “Il sapere, la conoscenza e la cultura aiutano ad essere felici – scrive de Magistris – come necessario è il lavoro che sempre più si sta creando a Napoli, soprattutto con cultura, turismo e crescita economica compatibile con i valori costituzionali in cui crediamo. Napoli è attraversata, però, anche da persone violente della nostra città che non esitano a mettere in pericolo la sicurezza di tutti gli abitanti. Sono nemici di Napoli. Il ferimento quasi mortale della piccola Noemi impegna tutta la comunità a lottare per il diritto alla felicità di ogni persona, ma soprattutto delle bambine e dei bambini. La Napoli onesta, la stragrande maggioranza, ha deciso e scelto”. Dopo aver invitato “chi ogni giorno è nel bivio tra il bene e il male” a scegliere il bene e facendo anche appello “a chi ha già sbagliato intraprendendo la strada del crimine o della violenza”, invitandolo ad abbandonare “la strada della morte, diventate testimoni del cambiamento, raccontate agli altri che si può trasformare la propria vita, che è un dono e non ritorna”, ecco l’attacco senza mezzi termini a chi non vuole cambiare: “Non ci raccontate –asserisce il sindaco– quando sarete raggiunti dalla giustizia, che siete costretti a delinquere, perché oggi Napoli è zeppa di alternative a pistole, coltelli e spacciatori. Alla galera per chi sceglie il crimine o alla possibile morte per i camorristi, può esservi anche un’altra via: andatevene da questa città, perché Napoli e il popolo napoletano non vi vogliono. Chi spara ad una bambina, chi apre il fuoco in un ospedale, chi attenta alla felicità delle nostre bambine e dei nostri bambini rischiando di togliergli un futuro sereno, se ne deve andare da Napoli. Isoliamoli: Jatevenne, o meglio, fujtevenne!”.