Giovedì 14 giugno alle ore 20 sempre a Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli) Monica Leone eseguirà sei Sonate di Beethoven in occasione della fortunata rassegna “Maggio della Musica” dedicato all’integrale delle sonate del compositore di Bonn.
Con il prossimo concerto di Giovedì 14 giugno alle ore 20 nella veranda neoclassica di Villa Pignatelli (via Riviera di Chiaia, 200 – Napoli), il “Maggio della Musica” entra nel vivo della rassegna con la prestigiosa presenza di Monica Leone al pianoforte.
Erede dell’impostazione della leggendaria Scuola pianistica di Vincenzo Vitale, che ha formato pianisti del calibro di Campanella e Nicolosi, Monica Leone si è esibita in prestigiose sale in Italia e all’estero, con tournée in Australia e in Brasile, e concerti, tra l’altro, al Teatro di San Carlo.
A Villa Pignatelli eseguirà sei brani per l’integrale delle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven promossa dal Maggio della Musica con la direzione artistica di Michele Campanella, suo marito. Le serata sarà aperta dalle due Sonate settecentesche op. 49, che furono composte molti anni prima della loro pubblicazione e sono entrambe dei pezzi facili strutturati in soli due movimenti e destinati a pianisti non esperti.
Non a caso sono conosciute come le cosiddette sonate “facili” proprio per la semplicità dei loro contenuti musicali ed emotivi. Sono comunque due piccoli gioielli sospesi tra malinconia e gaiezza. La successiva Sonata op. 78 in fa diesis maggiore, composta nel 1809 e dedicata alla contessa di Brunswick (pagina dal gusto retrò e delicata), è anch’essa composta di due soli movimenti brevi che tuttavia non la rendono modesta.
Dotata di un affascinante lirismo, è certamente una delle sonate più belle di Beethoven, anche se forse la meno nota. Quella successiva l’op. 79 detta Sonatina, fu concepita come un pezzo facile anche se la dicitura del primo movimento “Presto alla tedesca” è piuttosto insidiosa. Infatti, rappresenta la forma primitiva del valzer che alla fine del Settecento era chiamata “Allemanda”, tradotta poi da Beethoven “alla tedesca” e concepita come un lavoro haydniano.
Con l’op. 81 detta “Les adieux” per l’allontanamento forzato dell’amico, l’arciduca Rodolfo, da Vienna in seguito alla guerra, Beethoven confeziona un altro capolavoro pianistico che inizia con un richiamo del corno che, proprio intorno al 1810, anno di composizione di questa sonata, era un consolidato simbolo poetico di lontananza, legato alla solitudine e alla malinconia, due sentimenti che Beethoven ritrovava spesso nella sua vita.
La serata si chiuderà con l’op. 90, del 1814, un periodo che fu molto difficile per Beethoven, a causa della stressante contesa legale che ebbe con la cognata per l’affidamento del caro nipote Karl, ma soprattutto per l’inesorabile avanzata della sordità che non gli permetteva nemmeno più di ascoltare il suono del pianoforte.
Strutturata anche questa in due soli movimenti, presentano caratteri e lunghezza decisamente diversi, che collegata alle vicende personali dell’autore, può essere considerata quella del “conflitto fra testa e cuore” con le indicazioni in tedesco “con particolare precisione e ricchezza di sfumature” e “con vivacità e sempre con sentimento ed espressione”.
In questa sonata è presente dunque quel carattere estremamente sentimentale ma anche eroico di un Beethoven che si appresta a comporre le ultime sonate della maturità.
Giovedì 14 giugno alle ore 20
- Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli)
- Festival Beethoveniano
- Monica Leone, pianoforte
- Ludwig van Beethoven
- Sonata n. 19 in sol maggiore, op. 49 n. 1
- Sonata n. 20 in sol maggiore, op. 49 n. 2
- Sonata n. 24 in fa diesis maggiore, op. 78
- Sonata n. 25 in sol maggiore, op. 79
- Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore, op. 81 “Les adieux”
- Sonata n. 27 in mi minore, op. 90