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“Maggio della Musica”: A Villa Pignatelli il violoncellista Ettore Pagano

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“Maggio della Musica”: A Villa Pignatelli debutta Ettore Pagano, 21anni, è il violoncellista più premiato e promettente del momento.

Mercoledì 17 maggio, alle ore 20,15, quarto appuntamento in Villa Pignatelli della rassegna 2023 promossa dal “Maggio della Musica” e realizzata in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania.
La serata segna il debutto a Napoli di Ettore Pagano, violoncellista di punta del nuovo panorama internazionale. A ventun anni, Pagano vanta già una serie strabiliante di Primi premi ottenuti in oltre quaranta concorsi nazionali e internazionali.

ETTORE PAGANO, violoncellista
Programma
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Suite in Do minore n. 5 per violoncello solo, BWV 1011 (1720)
Zoltan Kodály (1882-1967)
Sonata in Si minore op.8 per violoncello solo (1915)
György Ligeti (1923-2006)
Sonata per violoncello solo (1948–53)

Nato a Roma nel 2003, Ettore Pagano ha iniziato lo studio del violoncello a nove anni. Allievo dell’ Accademia Chigiana sotto la guida di Antonio Meneses e David Geringas, ha frequentato la Pavia Cello Academy con Enrico Dindo e l’Accademia “Stauffer” di Cremona. Ha terminato il corso di Laurea triennale al Conservatorio di S. Cecilia a Roma laureandosi con il massimo dei voti, lode e menzione.
Dal 2013 ad oggi gli è stato assegnato il Primo premio assoluto in oltre quaranta concorsi nazionali e internazionali. In particolare, nel 2017 ha ottenuto dalla New York International Artist Association una borsa di studio e un concerto premio alla prestigiosa Carnegie Hall; nel 2019 ha vinto il Primo premio al Concorso “Giovani musicisti” promosso dalla Filarmonica della Scala; nel 2020 ha conseguito il Primo premio al Concorso “Brahms” di Portschach; è stato il più giovane finalista del Concorso “Janigro” di Zagabria; ha vinto il “Kull Cello Competition” di Graz. Il più recente riconoscimento internazionale è il primo premio al prestigioso “Khachaturian Cello Competition”, ottenuto nel giugno 2022 a Yerevan. È stato invitato a suonare in recital a Parigi, in Germania (Berlino, Amburgo, Halle, Kiel), Austria, USA; come solista compare al fianco delle Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra, Graz Philharmonic, Klaipeda Chamber Orchestra (in Lituania), Young Musicians European Orchestra, Armenian State Symphony Orchestra. Nella stagione 2022-23 compare nel cartellone di molte importanti società concertistiche italiane e istituzioni orchestrali, a Torino, Milano, Genova, Verona, Venezia, Trieste, Bologna, Ancona, Roma, Palermo, Cagliari.

Guida all’ascolto
Le sei Suites per violoncello (BWV 1007 – BWV 1012) furono composte verso il 1720 a Köthen, dove Bach ebbe l’incarico di Kapellmeister alle dipendenze del principe Leopold di Anhalt. Le Suites rivestono grande importanza per la storia tecnica e artistica dello strumento poiché, fino al XVII secolo, la funzione del violoncello era quella di semplice accompagnamento. La Quinta Suite è detta discordable: per essa, infatti, Bach aveva prescritto la «scordatura» della corda più alta dello strumento, il «la», abbassandone l’intonazione al sol, secondo una prassi frequente nelle scuole violinistiche italiane. La Suite in Do minore si distingue anche per la straordinaria importanza che in essa assume il Preludio iniziale.

Figura di rilievo nel panorama dell’arte novecentesca, Kodály ha contribuito, in stretta intesa estetica e operativa con Bartók, a gettare le basi della moderna musica ungherese, utilizzando l’enorme patrimonio delle melodie contadine del proprio paese, raccolte ed elaborate nel Corpus musicae popularis hungaricae. La sua Sonata per violoncello si articola in tre movimenti distinti, ma non distanti armonicamente.

Il primo è costruito su una melodia dalla politonalità frastagliata, con intonazione popolareggiante nella linea di canto. Nell’Adagio si esalta l’estensione più grave del violoncello attraverso un tema pensosamente tranquillo reso incisivo dal ricorso al pizzicato. Il terzo tempo, dal carattere virtuosistico, riprende vari incisi tematici già esposti in precedenza.

Ligeti si avvicina alla musica a quattordici anni, iniziando a prendere lezioni di pianoforte. Durante gli studi giovanili, non entra in contatto con la maggior parte degli sviluppi musicali contemporanei, tenuti al bando dalle dittature di destra e sinistra. Tuttavia, si forma sui pezzi nazionalisti di Bartòk e Kodály. Dopo la guerra, entrato all’Accademia musicale di Budapest, Ligeti s’innamora di una studentessa di violoncello, per la quale scrive un unico movimento, un “dialogo musicale” di ardenti e lunghe melodie.

Il fatto che Ligeti non riveli mai i propri sentimenti alla ragazza rende plausibile e poetica, in fondo, l’idea di un dialogo per strumento solo: la conversazione, cioè, vive nell’immaginazione dell’autore. In questo pezzo – dirà Ligeti – ho cercato di scrivere una bella melodia, con un profilo tipicamente ungherese, ma non una canzone popolare”.

Prossimo appuntamento
Giovedì 25 maggio, Villa Pignatelli, ore 20.15
Fred Hersch, piano solo

BIGLIETTERIA: rivendite abituali, botteghino presso Villa Pignatelli a partire da un’ora prima del concerto. Costo del biglietto € 20,00 – ridotto under 26 € 15,00

INFO
Museo Diego Aragona Pignatelli Cortés
Riviera di Chiaia, 200 – 80121 Napoli
drm-cam.pignatelli@cultura.gov.it | +39 081 7612356 museicampania.cultura.gov.it
Associazione Maggio della Musica
Via Filippo Palizzi, 95 – 80127 Napoli
maggiodellamusica@libero.it | +39 0815561369, 3929160934, 3929161691 www.maggiodellamusica.it

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