Scoperto magma sotto l’Appennino, può essere causa di terremoti
Magma sotto un’ampia area nel Sannio-Matese: la scoperta è stata fatta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Università di Perugia.
di Luigi Maria Mormone– Una sorgente di magma, che può generare terremoti “di magnitudo significativa”, è stata scoperta in profondità, sotto l’Appennino meridionale, nell’area del Sannio-Matese. La scoperta (pubblicata sulla rivista scientifica Science Advance) è stata realizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia. Tale sorgente potrebbe anche generare terremoti più in profondità di quelli registrati fino ad ora in quell’area. “Nella parte più profonda sotto la crosta terrestre ci sono processi di fusione che producono magma. Questo risale verso la superficie, fermandosi alla profondità compresa fra 15 e 25 chilometri -ha detto all’Ansa Guido Ventura dell’INGV, coordinatore della ricerca con Francesca Di Luccio-. La sorgente di magma provoca la fuoriuscita di CO2 di origine profonda e può provocare terremoti”. L’indizio che ha portato a tale rivelazione è stata la sequenza sismica anomala avvenuta nel Sannio-Matese tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, quando vi furono sismi di magnitudo massima 5. “Abbiamo scoperto –ha aggiunto Francesca Di Luccio– che questi terremoti sono stati innescati da una risalita di magma nella crosta tra 15 e 25 chilometri di profondità”. L’anomalia era legata sia alla profondità, rivelatasi maggiore rispetto a quella dei terremoti tipici dell’area e compresa fra 10 e 15 chilometri, sia alle forme d’onda degli eventi più importanti, simili a quelle dei terremoti in aree vulcaniche.
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.