Whirlpool ha annunciato ieri lo stop ufficiale a tutte le attività dello stabilimento di via Argine a Napoli per il prossimo 1 novembre, dopo l’ennesimo nulla di fatto nell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e vertici aziendali.
Una bruttissima giornata dunque per i 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da mesi la richiesta del rispetto degli accordi di ottobre 2018 e il no alla riconversione dello stabilimento di Ponticelli attraverso la cessione alla Prs.
In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Alessandro Magnoni, direttore Comunicazioni Whirlpool, che chiama in causa il Governo: “E’ una vicenda lunga questa, nata 138 giorni fa -afferma il direttore Comunicazioni della multinazionale- Mi riferisco al giorno 31 Maggio, quando abbiamo dato aggiornamenti sul piano industriale firmato nell’ottobre dello scorso anno. Quando l’azienda ha preso coscienza della crisi del prodotto nel nostro stabilimento di Napoli, lo ha prontamente reso noto.
Magnoni spiega i prossimi passi dell’azienda: “Dal prossimo primo Novembre -prosegue Magnoni- l‘azienda terminerà la sua attività nel sito produttivo di Napoli. La procedura di riconversione prevede l’elemento della consultazione: abbiamo ancora 10 giorni dinanzi a noi per permettere a chiunque, delle parti coinvolte, di contattarci, sedersi accanto a noi, per condividere con noi cosa c’è dietro la procedura. L’ottimismo ci guida da mattina a sera. L’azienda è qui pronta ad accogliere qualsiasi appello.
Sulla questione Whirlpool è intervenuto a “Barba&Capelli” su Radio CRC anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che come sempre non ha peli sulla lingua: “Grandi chiacchiere e grande propaganda, senza la vera soluzione dei problemi: Whirlpool chiude. Avemmo dovuto spronare l’azienda a dire in quali condizioni avrebbe potuto riaprire. Il Governo -attacca De Luca- avrebbe dovuto mettere in piedi una serie di vantaggi fiscali.
Articolo pubblicato il: 16 Ottobre 2019 9:48