Categorie Economia e Lavoro

Manovra, ecco i punti principali su cui ha lavorato il Governo

Manovra: ecco i suoi punti principali (dalla quota 100 ai tagli alle pensioni d’oro, fino al reddito di cittadinanza).

Raggiunta l’intesa nel Governo per la prossima manovra finanziaria, su cui l’Ue esprimerà il suo giudizio entro il 30 novembre (percorso che si rivelerà complesso). Tanti i punti su cui il Governo ha lavorato per questa manovra: dalla quota 100 (priorità della Lega) ai tagli alle pensioni d’oro, fino al reddito di cittadinanza (priorità del M5S).

Pensioni, quota 100 dal prossimo febbraio

La quota 100 (62 anni d’età più 38 di contributi) entrerà in vigore dal prossimo mese di febbraio. “È l’inizio del percorso che vale 7 miliardi nel 2019 e a crescere negli anni successivi con l’obiettivo -ha sottolineato il vicepremier Matteo Salvini dopo il Consiglio dei Ministri- di azzerare la legge Fornero. È una prima bella e sostanziosa boccata d’ossigeno, 400mila persone riconquisteranno il diritto alla pensione”. Prorogata inoltre l’opzione donna, che consente la pensione per le lavoratrici con 35 anni di contributi e 58-59 anni d’età (dipendenti/autonome).

Tagli alle Pensioni d’oro

Nella Legge di bilancio verrà inserito anche il taglio alle cosiddette pensioni d’oro, ovvero quelle al di sopra dei 4500 euro netti al mese. La proposta di legge all’esame della Camera, secondo quanto riferiscono fonti governative, sarà corretta. Per finanziare il reddito di cittadinanza, il M5S puntava ad introdurre nel decreto fiscale anche i tagli alle pensioni sopra i 3000 euro. Tale mossa è stata tuttavia stoppata dalla Lega, che hanno dato l’ok alla misura ma con dei paletti: ovvero non colpire gli assegni sotto i 4500 euro netti.

Reddito di cittadinanza, partenza nel 2019

Il reddito e le pensioni di cittadinanza partiranno nei primi tre mesi del 2019. Il contributo da 780 euro, secondo quanto annunciato, verrà caricato sul bancomat e ci sarà un monitoraggio degli acquisti. La misura costerà 9 miliardi, cui se ne aggiunge un altro per il potenziamento dei centri per l’impiego.

Flat tax

Sulla Flat tax per partite Iva e piccole imprese, si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15%. Flat tax al 21% sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali: si prevede dunque una cedolare fissa al 21% anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili come i capannoni.

Pace fiscale: possibile sanare pregresso

Raggiunto un accordo anche sulla pace fiscale. Sarà infatti prevista un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Si potrà avere la dichiarazione integrativa per far emergere fino a un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque entro un tetto di 100mila euro. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado o il 50% in caso di vittoria in primo grado.

 

Articolo pubblicato il: 16 Ottobre 2018 17:44

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.