Il 20 e 21 marzo, nella Sala della Loggia del Maschio Angioino, ci sarà il convegno dedicato alle donne e al loro prezioso e fattivo contributo nella cultura architettonica napoletana, dal dopoguerra fino ai nostri giorni.
L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia ha indetto, per il 20 e 21 marzo prossimo, un convegno dedicato alle donne architetto che dal dopoguerra ad oggi si sono impegnate nel loro prezioso lavoro di ricostruzione post-bellica, attraverso una professione difficile ed impegnativa, resa ancora più ardua dal fatto di essere donne, una “condizione” culturale e professionale sottolineate da una spinosa situazione di pari opportunità rispetto agli uomini.
Pertanto questi due giorni di convegno vogliono evidenziare il ruolo delle architette (nella storia dell’architettura napoletana dal dopoguerra ad oggi), impostando un lavoro di ricerca che colmi una lacuna storiografica.
Da Stefania Filo Speziale, passando per Elena Mendia, fino alla “seconda generazione” delle architette napoletane, di cui fu esponente Donatella Mazzoleni, si vuole dimostrare come le donne riuscirono ad affermarsi con talento e dedizione in un ambito storicamente maschile, dando un proprio specifico, importante contributo.
L’approccio è quello della ‘contribution history’, laddove il contributo è quello delle donne al progetto e l’obiettivo è rivedere la storiografia ufficiale di natura androcentrica e quindi decostruire la visione canonica patriarcale. Non sorprende che anche in questo campo, quello dell’architettura, le donne abbiamo subito ancora velate e forse evidenti umiliazioni, per una professione tipicamente maschile; nulla di più sbagliato, naturalmente, e questo convegno vuole gettare una luce nuova sull’operato fattivo e professionale delle donne architetto che non hanno nulla da invidiare rispetto agli uomini.
A tal proposito mi piace citare un bellissimo romanzo storico di Melania G. Mazzucco “L’architettrice” nel quale l’autrice, per la prima volta ci fa conoscere un architetto donna addirittura del Seicento, Plautilla Bricci che, nonostante donna, è riuscita ad imporsi come architetto, in una società decisamente patriarcale, attraversando tutto il Seicento – nata nel 1616, morì nel 1705 – operano sia come architetto che come pittrice, lasciando un impronta indelebile nella storia dell’epoca preindustriale italiana. Qui di seguito, la locandina dell’evento, con tutti i particolari dello stesso.