Critica&Teatro

Massimo Ranieri conquista il teatro Diana tra sogni, canzoni e macchiette

Massimo Ranieri, è arrivato al teatro Diana e fino a domenica 22 maggio sarà di scena con il suo spettacolo “Sogno e Son Desto”. Un concerto fatto di note, teatro e poesia che ha entusiasmato e coinvolto il pubblico in sala.

Giannino Calone, l’ex scugnizzo del Pallonetto a Santa Lucia da tutti conosciuto come Massimo Ranieri, è arrivato al teatro Diana, dove, fino a domenica 22 maggio sarà di scena con il suo spettacolo “Sogno e Son Desto”.

Un lavoro diventato quasi identitario per il popolare artista partenopeo che, riproposto in una versione 3.0, già nel titolo registra una nuova aggiunta rappresentata dal pensiero “oggi è un altro giorno”. Presentandosi nello spazio di via Luca Giordano con l’esaltante lavoro da lui stesso scritto con Gualtiero Peirce, Massimo, non ha certo perso tempo per offrire al pubblico i frutti di una lunga maturazione artistica spaziando libero tra l’immenso repertorio dei suoi successi fino a giungere al sentito omaggio all’amico Aznavour, con il brano del 1972 “Quel che si dice”.

Parlando della sua città, delle sue prime esperienze e dei ricordi legati agli esordi (singolare l’interrogativo che sorge circa la storiella della pubblicità milionaria per la Barilla ed il papà dell’artista che dice “fatti dare un poco di pasta”, narrata da anni, pari pari, anche dal suo popolare collega Nino D’Angelo) Ranieri, ha impiegato ben poco per conquistare gli amici partenopei pronti a cantare tutti in coro insieme al loro amato beniamino.

Puntando ancora su di un talento naturale che sembra impreziosirsi di pari passo con l’età e contando su di un gruppo di eccellenti musicisti e su degli arrangiamenti straordinariamente funzionali, Ranieri ha presentato alla sua maniera una serie di brani in grado di confondersi con la storia umana e con gli amori di ogni italiano e napoletano.

Mantenendosi in equilibrio tra l’onirico ed il romantico, così come tra il comico ed il macchiettistico, Ranieri ha felicemente puntato su delle canzoni di autori celebri sempre inneggianti ai temi dell’amore e della vita. Un viaggio canoro e poetico, quello scelto, che partendo dall’emblematica “Vent’anni”, ha fatto tante tappe con brani come “Mi troverai”, “Resta cu mme”, “Quagliarulo” “Se bruciasse la citta”, “Ho bisogno di te”, “Come so’ nervoso”, “Erba di casa mia”, “Rose Rosse”, e “’O Surdato Nnammurato”, fino a giungere all’inno “Perdere l’amore”, alla carosoniana “A pastiglia” e alla struggente “Anema e core”.

Così grazie ai suoi brani evergreen, alle emozionanti soste nell’ immortale repertorio della grande canzone napoletana e grazie anche alle incursioni nell’allegro e pungente mondo di quella “macchietta” che fu pure di Nino Taranto, Massimo Ranieri ha ancora una volta offerto agli spettatori uno spettacolo dalle mille accattivanti sfaccettature.

Un concerto fatto di note, teatro e poesia con il “luciano” Giannino, pronto, anche in tema di società e corruzione, a tirare in ballo il pensiero profetico dello scrittore e giornalista, Giuseppe Prezzolini. Tenendo in pugno la platea dall’inizio alla fine della serata e abbracciando virtualmente i presenti, con “Sogno e Son Desto” oggi è un altro giorno”, Massimo Ranieri ha trascinato tutti nel vortice emotivo di un mondo fatto di talento e passione, o meglio, di un universo costruito su misura per chi ha saputo fare della canzone e dell’arte della scena un motivo di vita unico e inimitabile.MO RANIERI

Articolo pubblicato il: 5 Maggio 2022 19:59

Giuseppe Giorgio

Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia