venerdì, Novembre 22, 2024

Mibac, fondi Cipe: 90 milioni per la crescita del rione Sanità di Napoli

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Rione Sanità: importante risultato nel tavolo al Mibac con Comune di Napoli, Regione Campania e Prefettura.

Belle notizie per il rione Sanità di Napoli dalla riunione svoltasi a Roma nella sede del Mibac tra lo staff del ministero dei Beni Culturali, i vertici del Comune di Napoli e i rappresentanti della Regione Campania. Saranno investiti alla Sanità i 90 milioni di Fondi Cipe del Piano operativo Cultura e Turismo destinati a Napoli.

Un piccolo grande risultato, che premia la rinascita di un territorio che non ci sta ad arrendersi alle stese di camorra, ma che vuole far partire la sua riscossa proprio dalla cultura (come ben testimoniato anche dal giornalista Luca Rosini nel recente documentario La paranza della bellezza).

Nel corso della riunione è emersa anche la possibilità che un quinto delle risorse siano usate per finanziare imprese culturali e creative del quartiere Sanità. Al tavolo ha partecipato anche Luca Rotondo, vicario del prefetto di Napoli Carmela Pagano, il quale ha assicurato che nel quartiere sarà assicurata una migliore sicurezza e presenza da parte delle forze dell’ordine.Mibac, fondi Cipe: 90 milioni per la crescita del rione Sanità di Napoli Per il Comune di Napoli, al colloquio con il ministro Alberto Bonisoli c’erano il sindaco Luigi de Magistris con il capo di gabinetto Attilio Auricchio e l’assessore competente Carmine Piscopo.

Le parti hanno inoltre deciso di creare un coordinamento per “armonizzare gli investimenti” dei Fondi Cipe, dei Fondi Ue per il Centro storico Unesco di Napoli e dei finanziamenti previsti nel Patto per Napoli. Già nel corso della prossima riunione, riferiscono dal Mibac, Comune di Napoli e Regione Campania porteranno le prime proposte sugli edifici da ristrutturare, tenendo conto che si dovrà trattare di palazzi pubblici.

In particolare, i rappresentanti di Palazzo San Giacomo parlano di recupero a scopo di fruizione culturale e sociale di palazzi, chiese e conventi chiusi da molti anni.

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