Michel Godard, giovedì 7 dicembre 2017 alle ore 20.30 al Teatro Sannazaro per la stagione concertistica della Associazione Alessandro Scarlatti.
Protagonista del prossimo concerto della Scarlatti, Michel Godard uno degli interpreti più interessanti e originali contemporaneo, ha affidato la sua arte alla tuba, contribuendo al recupero del “serpentone rinascimentale”, affrontando repertori crossover, con uno stile individuale ed uno stupefacente virtuosismo. Il suo nuovo progetto dedicato a Monteverdi si fonda sull’incontro di musicisti barocchi e jazzisti, alla ricerca di un comune linguaggio tra improvvisazioni ed audaci armonie. Un mirabile gioco di specchi e di contaminazioni in cui si fondono indistinti l’antico e il moderno. La serata sarà dedicata a Claudio Monteverdi di cui ricorrono quest’anno i 450 anni dalla nascita, un autore che ancora oggi continua ad essere fonte di ispirazione per la produzione di musica nuova. Michel Godard vuole mostrarci che la musica spesso è in grado di superare barriere come quelle del tempo attraverso le sue interpretazioni di alcuni brani di Monteverdi all’interno di una scaletta costituita principalmente da brani di nuova produzione (scritti per lo più da Godard e dai suoi colleghi) mantenendo però una chiara unità a livello musicale tra il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’, che lascia trasparire l’ispirazione monteverdiana anche nelle composizioni contemporanee. Secondo Michel Godard «ci sono tante somiglianze tra un musicista del XVI e del XVII secolo e un musicista jazz di oggi; è questa la ragione per cui sono stato spinto a mettere insieme musicisti che sono specializzati nella musica rinascimentale e barocca con musicisti jazz che sono aperti ad altre pratiche musicali». Il primo elemento che colpisce è lo strumento usato da Godard: il serpentone, strumento a fiato della famiglia dei cornetti con una forma che ricorda il corpo di un serpente. Nato in Francia nell’ultimo decennio del XVI secolo e usato per rinforzare le voci nelle chiese durante le celebrazioni liturgiche, è andato progressivamente in disuso. Oggi, viene utilizzato per eseguire una delle pratiche più tipiche del jazz, ovvero l’improvvisazione melodica su strutture armoniche che si ripetono ciclicamente, pratica che si sposa bene sui bassi ostinati dei brani di Monteverdi. Il serpentone di Godard si affianca in alcuni brani alla voce in canto sardo ‘bassu’ di Gavino Murgia che, oltre a stupire con i virtuosismi vocali, fa sentire chiaramente le influenze provenienti da diverse culture che costituiscono una parte importante degli studi del cantante e sassofonista. Godard sarà affiancato da un valente trio composto dal mezzo-soprano Guillemette Laurence e il fisarmonicista Luciano Biondini oltre al sassofonista Gavino Murgia. Ancora una volta l’Associazione Alessandro Scarlatti propone una serata di musica all’insegna del nuovo e soprattutto del “particolare”.
Programma
Giovedì 7 dicembre 2017– Teatro Sannazaro – ore 20.30
A TRACE OF GRACE ‘80
Michel Godard (1960)
Ambre (2010)
Michel Godard
A trace of grace (2011)
Claudio Monteverdi (1567-1643)
da L’incoronazione di Poppea
“Pur ti miro”
Michel Godard
Soyeusement (2011)
Gavino Murgia (1971)
Nobas Nues (2010)
Georg Friedrich Haendel (1685-1759)
da Rinaldo
“Lascia chi’o pianga”
Luciano Biondini (1971)
Prima del cuore (2010)
Claudio Monteverdi
“Si dolce è’l tormento” SV 332
Michel Godard
Roma (2011)
Claudio Monteverdi
da Scherzi musicali
“Zefiro torna e di soavi accenti” SV 251
MICHEL GODARD, serpentone
GUILLEMETTE LAURENS, soprano
LUCIANO BIONDINI, fisarmonica
GAVINO MURGIA, sassofono e voce