Il 13 Aprile 2022 il Teatro MAV ospiterà dalle ore 21 il concerto di musica classica del celebre pianista Michele Campanella, che eseguirà la celeberrima “Sonata in si minore” di F. Liszt e gli altrettanti celebri “Quadri di un’esposizione” di M. Musorgskij.
Serata evento quella che mercoledì 13 aprile si svolgerà al Teatro MAV di Ercolano, per la presenza prestigiosa di uno dei più acclamati pianisti della scena artistica internazionale: Michele Campanella, che Gianluigi Osteri, manager delle Gabbanella Club, società che gestisce il teatro, non esita a definire “eccezionale“ e aggiunge “Il nostro intento è stato quello di costruire un palinsesto di spettacoli ed eventi culturali con attenzione alle diverse generazioni, creando un’offerta differenziata con proposte di musica, cinema, prosa, drammaturgia, danza e di aprire il teatro alle proposte e alle iniziative delle realtà associazionistiche e artistiche locali.
Possiamo dirci soddisfatti di quello che abbiamo ottenuto fino ad oggi. Ma questo appuntamento ci inorgoglisce particolarmente: è un grande onore privilegio poter vivere questa magnifica esperienza e poter godere della maestria del maestro Campanella”.
Dello stesso avviso anche Nino Daniele, che ha curato la rassegna “Riscoprire l’uomo” del Mav: “Un concerto del Maestro Campanella è sempre un evento speciale che consegna bellezza e amore alle persone. Significativa, importante e preziosa dunque la sua presenza ad Ercolano, città dove si trova uno dei più famosi e prestigiosi siti archeologici che tutto il modo ci invidia e che è visitato ogni anno da milioni di turisti. Il Maestro Campanella, uno dei più grandi musicisti del Mondo, ha scelto non a caso il Mav, luogo simbolo della cultura in cui storia e innovazione tecnologica alimentano la memoria della civiltà.
L’unico modo per non smarrirsi nell’ orrore del presente è ricordarsi della Humanitas.
Nato a Napoli, Campanella annovera tra i suoi avi il filosofo Tommaso Campanella, lo scultore Emanuele Caggiano (maestro di Vincenzo Gemito) e il pittore siciliano Giuseppe Sciuti, affronta lo studio del pianoforte fin da giovane per poi entrare nel Conservatorio di San Pietro a Majella, dove si diplomerà con il maestro Vincenzo Vitale, figura leggendaria e immenso didatta del pianoforte che ha anche formato pianisti del calibro di Nicolosi e Canino; la prestigiosa scuola di Vitale è diventata, nel corso degli anni, una punto di riferimento importante per chiunque avesse voluto intraprendere la carriera concertistica e con i nomi altisonanti che ho precedentemente citato, ne abbiamo oggi una tangibile certezza.
Nel 1966 inoltre vince, ancora studente, il premio Casella. Campanella nella sua lunga e luminosa carriera si è esibito con le principali orchestre europee e statunitensi e recentemente ha sviluppato anche l’attività come direttore-solista con le più prestigiose orchestre italiane, riscuotendo ancora un forte consenso dal pubblico. Campanella è senza dubbio uno dei massimi interpreti di Listz, un autore che conosce profondamente, avendo non solo inciso l’integrale per pianoforte del compositore ungherese, ma ha anche pubblicato un saggio dal titolo significativo “Il mio Liszt”, ricco di spunti interessanti e stimolanti.
Il brano che verrà eseguito, l’unica Sonata per pianoforte composta da Liszt, a Weimar nel 1852-53, fu dedicato a Schumann che già nel 1839 gli aveva dedicato la Fantasia op. 17; è senza dubbio un brano molto complesso e di difficile esecuzione che dal punto di vista formale si può leggere in modi diversi, tuttavia mi limiterò a citare “solo” la sua originalissima articolazione formale che già dal suo “lento assai” introduttivo, si può capire che questo capolavoro pianistico non è riconducibile ai modelli formali della tradizione, e che la sua enigmatica e nello stesso tempo affascinante struttura armonica e maledica, è un vero e proprio percorso di ricerca all’interno dei principi costruttivi della sonata classica.
Ispirati dagli schizzi del suo amico architetto Victor Hartmann, i Quadri di un’esposizione hanno una scrittura pianistica del tutto nuova e decisamente coinvolgente che portò il compositore russo ad una audace ed efficace esplorazione formale, di ispirazione folcloristica, che decretò il successo più noto della sua vita. Infatti hanno dato origine a molte orchestrazioni e arrangiamenti di natura popolare, di cui quella di Ravel è senza dubbio la più bella e nota, vista la sua spiccata capacità orchestrale così ben scritta che sembra quasi essere un altro pezzo.
Campanella dal 2017 è direttore artistico del festival, da lui ideato, “Spinacorona, passeggiate musicali napoletane”. Un festival innovativo, che ha come intento quello di creare un connubio tra la musica classica, rendendola accessibile a tutti, e alcuni dei luoghi del patrimonio artistico della città di Napoli, e con le ultime fortunate edizioni, è riuscito perfettamente nel suo intento, registrando sempre un grande affluenza di pubblico che ha notevolmente apprezzato il lavoro di Campanella non solo come eccellente pianista, ma anche come raffinato e attento divulgatore di arte e cultura, favorito sia dal suo amore per la città di Napoli, che dalle sue stesse bellezze storico-architettoniche, invidiate in tutto il mondo.