Human Technopole: lo scozzese Iain Mattaj sarà direttore del polo di ricerca su cancro e malattie degenerative che occuperà parte degli spazi dell’Expo.
Prende forma Human Technopole, il polo di ricerca sul cancro e le malattie neurodegenerative che sorgerà nell’ex area dell’Expo 2015 a Milano. A settembre saranno infatti pubblicati i bandi internazionali per selezionare i direttori dei sette laboratori: l’iniziativa è propedeutica all’assunzione dei primi 300 ricercatori (prevista entro il 2019). Primo atto del comitato di sorveglianza presieduto da Marco Simoni (docente di Economia politica alla London School of Economics) è la nomina di Iain Mattaj, direttore dello European Molecular Biology Laboratory (Embl), alla direzione di Human Technopole. Come riporta il sito “Wired.it”, la nomina è arrivata sulla base di un bando internazionale, basato su un progetto elaborato dall’Istituto italiano di tecnologia. L’ente di ricerca con sede a Genova ha disegnato il centro di ricerca che rappresenterà il cuore di Mind, Milano innovation district, parco scientifico che circonderà Human Technopole, accogliendo università e aziende. La previsione è quella di realizzare sette laboratori che studino il genoma, con l’obiettivo di individuare cure personalizzate contro il cancro e le malattie neurodegenerative.
Tale processo richiederà l’utilizzo e l’analisi di grandi quantità di dati: non a caso uno dei quattro edifici che ospiteranno Human Technopole, Palazzo Italia, sarà un data center. Il Politecnico di Milano ad inizio 2018 vi ha già installato il primo laboratorio: si chiama Cads (Centro di analisi decisioni e società). “Il nostro obiettivo è quello di avere un approccio multidisciplinare. E cominciare a definire i metodi per l’analisi dei dati massivi prodotti da Human Technopole -ha spiegato Donatella Sciuto, membro del comitato di sorveglianza e prorettore vicario del Politecnico di Milano – Al momento stiamo lavorando su quelli legati alla spesa sanitaria. Lo scopo è quello di fornire delle valutazioni delle politiche pubbliche e supportare le decisioni in materia”.
Sono otto i ricercatori impegnati al momento, avanguardia degli oltre 1.300 che vi lavoreranno entro il 2024. Intanto, i lavori procedono: entro febbraio 2019 sarà consegnato il data center, mentre per novembre dello stesso anno è previsto il completamento dei cantieri. Il Governo ha garantito uno stanziamento annuale di circa 120 milioni di euro, che diventeranno 140 a partire dal 2023. “Ma se guardiamo a realtà come l’Embl da cui viene Mattaj, queste realtà sono in grado di raccogliere fondi fino a raddoppiare il contributo governativo”, ha spiegato Simoni.