La Terza Corte di Appello di Roma ha riconosciuto l’associazione di stampo mafioso nel processo “Mondo di mezzo”, ribaltando la decisione presa in Primo Grado, ma riducendo le condanne per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
“Abbiamo sempre detto che le sentenze vanno rispettate: lo abbiamo fatto in primo grado e lo faremo anche adesso. La corte d’appello ha deciso che l’associazione criminale che avevamo portato in giudizio era di stampo mafioso e utilizzava il metodo mafioso. Era una questione di diritto che evidentemente i giudici hanno ritenuto fondata”, ha commentato il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
Per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, “questa sentenza conferma la gravità di come il sodalizio tra imprenditoria criminale e una parte della politica corrotta abbia devastato Roma. Conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che bisogna tenere la barra dritta sulla legalità. È quello che stiamo facendo e continueremo a fare per questa città e i cittadini”.
Reazione critica dei legali degli imputati più conosciuti di questo processo, Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Queste le parole di Bruno Giosuè Naso, legale dell’ex Nar: “L’insussistenza dell’accusa mafiosa in primo grado mi sembrava inattaccabile -ha detto Naso- Se perfino questo collegio, che è uno dei migliori della Corte d’Appello, ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, io non capisco più nulla di diritto. Oppure è successo qualcosa di stravagante che ha influito. La magistratura mette bocca su tutto e si arroga il compito di moralizzare la società”. Per Alessandro Diddì, legale di Buzzi, “è una bruttissima pagina per la giustizia”.
Articolo pubblicato il: 11 Settembre 2018 17:24