Categorie Economia e Lavoro

Moretta, la norma sugli amministratori giudiziari danneggia le procedure

Forum dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, “Nomina amministratore giudiziario: incompatibilità e limiti agli incarichi”.

NAPOLI – “Il nuovo codice antimafia impone un limite molto ristretto di tre incarichi per collega: pensiamo ad una mozione da presentare agli organi incaricati, è un grosso problema che va risolto perché danneggia quelle procedure che hanno invece bisogno di specialisti e persone competenze. È una norma che non favorisce il normale prosieguo della giustizia”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, nel corso del forum “Nomina amministratore giudiziario: incompatibilità e limiti agli incarichi”.

Secondo Giovanna Ceppaluni, presidente Sezione Gip del Tribunale di Napoli, “ci sono troppe lacune: le nuove norme dovevano essere una panacea, eliminare la percezione dei favoritismi e delle zone grigie. Invece non sono riuscite a risolvere questo problema e noi magistrati stiamo cercando faticosamente di dare una interpretazione coerente e unitaria”.

Per Arcangelo Sessa, consigliere Odcec Napoli, “il limite di incarichi riduce le possibilità di specializzazione dei professionisti. Vedremo i tribunali come si comporteranno di fronte a queste norme, sperando di uscirne in maniera unitaria oppure con dei correttivi da parte del governo”.

Anche per Claudia Ferrari, pm della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, “la normativa è troppo rigida e dovrà essere interpretata per sgombrare il campo da possibili abusi e poca trasparenza”.

In conclusione, per Pierluca Bevilacqua, presidente della Commissione di Studio di Diritto Penale dell’economia, “si tratta di un problema che va affrontato, tenendo in considerazione i magistrati e i commercialisti impegnati in queste procedure”.

Articolo pubblicato il: 16 Novembre 2018 23:59

Federica Giorgio

Giornalista - iscritta alla Federico II al corso di Laurea di Culture Digitali e Comunicazione