mercoledì, Marzo 26, 2025

La movida non si ferma a Napoli, famiglie costrette a dormire in cucina per il troppo rumore

Alcuni dei residenti nei vicoli di Cisterna dell’Olio a Napoli sono costretti a dormire in cucina, visto che le camere da letto sono troppo esposte al chiasso della movida, nonostante la decisione del tribunale.

Decine di nuclei familiari a Napoli hanno deciso il loro sostegno alla causa intentata da tre residenti dei vicoli di Cisterna dell’Olio a Napoli per dire basta all’inquinamento sonoro prodotto da numerosi bar e pub che ha costretto alcuni di loro a dormire in cucina visto che le camere da letto sono troppo esposte al chiasso della movida proveniente dall’esterno e che si protrae fino a notte fonda.

I gestori dei sette bar, tutti concentrati in pochi metri, hanno fatto ricorso contro la decisione del tribunale che li indica come responsabili dell’inquinamento sonoro “non applicando – spiega all’ANSA l’avvocato Gennaro Esposito rappresentante legale delle 67 famiglie – le misure previste dal tribunale, comportamento ampiamente provato dai video prodotti sino ad oggi dai residenti”.

Al reclamo avanzato dai gestori si e’ opposto anche il Comune di Napoli che si e’ posto al fianco dei denuncianti ed ai nuclei familiari mettendo in atto azioni di controllo e di contenimento del fenomeno amplificato dal fatto che i clienti, viste le esigue metrature dei locali, tendono ad accalcarsi sulla pubblica via.

“I livelli di inquinamento sonoro – spiega Esposito – continuano a superare ampiamente la soglia massima di decibel e noi confidiamo che il sostegno delle famiglie, tutte pronte a testimoniare il loro disagio, possa servire alla decisione del tribunale di respingere definitivamente le istanze dei gestori e riportare serenità e silenzio alle notti dei residenti”.

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