Movida a Napoli: trenta ragazzi armati di spranghe e coltelli hanno trovato la “risposta” delle armi da fuoco.
di Luigi Maria Mormone – L’audizione in Questura ha fatto emergere i dettagli dell’assalto alla movida di Chiaia, raid avvenuto nella notte tra sabato e domenica (in cui sei giovani sono rimasti feriti). Come riportato da Il Mattino, sono stati ascoltati una decina di testimoni e vittime della rappresaglia iniziata da “quelli di San Giovanni” (tra i quali alcuni soggetti del clan Formicola) e conclusa con i colpi di pistola esplosi da un paio di soggetti ritenuti legati all’area di Fuorigrotta e Pozzuoli. Addirittura in 30 erano armati di spranghe, coltelli e manganelli, con un unico obiettivo: “prendersi la zona”, insultare chiunque fosse stato nei loro pressi e colpire a sangue, con la certezza di non trovare alcun tipo di ostacolo. I ragazzini sapevano infatti con certezza che qualunque cosa avessero fatto nella zona dei baretti, non avrebbero trovato nessun presidio in grado di arginare la loro furia, reputandosi “padroni” di San Giovanni a Teduccio. Hanno così fatto irruzione in quello che un tempo era il salotto buono di Napoli, quello dei baretti, che nel sabato sera è da sempre a dir poco caotico. Tuttavia, questi ragazzini non avevano immaginato di trovare dall’altra parte pane per i loro denti, quindi non solo la “Napoli bene” ma anche quella “in grado di parlare la loro stessa lingua”, capace di replicare alle spranghe e ai coltelli con una pistola, in quelli che sono stati attimi di puro terrore.