Emerge un triste scenario dalla sentenza della Corte dei Conti della Campania sull’uso dei fondi alle imprese della Camera di Commercio di Napoli. Come riporta “Il Mattino”, le indagini dei pm contabili Ferruccio Capalbo e Chiara Vetro hanno evidenziato anche il pranzo di Natale per i poveri del 2013 alla Galleria Principe di Napoli tra le truffe dei contributi alla Camera di Commercio partenopea. L’inchiesta parla di costi gonfiati e fatture pagate in ritardo, addirittura dopo aver ricevuto la sovvenzione. Inoltre, i soldi venivano veicolati verso ditte amiche, che peraltro non lavoravano nel settore della ristorazione, ma nel ramo abbigliamento. All’evento, per cui l’ente camerale contribuì con una sovvenzione di 12mila euro, parteciparono oltre mille persone e 200 volontari. L’organizzazione fu curata dall’Associazione Amici della Galleria, presieduta da Stefano Delli Santi Cimaglia Gonzaga, condannato per danno erariale da 12mila euro assieme a Lucio Barone Lumaga, presidente della Camera di Commercio di Napoli dal 1998 al 2000 e al vertice per un periodo anche di Confcommercio Napoli: la sentenza potrà essere appellata.
“Tutti gli elementi di prova raccolti – scrivono i giudici – confermano che il pranzo della vigilia di Natale 2013 tenutosi alla Galleria Principe di Napoli destinato ai poveri fosse stato strumentalizzato e il finanziamento, per il tramite di artifici, in tutto o in parte sviato dalla finalità sociale cui doveva essere destinato per essere invece veicolato a beneficio delle società legate a Lucio Barone Lumaga”.
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