I Carabinieri, per conto della Procura di Napoli, stanno svolgendo un’inchiesta che punta a verificare l’esistenza di una vera e propria cricca per la gestione delle case popolari. Come riportato da “Il Mattino”, il tariffario è però gestito non dalla malavita ma da impiegati e pubblici ufficiali, e a capo dell’organizzazione vi sarebbe un agente municipale.
È lui a dare “una mano” se c’è bisogno di un cambio di residenza, di una nuova intestazione, di un “riciclo intestato”, di una voltura. C’è sempre lui quando bisogna rendere morbido un controllo amministrativo, o quando ci sono da eludere le verifiche sul territorio. Tale cricca agisce sia all’ombra delle case popolari riconducibili al Comune di Napoli sia quelle che fanno riferimento all’Iacp (gestito della Regione Campania).
C’è un prezzo per ogni “servizio”, specialmente quando si mette mano allo stato di famiglia di un nucleo residente in una casa popolare: da 300 a 500 euro, almeno a giudicare da quanto emerso dalle indagini su alcune pratiche ritenute sospette. Ne sono decine finite agli atti, in uno scenario che punta a fare chiarezza su presunte manomissioni.
Due le zone su cui la “cricca” si è mossa con una certa disinvoltura negli ultimi anni: rione Traiano e Secondigliano (la zona chiamata 167, nei pressi degli uffici dell’Asl). Qui l’agente finito nel mirino delle indagini ha dato il meglio di sé: lavoretti in cambio di soldi, sia per garantire “volture” (che consentono a chi è abusivo di inserirsi in un domicilio) ma anche per eludere i controlli e dare “consigli”.
Articolo pubblicato il: 6 Agosto 2018 10:16