Insieme, al tavolo della commissione Urbanistica presieduta da Mario Coppeto, gli assessori della Regione Campania, Bruno Discepolo, e del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, hanno illustrato – insieme alle architette responsabili dei relativi settori, Donata Vizzini e Paola Cerotto – l’accordo di programma sottoscritto lo scorso 17 aprile tra Comune e Regione che rilancerà, recuperando oltre 107 milioni di euro provenienti dall’accordo di programma del 1994, le politiche abitative e lo sviluppo urbano.
Alla sua prima riunione operativa su un argomento “oltre” l’emergenza della pandemia, la commissione presieduta da Coppeto ha affrontato il tema dell’accordo di programma sottoscritto lo scorso 17 aprile per il rilancio delle politiche abitative e dello sviluppo urbano. Salutata con fiducia la conclusione del complesso lavoro che ha portato le due istituzioni all’importante risultato, ha detto Mario Coppeto, si tratta ora per la commissione di accompagnare la realizzazione degli interventi lavorando al coinvolgimento e all’adesione dei cittadini attraverso i loro rappresentanti territoriali nelle Municipalità.
Circa un anno di lavoro, ha spiegato l’assessore al Governo del Territorio della Regione Campania, Bruno Discepolo, per rimettere in movimento importanti interventi (finanziati originariamente circa 25 anni fa) e portarli a conclusione. Un lavoro non facile, ha detto Discepolo, che ha avuto un importante passaggio nella Conferenza Stato-Regioni nella quale, circa un anno e mezzo fa, l’allora ministro delle Infrastrutture, Toninelli, aveva tentato di dirottare al Nord finanziamenti di opere che al Sud avevano subito forti ritardi. Raggiunto l’obiettivo di mettere in sicurezza le risorse, si tratta ora, e la maggiore responsabilità ricade sul Comune, di portare a compimento il programma, sapendo anche che l’accordo di programma firmato tra Regione e Comune vedrà a breve l’adesione del ministero delle Infrastrutture. Che potenzierà le risorse con ulteriori 20 milioni di euro.
Gli aspetti salienti del lavoro tecnico che si è svolto per raggiungere questo risultato sono stati richiamati dalle architette responsabili dei settori Trasformazione del territorio. Per l’architetta Vizzini, della Regione, l’analisi dei Progetti di Riqualificazione Urbana immaginati nel 1994, che vedevano per la prima volta la collaborazione tra pubblico e privato, ha mostrato che mentre gli interventi puntuali di carattere edilizio sono stati realizzati, sono rimasti al palo quelli di riqualificazione urbana, e questi potranno ora riprendere, soprattutto nei quartieri di Ponticelli e Soccavo-Rione Traiano.
La responsabile dell’area comunale Trasformazione del territorio, Paola Cerotto, ha a sua volta dettagliato tutti i passaggi compiuti dagli uffici per arrivare al nuovo programma, dall’analisi delle criticità riscontrate alla ricognizione delle risorse disponibili, anche oltre quelle dell’accordo di programma, dal coordinamento con le nuove discipline urbanistiche regionali e comunali e, soprattutto, con la disciplina della zona rossa del rischio Vesuvio, che oggi comprende proprio la zona di Ponticelli su cui si progettava di intervenire. Con il nuovo accordo di programma, che rimodula i programmi precedenti, si realizzerà il recupero urbano di Soccavo-Rione Traiano e Ponticelli, la sostituzione edilizia di aree di Edilizia Residenziale Pubblica molto degradate, insieme a servizi, attrezzature e aree verdi, nonché la realizzazione ex novo di 124 alloggi sperimentali a Soccavo e il recupero di alloggi di proprietà comunale soprattutto nel centro storico, modulo al quale sono destinati circa 50 milioni di euro.
Tra i consiglieri intervenuti, Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) ha osservato che, portato a termine un lavoro non facile, si tratta ora di superare ostacoli burocratici e difficoltà oggettive degli uffici comunali: il rischio è di tempi lunghi per la realizzazione, e per una semplificazione dell’iter sarebbe stato forse preferibile pensare a una struttura ad hoc, a un organismo dedicato esclusivamente alla progettazione e realizzazione degli interventi. Una loro suddivisione in interventi più piccoli, ha suggerito Diego Venanzoni (Partito Democratico), potrebbe consentire il coinvolgimento, attraverso gli ordini professionali, di professionisti della città che potrebbero così curare la progettazione. Per Rosario Andreozzi (DemA) va salutata con soddisfazione la sinergia tra Comune e Regione, che potrebbe continuare con la costituzione di una cabina di regia dell’attuazione degli interventi.
Una cabina di regia, ha detto nella replica l’assessore Discepolo, che l’accordo di programma già prevede al suo interno, all’articolo 7, per una comune vigilanza sull’attuazione degli interventi e per la rimozione di eventuali ostacoli. Va inoltre considerato che l’accordo prevede un cronoprogramma preciso secondo il quale entro tre anni tutte le opere previste saranno attivate. Obiettivo realizzabile, ha concluso Piscopo, perché, a monte, l’accordo di programma è stato rimodulato tenendo conto delle condizioni di realizzabilità e di strumenti operativi di supporto.
Articolo pubblicato il: 24 Aprile 2020 11:53