Il plenum straordinario del Csm in trasferta al Tribunale di Napoli ha approvato all’unanimità la risoluzione sull’emergenza minori a Napoli. Si è dunque chiusa un’istruttoria iniziata mesi fa, mentre in città imperversavano atti criminali di vario tipo firmati da minori e baby gang (era presente, tra gli altri, anche Maria Luisa Iavarone, madre del 17enne Arturo, accoltellato in un tentativo di rapina in via Foria lo scorso 18 dicembre).
“La decisione di tenere un plenum a Napoli costituisce un segnale molto forte per la città, la regione e l’intero Paese”, ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, prima dell’inizio dei lavori. Il documento (frutto di un’iniziativa del presidente della sesta commissione Paola Balducci e dei tre magistrati napoletani Antonello Ardituro, Lucio Aschettino e Francesco Cananzi) sarà da oggi all’attenzione di Camera e Senato, Governo ed enti locali.
Punto focale della delibera è la necessità di superare la condizione di impunità che consente ai minori di sfuggire al carcere, anche dopo essersi macchiati di fatti gravissimi:
Tutto questo senza ovviamente dimenticare l’importanza del lavoro di prevenzione condotto dalle scuole sul territorio, teso ad evitare la gravissima piaga sociale della dispersione scolastica.
Per Cananzi, “Napoli ha bisogno dell’ attenzione di Salvini perché la questione Napoli si riflette sul Paese”.
Sulla possibilità di sospendere la potestà genitoriale, il procuratore generale Luigi Riello sottolinea che “non si tratta di una deportazione di massa, ma di casi estremi, adottati in presenza di bambini messi a confezionare droga. Così lo Stato interviene a salvarli non a punirli”.
Infine, l’auspicio il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini: “Se dopo quest’iniziativa, salveremo un solo giovane saremo soddisfatti“.
Articolo pubblicato il: 12 Settembre 2018 11:51