Al Pio Monte della Misericordia, l’autorevole presenza del Caravaggio protagonista di un documentario di Roberto Nicolucci insieme ai tanti capolavori nascosti dell’antico istituto di beneficenza.
Chi non si è trovato a percorrere, a Napoli, la stretta e affascinante via dei Tribunali, a due passi dal Duomo, dove i misteri, le ombre, i capolavori e le personalità che popolano il Pio Monte della Misericordia saranno raccontati e diffusi un’interessante documentario curato dal critico d’arte Roberto Nicolucci, direttore del master in Impresa e organizzazione per la valorizzazione dei beni culturali dell’Università Mercatorum.
Venti minuti di racconto di uno dei luoghi magici di questa città infinita entrando da piazza Riario Sforza dove la guglia di San Gennaro sembra vigilare sull’accesso dell’antico istituto di beneficenza per il quale Caravaggio, l’artista che forse meglio seppe afferrare l’anima di Napoli, volle realizzare il noto dipinto “Sette opere di misericordia”. Un capolavoro affiancato dalla “Liberazione di San Pietro dal carcere’”di Battistello Caracciolo che va a completare quel silenzio teso che all’interno della chiesa fa da contrasto con il vociare del quartiere popolare, commenta Roberto Nicolucci.
Un fantastico ed affascinante viaggio tra Caravaggio, già citato, Francesco De Mura, Andrea Vaccaro e Luca Giordano, i grandi artisti del Seicento che con le loro preziose opere immortali, arricchiscono l’imponente Quadreria del Pio Monte della Misericordia. Il progetto, prodotto dall’Università Mercatorum, che segue altri due documentari dedicati al Complesso monumentale Donnaregina e al Museo e bosco di Capodimonte, nasce dall’esigenza di produrre un racconto nuovo, destinato anche ai nuovi media e nato in questo periodo durante il quale tanti musei sono ancora chiusi a causa della tristemente nota emergenza sanitaria. Un documentario che consentirà così di riscoprire tanti noti capolavori, a fruizione di un pubblico che si “annuncia” sempre più curioso e numeroso.
Mi preme sottolineare che il Pio Monte conserva, ancora oggi, una delle più importanti raccolte sei e settecentesche del paese ed è una miniera inesauribile e preziosissima di opere poco note. Pensiamo, per esempio, al San Gerolamo col leone dello spagnolo Jusepe de Ribera, (la cui notorietà è stata spesso curata e diffusa dal Museo di Capodimonte nella persona dell’allora sovrintendente Nicola Spinoza, indimenticabile animatore di grandi mostre di pittura come quella del Seicento, appunto) e La Pietà di Andrea Vaccaro. Ma le sorprese non finiscono qui, naturalmente.
Infatti nella Quadreria è conservato uno dei capolavori della pittura neoclassica italiana: Il Giuramento sul corpo di Lucrezia eseguito nel 1788 dal viterbese Domenico Corvi, una sorta di risposta al ben più noto Giuramento degli Orazi di David eseguito a Roma quattro anni prima e oggi conservato al Louvre di Parigi. C’è poi Francesco De Mura che nel suo testamento lasciò un gran numero di opere all’istituto tra cui il ritratto di Anna Ebraù, la moglie di De Mura.
“Napoli non finisce mai: soprattutto se parliamo di Storia dell’Arte. Camminare nel centro storico è una caccia al tesoro senza regole prestabilite o percorsi facilitati. Su questo ingorgo di sensazioni e immagini Pino Daniele ci fece una canzone. Un brano molto amato che contiene un verso rivelatore. “Napul’ è mille culure” questo incipit datato 1977 funziona da avvertimento e noi intendiamo indagare e raccontare con questo documentario i mille colori dei capolavori nascosti nel Pio Monte della Misericordia”, ha concluso Roberto Nicolucci.
“Questo è il momento in cui dobbiamo riscrivere, con passione e amore, le regole del proprio viaggio in Italia. In questo autentico itinerario di formazione e di informazione la nostra Università telematica ha deciso di correre in prima linea, secondo una vocazione che, nei fatti, si legge già dalla stessa ubicazione delle nostre sedi. A metterle insieme, unendo i punti di un’ideale cartina, viene fuori un ritratto del paese. Il cavallo alato della mitologia è partito da Napoli.
Si è trattenuto nel Museo Diocesano; si è riposato nel bosco di Capodimonte trattenendosi tra i capolavori della pinacoteca. E ora, scendendo dalla collina, è planato nel centro storico diretto, speditamente, al Pio Monte di Misericordia. Ma il nostro viaggio è appena agli inizi”, ha dichiarato Danilo Iervolino, presidente delle Università telematiche Pegaso e Mercatorum.