Nella scuola primaria, nel Comune di Napoli, la dispersione scolastica ha subito un lieve decremento, in quanto gli alunni non ammessi alle classi superiori sono risultati 208 a fronte dei 281 dell’anno 2022/2023. E’ quanto emerge dai dati illustrati dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso dell’incontro tenuto con i sindaci al quale hanno preso parte anche i rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine.
Si registra, però, un lieve incremento rispetto al precedente anno per gli alunni della scuola secondaria di primo grado, dove i non ammessi alla classe superiore per mancata frequenza sono stati 205 a fronte dei 179 dello scorso anno scolastico.
E’ evidente che tale fascia di età coincide con quella della baby gang. E’ proprio su questa categoria di ragazzi – ha sollecitato il prefetto – che occorre una riflessione e un’azione mirata e sinergica da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti.
Invece, per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado (biennio), si registra un trend positivo, atteso che i non ammessi alla classe superiore per mancata frequenza, sono risultati 777, a fronte degli 807 dello scorso anno scolastico.
Relativamente all’area metropolitana di Napoli, i dati raccolti risultano nel complesso positivi sia per la scuola primaria che per quella secondaria di secondo grado. L’unico dato in aumento attiene anche in questo caso alla scuola secondaria di primo grado.
Il percorso di lavoro ha preso l’avvio con l’approvazione del cosiddetto Decreto Caivano che, come noto, ha introdotto una nuova fattispecie di reato per l’inosservanza all’obbligo di istruzione dei minori nonché indicazioni sulle modalità di segnalazione degli alunni inadempienti.
La circolare del gennaio 2024 – adottata d’intesa tra Prefettura, Procura della Repubblica per i minorenni ed Ufficio scolastico regionale – è stata diramata ai Sindaci per instaurare un circuito virtuoso per vigilare sull’adempimento dell’obbligo suddetto.
Al termine dell’anno scolastico, con una nuova circolare congiunta con l’Ufficio scolastico, la Prefettura ha raccolto i risultati del monitoraggio dei dati relativi ad ammonimenti, segnalazioni e comunicazioni all’autorità giudiziaria.
Articolo pubblicato il: %s = human-readable time difference