sabato, Novembre 30, 2024

Napoli in zona rossa: chiusura a tempo per il Gambrinus e la pizzeria Brandi

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Napoli in zona rossa: chiusura a tempo per il Gambrinus e la pizzeria Brandi. Paolo Pagnani (titolare della pizzeria in cui nacque la Margherita): “Restrizioni inumane, impossibile lavorare così”.

Fino al 21 marzo (salvo proroghe), la terza ondata di contagi da Covid 19 ha spinto il Governo ad inserire anche la Campania (e quindi anche la città di Napoli) in zona rossa.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, resta consentita solo la vendita con consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Un provvedimento che ha finito per penalizzare numerose attività commerciali partenopee, anche storiche, come il Gambrinus e la pizzeria Brandi, che hanno chiuso temporaneamente in attesa di provvedimenti meno restrittivi.Napoli in zona rossa: chiusura a tempo per il Gambrinus e la pizzeria Brandi Il Gambrinus (che durante quest’anno di pandemia era già rimasto chiuso per più di tre mesi) rimarrà attivo con le vendite online: “Non c’è più nessuno, la città è vuota, spettrale. Siamo in guerra -dichiara amaramente all’Ansa Massimiliano Rosati (uno dei soci)- Aspettiamo con fiducia le successive tappe della campagna vaccinale, vogliamo riaprire appena ci saranno le condizioni”.

Un vero peccato, se si pensa anche alla ribalta televisiva offerta da alcune scene della recente serie tv Il Commissario Ricciardi.

Stop temporaneo anche per la storica pizzeria Brandi, in cui la leggenda vuole che nel 1889 sia stata sfornata la prima pizza Margherita:Napoli in zona rossa: chiusura a tempo per il Gambrinus e la pizzeria BrandiLa pizzeria rappresenta tutta la mia vita – scrive su profilo Facebook Paolo Pagnani, con il fratello Eduardo titolare di Brandi- la base della mia famiglia, un luogo di tradizioni da difendere e conservare come si custodisce uno scrigno di cose preziose.

Ma d’altronde assistere ad un lento decadimento dovuto a delle restrizioni difficili, con i rapporti umani ridotti al minimo, non è in linea con la tradizione che abbiamo protetto e sviluppato in circa 250 anni di storia.

Pagnani rassicura “sull’intenzione di riaprire al più presto, appena sarà possibile lavorare senza restrizioni inumane, sempre nel rispetto di quei protocolli sanitari ai quali ci siamo attenuti fin dal primo giorno”.

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