Cronaca di Napoli, ospedale Loreto Mare: ancora problemi al reparto Radiologia

Cronaca di Napoli: il reparto di Radiologia del Loreto Mare è bloccato per l’avaria della macchina per le radiografie (è il terzo stop in due settimane).

di Luigi Maria Mormone – Grossi problemi per il reparto di Radiologia dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Come riportato da “Il Mattino”, il reparto radiologico risulta infatti “bloccato” a causa dell’ennesima avaria del macchinario con il quale vengono effettuate le radiografie. Per l’ospedale di Via Amerigo Vespucci (che conta più di 60000 prestazioni radiologiche annue) si tratta addirittura del terzo stop forzato nel giro delle ultime due settimane, periodo nel quale le lastre sono state effettuate fuori presidio. Si tratta ovviamente di una situazione complicatissima per tutti: tanto per medici e infermieri, quanto soprattutto per i pazienti dell’ospedale, per i quali si allungano ancora di più i tempi di attesa. Riguardo quest’ultimo aspetto, quando la radiografia è urgente il paziente usufruisce della consulenza in un altro ospedale, mentre per i ricoverati e per chi non ha una condizione clinica di emergenza, tutto è diventato più complicato, poiché è necessario attendere il ripristino del suddetto macchinario (per cui le attese possono durare anche giorni o settimane). Lo standby del reparto di Radiologia va poi a ricadere di conseguenza anche sulle casse dell’ASL Napoli 1, costretta ad impiegare le ambulanze per i trasferimenti dei pazienti, spesso dirottati al San Giovanni Bosco e al Vecchio Pellegrini, oltre che a provvedere alle spese per la manutenzione straordinaria per il ripristino dell’apparecchio radiologico. Il macchinario attualmente in uso risulta infatti essere a dir poco vecchio e usurato, proprio a causa dei carichi di lavoro eccessivi cui è quotidianamente sottoposto. Tutte le parti in causa hanno dunque la necessità di trovare al più presto una soluzione, affinché la situazione di emergenza del reparto Radiologia dell’ospedale Loreto Mare non sia destinata a trasformarsi in triste consuetudine per la sanità della Regione Campania.