Marechiaro: rischia di finire addirittura al Tar la questione dell’impianto di sollevamento e depurazione.
Marechiaro, una delle zone più belle di Napoli, è al centro di polemiche tra Comune e privati. Oggetto di discussione sono le fogne, esattamente sotto la celebre Fenestella, dove si trova un solo impianto di sollevamento e depurazione. Come riporta “Il Mattino”, l’impianto fu costruito dai privati nel 1992 (su richiesta della Procura).
Il Comune di Napoli lo ha prima riconosciuto, tanto da manifestare la volontà di acquistarlo, per poi tirarsi indietro, sostenendo che l’impianto non avesse la licenza di fognatura. Tuttavia, la licenza c’era e a rilasciarla era stato proprio Palazzo San Giacomo. Il Comune continua a utilizzarlo e, proprio grazie a quell’impianto privato, ha potuto costruire un semplice bypass per collegarlo al collettore che arriva fino a Cuma.
Tuttavia, il caos regna sovrano, a tal punto che addirittura c’è chi dal Comune di Napoli ha consigliato di rivolgersi al Tar per chiarire una situazione che dura da oltre 5 lustri. Ma il paradosso va oltre: da quelle parti – essendo l’unico impianto – resistono ancora molti alloggi e ville che scaricano direttamente a mare le acque nere. Palazzo San Giacomo vi ha mandato dei messi notificatori che fanno un altro mestiere, non i fognatori, i quali hanno chiesto ai proprietari se fossero in regola: le risposte sono state positive.
Questa vicenda è stata portata alla luce da Giovanna Mennito, una dei proprietari dell’impianto di sollevamento e depurazione acque e proprietaria di una casa: “Nella sostanza – dichiara a “Il Mattino” la signora Mennito – siamo sotto accusa per una condotta sottomarina di proprietà comunale da 30 anni, dai tempi di mio padre, quando la Procura a noi come ad altri ci chiese di costruire l’impianto. Malgrado questo, abbiamo regolarizzato la nostra posizione realizzando un impianto di sollevamento, eliminando lo sversamento e sempre da 30 anni l’ufficio fognature ci chiede conto di questa cosa e non si adopera per verificare l’esistenza o meno di altri sversamenti diretti a mare”.