Comune di Napoli: sorgerà in Via Parco Carelli a Posillipo una Casa di accoglienza per persone Lgbtqi vittime di violenza o in stato di indigenza.
In riunione congiunta, le commissioni Welfare, presieduta da Maria Caniglia, e Pari Opportunità, presieduta da Francesco Vernetti, hanno discusso con l’assessora alle Pari opportunità Francesca Menna e con il dirigente del Servizio Giovani e Pari opportunità Giuseppe Imperatore delle delibere di Giunta Comunale 116 del 17 aprile e 244 dell’8 luglio, che consentiranno la creazione, in un immobile comunale sito in Via Parco Carelli a Posillipo, di una Casa di accoglienza per persone Lgbtqi vittime di violenza o in stato di indigenza.
Una decisione importante sia sul piano politico che su quello etico, quella di destinare l’immobile comunale di Via Parco Carelli alle persone Lgbtqi vittime di violenza o in stato di disagio economico, ha precisato l’assessora alle Pari opportunità Francesca Menna; una scelta che intende offrire una sistemazione di emergenza per coloro che ne avranno bisogno ma anche l’opportunità di creare per la prima volta a Napoli una Casa delle culture Lgbtqi dove poter organizzare manifestazioni ed eventi.
Nel dibattito la consigliera Marta Matano (Movimento 5 Stelle) ha chiesto diversi chiarimenti di natura tecnica. In primo luogo, come mai un vecchio progetto dell’Amministrazione, che puntava sempre alla creazione di una Casa di accoglienza per persone Lgbtqi al Parco Carelli, non sia stato ammesso a finanziamento da parte della Fondazione per il Sud. Inoltre, occorre capire quali siano i tempi stimati per la realizzazione dei lavori di manutenzione nello stabile e per l’acquisto degli arredi, e se sia stata cambiata la destinazione d’uso dell’immobile. Per un progetto così importante per la comunità Lgbtqi, ha infine chiesto come mai non si sia immaginata una sede più centrale per la creazione di un polo culturale, e ha suggerito che in ogni Municipalità dovrebbe esserci una Casa delle culture Lgbtqi.
Vincenzo Moretto (Misto – Lega Salvini Napoli) ha espresso perplessità sulla natura dell’immobile, un bene non disponibile del patrimonio comunale, e sui rischi di un danno erariale in caso di una gestione onerosa come quella che si prefigura. Un bene, peraltro, sul cui cambio di destinazione si dovrebbe pronunciare il Consiglio comunale.
A tutti questi quesiti ha dato risposta il dirigente del Servizio Giovani e Pari opportunità Giuseppe Imperatore, che ha chiarito che la delibera 244, approvata dalla Giunta l’8 luglio scorso, è un atto necessario per consentire di riqualificare la sede di Via Parco Carelli, bene indisponibile del patrimonio comunale, per l’accoglienza delle persone Lgbtqi vittime di violenza o in stato di necessità e per la creazione di un vero e proprio polo di promozione culturale. Si punta velocemente a realizzare una serie di interventi di manutenzione ordinaria che consentiranno di indire il bando per la cogestione dell’immobile; l’obiettivo è che entro settembre si possa anche procedere con l’acquisto degli arredi grazie alle risorse prelevate dal Fondo di Riserva. La Casa potrà accogliere fino a un massimo di sei persone per emergenze temporanee, ha precisato il dirigente, che ha anche chiarito che il progetto non ammesso a finanziamento, risalente al 2018, non era dell’Amministrazione ma di una rete di associazioni delle quali il Comune era solo partner. Con la delibera 244 è stata cambiata la destinazione d’uso dell’immobile, sulla quale il Servizio Urbanistica ha espresso il proprio parere favorevole; non è dunque necessario che l’atto venga sottoposto all’attenzione del Consiglio comunale.
Alla richiesta della presidente Caniglia sui tempi di pagamento, da parte del Comune, delle strutture alberghiere ed extra alberghiere che durante l’emergenza Covid-19 hanno accolto donne o persone Lgbtqi vittime di violenza, Imperatore ha chiarito che, per la parte di sua competenza, sono in via di definizione gli atti di liquidazione, ma servirebbe dare priorità ai pagamenti rispetto al cronologico ordinario, considerata anche la grande disponibilità e collaborazione manifestata dai titolari delle strutture stesse, che tra l’altro hanno offerto ospitalità a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato. Una proposta condivisa dal presidente Vernetti, che ha anche sottolineato l’importanza politica di questo provvedimento nei confronti di una comunità ancora troppo poco tutelata dalle norme.
All’ordine del giorno della riunione congiunta di oggi c’era anche la situazione delle spiagge pubbliche cittadine. Un tema proposto dal consigliere Moretto, il quale ha lamentato una gestione tardiva e inefficace del problema da parte dell’Amministrazione, che ha lasciato fuori moltissime categorie fragili come gli anziani e le persone indigenti, impossibilitati a fruire della balneazione in città. Il presiedente Vernetti ha ricordato il problema della gestione dei sette arenili cittadini che non rientrano nella competenza del Comune, e ha evidenziato che si erano programmate iniziative che consentissero la fruizione delle spiagge cittadine per le persone disabili e la rimozione di alcune barriere architettoniche, ma l’emergenza sanitaria ha bloccato tutto.