Cronaca di Napoli: la polizia indaga sulla matrice camorristica dietro la sparatoria nel quartiere di Forcella.
I quattro colpi di pistola esplosi tra via Costa e via Santa Sofia nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 nel quartiere napoletano di Forcella, hanno rappresentato molto probabilmente l’ennesima stesa nella città partenopea.
Il luogo della sparatoria si trova nei pressi di via Carbonara (a due passi da Palazzo Caracciolo, l’albergo che ha di recente ospitato la squadra di calcio del PSG in occasione della partita di Champions League contro il Calcio Napoli).
Una zona dove già in precedenza sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di un pregiudicato ritenuto vicino ai Sibillo e, successivamente, è stato fatto esplodere un ordigno contro l’auto dello stesso uomo.
Dunque, le vie teatro della faida di Forcella, che vide opposti i Sibillo-Giuliano ai Buonerba e in cui vi fu l’uccisione nel luglio 2015 di Emanuele Sibillo, il giovanissimo boss che sognava di prendersi tutte le piazze di spaccio del Centro Storico: si teme per questo l’inizio di una nuova faida. La Polizia ha individuato un proiettile esploso in via Santa Sofia, puntando dunque alla matrice camorristica. Come riporta “Il Mattino”, da qualche tempo si è infiammato il contrasto tra due nuovi gruppi rivali, che si contendono il controllo delle piazze di spaccio di droga.
Alla testa del primo ci sarebbe un personaggio già finito almeno due volte nel mirino dei rivali: Alberto Volpe, 39 anni, già ritenuto vicino al clan Sibillo.
Un uomo probabilmente da tempo nel mirino dei nemici, fedelissimi al gruppo Mazzarella, alla cui testa ci sarebbe un giovane altrettanto noto alle forze dell’ordine, che avrebbe riorganizzato il gruppo di fuoco un tempo guidato dalla famiglia Buonerba.