Occasione sprecata per il Napoli dopo la sconfitta della Roma a Genoa contro la Sampdoria. Il Palermo doveva essere la vittima designata ma la squadra del neo allenatore Lopez entra in campo con grinta e voglia di combattere su ogni pallone mentre il Napoli per entrare in campo deve aspettare il gol di Nestorowsky.
Un approccio sbagliatissimo che alla fine risulterà decisivo. La differenza con la Juventus è tutta lì: i bianconeri non prendono reti, in questa giornata la Roma ne ha preso tre ed il Napoli uno dalla penultima in classifica. Il dato dei gol presi dal Napoli soprattutto in casa è deprimente ed i pareggi contro Lazio, Sassuolo e Palermo (sempre con gol subiti) non dipendono né dalle prestazioni né dalla mancanza di conclusioni ma solo da una cattiva gestione della fase difensiva in alcuni momenti della gara.
Non basta il bel gioco, il possesso palla e l’elevatissimo numero di tiri in porta: per vincere il campionato non si devono subire gol. La stessa Roma che nelle ultime partite aveva vinto realizzando un solo gol ma senza subirne, oggi ne ha fatti due… ma ne ha subiti tre!
Il portiere del Palermo è stato il vero protagonista: ha salvato la sua porta in almeno quattro occasioni ed ha subito il pareggio di Mertens su un suo errore clamoroso.
Nel Napoli Hamsik è l’unico che cerca di vivacizzare la manovra mentre l’attacco è bloccato dalle linee del Palermo molto compatte ed attente. Nel primo tempo il Palermo non perde neppure un pallone e nella ripresa li perde solo a causa di rilanci lunghi per evitare l’assedio napoletano. Il pressing degli uomini di Sarri non porta mai ad un recupero palla che possa trovare il Palermo scoperto e, per questo, il Napoli prova ad abbattere il muro diversificando il gioco sulle fasce o con tagli verso la velocità degli attaccanti.
Purtroppo, come bene ha ricordato Sarri nelle interviste di fine gara, queste partite capitano e fanno parte del gioco. Chiunque abbia visto la partita ha notato una sola squadra in campo ed un muro che, stavolta, è stato insuperabile. A nulla sono servite le sostituzioni di Allan e Jorginho per Zielinsky e Pavoletti (ancora troppo fuori dagli schemi o come detto da Sarri troppo poco servito da una squadra che non è abituata a sfruttare le doti di un attaccante di presenza e forza fisica). Tra le cose da segnalare anche due gol clamorosamente sbagliati da Callejon e Insigne soli davanti alla porta a portiere battuto.
Alla fine resta solo una grande delusione: poteva essere il giorno dell’aggancio alla Roma ed invece il Napoli si ritrova con l’Inter a soli tre punti dal terzo posto. Si poteva rimanere in scia della Juve aspettando qualche passo falso dei bianconeri ed invece i passi falsi sono solo e come al solito degli inseguitori. La lotta per la Champions è apertissima ed è l’unica cosa che resta a questo campionato tranne clamoroso scivoloni della Juve ed altrettante clamorose rimonte in zona retrocessione di Pescara, Crotone e Palermo.
Nel Napoli di oggi Hamsik Mertens ed Albiol tra i migliori mentre Insigne (pochissime le sue giocate degne di nota) e Maksimovic (troppo legnoso in alcune occasioni ed impreciso nell’impostazione) non raggiungono la sufficienza.
Sabato prossimo il Napoli giocherà a Bologna mentre domenica a Torino Juventus ed Inter si contenderanno tre punti pesantissimi per le esigue speranze delle inseguitrici di veder scucire dal petto dei bianconeri lo scudetto e per le rinnovate ambizioni Champions dell’Inter.