domenica, Novembre 17, 2024

Napoli, rimozione ponte di Via Repubbliche Marinare: entro fine mese il via ai lavori

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Comune di Napoli: la commissione Infrastrutture ha fatto il punto sugli interventi di rimozione del ponte di Via Repubbliche Marinare (il cui avvio è previsto entro fine giugno).

Nella riunione della commissione Infrastrutture, presieduta da Aniello Esposito, discussione sui tempi di avvio del cantiere per la demolizione del viadotto che attraversa il territorio di Barra-San Giovanni. Entro fine mese, secondo il dirigente del Servizio Strade, Edoardo Fusco, inizieranno i lavori, subito dopo la stesura del contratto con la ditta incaricata. Sono intervenuti l’assessora alle Infrastrutture Alessandra Clemente, la dirigente del Servizio Attività Tecniche della Municipalità 6, Marinella Striano, e il responsabile dell’Unità Operativa della Polizia Locale Barra-San Giovanni, Maurizio Guerra.

Una battaglia lunga 20 anni, quella per l’abbattimento del ponte di Via Repubbliche Marinare, che ora dovrebbe giungere a compimento, anche se i tempi di avvio del cantiere, già annunciati per aprile, sono slittati fino a questo mese. Per il presidente della commissione Infrastrutture, Aniello Esposito, è ora tempo di dare certezze ai cittadini, stanchi dei continui rinvii.

L’ulteriore ritardo rispetto ai tempi precedentemente indicati, secondo il dirigente del Servizio Strade Edoardo Fusco, va ricondotto alla mancata presentazione da parte della ditta incaricata dei lavori delle polizze fideiussorie, documenti essenziali per procedere alla stipula del contratto. Ora che la consegna della documentazione è stata perfezionata, il Servizio Cento Unico Acquisti e Gare completerà la stesura del contratto, al massimo entro la fine della prossima settimana. Entro dieci giorni dalla stipula, i lavori avranno inizio. Nel frattempo, sono già stati avviati i sopralluoghi nell’area del cantiere per individuare la migliore soluzione per il traffico in modo da consentire lavori veloci e non interrompere il collegamento in un asse viario di primaria importanza.

Il programma stilato dovrebbe consentire di procedere ai lavori a traffico aperto, lasciando percorribili le due rampe laterali al viadotto e chiudendo solo le rampe centrali da demolire. Solo successivamente, nella fase di smontaggio del viadotto, sarà necessario limitare il traffico ad un solo senso di marcia delle rampe utilizzabili, tenendo aperta la rampa lato mare quando si smonterà il ponte lato monte e viceversa. La durata complessiva dell’intervento si aggira intorno ai 220 giorni, circa sette mesi e mezzo, un tempo compatibile col carattere di un’opera di grande impatto, sia in termini urbanistici che di ricadute per la zona in cui viene realizzata. Organizzare bene il cantiere, ha concluso Fusco, risulterà decisivo per ridurre al minimo i tempi morti dell’intervento e prevenire i problemi connessi.

Per l’assessora Alessandra Clemente è giusto il richiamo al rispetto dei tempi sollevato dal presidente Esposito: dopo i ritardi, occorre ora far partire il cantiere, e per questo la prossima settimana sarà dedicata alla pianificazione dell’intervento con il Servizio Strade, dopodiché, al massimo per fine mese, dovranno iniziare i lavori.  Marinella Striano, responsabile del Servizio Attività Tecniche della Municipalità 6, ha assicurato la massima disponibilità a definire con la Polizia Locale le soluzioni migliori per la viabilità alternativa.

Viabilità alternativa da organizzare con attenzione anche secondo Maurizio Guerra, responsabile dell’Unità Operativa Barra-San Giovanni della Polizia Locale. Non va trascurata, inoltre, la circostanza dei maggiori flussi di traffico che si riverseranno su Corso San Giovanni, già interessato da interventi sulle fognature. Una preoccupazione condivisa dal presidente Esposito e che secondo il dirigente Fusco si potrebbe evitare, in mancanza di soluzioni alternative, concentrando l’attività nel periodo di minore traffico, magari ad agosto, così da creare meno disagio alla circolazione.

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