San Giovanni a Teduccio: istituzioni, attivisti e scuole del territorio presenti all’incontro organizzato dalla VI Municipalità per dire no all’intensificarsi delle stese.
La situazione a San Giovanni a Teduccio, quartiere a est di Napoli, è sempre più complessa per via delle tante, troppe stese di Camorra, un fenomeno tristemente diffuso in quelle zone di Napoli. Il territorio, con grande coscienza civica, si sta opponendo da tempo a tale piaga sociale, divenuta pressoché quotidiana.
Dopo la grande marcia popolare dello scorso aprile, c’è stata una riunione nella sede della VI Municipalità partenopea. Al tavolo sono stati invitati alcuni esponenti della Giunta del Comune di Napoli (come l’assessore alla cultura Nino Daniele) e i rappresentanti delle realtà del quartiere, attivisti e scuole in primis.
Come riportato da “Il Mattino”, il consigliere del Pd Massimo Morga ha illustrato il problema e chiesto alle diverse realtà di avanzare delle proposte per costruire insieme un confronto vista la raffica di spari negli ultimi mesi (con stese avvenute anche di mattina).
Valeria Pirone, dirigente scolastica del Vittorino da Feltre, ha riportato i racconti di alcuni genitori, terrorizzati dai colpi di pistola sparati in prossimità della scuola. E che già da mesi è attivo un tavolo operativo che ha realizzato, tra le altre cose, la marcia anticamorra del 19 aprile scorso. Iniziativa ricordata anche da don Modesto, parroco della chiesa in piazza Capri, che ha espresso la necessità di sensibilizzare le persone e smuovere le coscienze. Pasquale Leone, esponente della rete Z.E.T.A. (Zone Est Tavolo Aperto), ha riferito dei diversi incontri con gli assessori comunali, durante i quali è stata chiesta maggiore presenza di forze dell’ordine, mentre Patrizio Gragnano, della medesima rete civica, ha invece chiesto all’amministrazione comunale di investire portando economia e turismo.
Presenti anche eccellenze culturali del territorio, come Pasquale Cirillo della fondazione Famiglia di Maria (che opera a favore dei minori e delle famiglie che presentano disagi socio-economici) e l’attore Francesco Di Leva, una delle anime del Nest (lo spazio teatrale di San Giovanni a Teduccio). Il tavolo si è chiuso con alcune proposte: si chiederà l’assegnazione del bene confiscato in piazza Capri alle associazioni affinché diventi simbolo di lotta alla camorra. Inoltre gli attivisti hanno specificato l’essenzialità di un presidio fisso delle forze dell’ordine che faccia da deterrente ai fatti criminosi. In più si lavorerà per un evento da svolgere a San Giovanni.
Stese a San giovanni a Teduccio, assessore Daniele: “Problema di tutta la città”
Queste le dichiarazioni di Nino Daniele a margine dell’incontro: “Una riunione importante– ha dichiarato a “Il Mattino” l’assessore alla Cultura- perché c’era un quartiere con tutte le sue realtà aggregative e istituzioni che intendono reagire alla violenza. Il problema delle “stese” a San giovanni a Teduccio riguarda tutta la città: nostra responsabilità è quella di costruire una grande rete di solidarietà, affinchè i cittadini di San Giovanni non siano isolati. Ho fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura”.