Le vite dell’intera popolazione mondiale sono state sconvolte da una pandemia senza precedenti: isolamento, paura dilagante e depressione economica sono solo alcune delle conseguenze che la crisi sanitaria da Covid-19 ha inesorabilmente generato. Il settore delle produzioni artistiche e culturali è stato messo a dura prova, con migliaia di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo in tragico affanno, dimenticati dalle misure di sostegno governative o, nel migliore dei casi, costretti a misurarsi con la scarsità e inadeguatezza degli aiuti stessi. Anche gli enti locali stanno facendo i conti con le pesanti conseguenze del virus. Oltre ai problemi economici, la difficoltà maggiore è quella legata all’impossibilità di programmare viste le chiusure imposte dai Dpcm e la curva dei contagi. Nonostante ciò, forte è la consapevolezza dell’urgente e necessaria esigenza per la popolazione di fruire di iniziative culturali. Così come forte e necessaria è soprattutto l’esigenza del comparto di lavorare, di non fermarsi, di mettersi in gioco, di trovare soluzioni alternative.
L’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, guidato dalla giovane e determinata Eleonora de Majo, ha lavorato alacremente avendo ben chiaro questo quadro fin dal primo lockdown mettendo in piedi da subito un palinsesto culturale on line che ha raggiunto migliaia di utenti e fatto lavorare decine di artisti e personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, distanti ma uniti dalla voglia di non mollare. Anche il Maggio dei Monumenti, la storica kermesse comunale, è stato realizzato così, da ‘remoto’, per usare una espressione molto in voga di questi tempi. Poi l’Estate, che ormai sembra lontanissima, che, anche se con il distanziamento e moltissime altre regole necessarie per contenere i contagi, ha rivisto decine di artisti calcare scene e palcoscenici in piazze allestite in tutta la città per platee più ridotte ma vive e entusiaste di poter ritrovare la cultura, la musica, lo spettacolo anche come momento di socialità dal vivo.
Poi il Covid ha ripreso a correre e a condizionare la possibilità di tornare alla normalità: tutti i luoghi della cultura restano chiusi, precluse tutte le possibilità per lo spettacolo dal vivo di riprendere. Da qui l’idea di accogliere e sostenere come Comune per Natale tre grandi progetti, uno di musica, uno di teatro e danza, e uno artistico in senso più ampio e scenografico che potessero coinvolgere il più ampio numero di artisti della città, riaprire ma senza pubblico i teatri e farli vivere con le compagnie recitanti, illuminare ogni quartiere con una frase di speranza o con una canzone nota.
Progetto sposato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli in collaborazione con Arealive sulla MUSICA. Oltre cento i musicisti partenopei coinvolti. Tutti i generi musicali contemplati: dalla trap al rock passando per il jazz, alla musica classica e a quella popolare in grado di far ballare tutta la città anche se questa volta a debita distanza. Senza spettatori e nel totale rispetto della normativa anti-covid, il PAN Palazzo delle Arti Napoli diventerà per alcuni giorni il quartier generale della musica migliore della città, con le esibizioni degli artisti riprese e registrate da un team di professionisti che realizzerà accattivanti contenuti audio-visivi destinati alla fruizione del pubblico. Anche il Maschio angioino sarà un protagonista di questa operazione accogliendo sulle sue terrazze interminabili e suggestivi dj set. A67, Ars Nova, Flo, Francesco Di Bella, Foja, Lettieri, Gianni Lamagna, Mbarca Ben Taleb, Gnut, Maldestro, La Maschera, Zurzolo, Mimmo Maglionico & Pietrarsa… solo alcuni tra gli artisti coinvolti.
Il progetto ambisce a colmare anche un altro vuoto, quello per così dire, ‘turistico’, usando i migliori talenti musicali partenopei come testimonial di tanti luoghi di interesse storico- artistico, il nostro infinito patrimonio, che attirava, prima della pandemia, milioni di visitatori in città.
Il progetto ‘Napoli suona ancora’ inoltre, in un momento di totale paralisi del settore, genererà una positiva iniezione di sostegno economico diffuso alla categoria, azione che era nelle priorità dell’Assessorato che in questi mesi ha accolto le difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori e ha lavorato anche con il Governo per trovare soluzioni di sostegno efficaci.
Ecosystem of arts and theatre è invece il progetto che nasce dalla necessità di considerare l’arte e la cultura come il cuore pulsante del sistema Paese e dunque servizio essenziale, come riconosciuto dalla legge 175 del 2017; riconoscendo loro, dunque, un valore etico, morale ed economico.
Compito della cultura, in una fase storica come quella che stiamo attraversando, non può che essere – dopo aver ratificato e analizzato la fine dell’epoca precedente – immaginare, articolare e costruire l’epoca nuova. La cultura è il telaio, la struttura fondamentale di progettazione del presente e del futuro.
Il progetto renderà protagonisti tanti piccoli teatri (Airots napoli Na, Il Pozzo e il Pendolo, Nuovo Teatro Sanità, Teatro area Nord, Teatro dei Piccoli, Teatro Elicantropo, Teatro Nest, Teatro Sancarluccio, Teatro Serra, Teatro Tram, Teatro Troisi), presidi culturali, che a loro volta metteranno a disposizione di 12 compagnie i loro luoghi per allestire 12 performance di danza, teatro e teatro ragazzi coinvolgendo oltre 100 persone al lavoro nel mese di dicembre e nei successivi primi mesi del 2021.
Il progetto, ideato da Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord, è promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli allineandosi perfettamente agli obiettivi dell’Ente: non solo produrre cultura, non solo generare economia per sostenere il comparto ma anche ricostruire una collettività ed agire concretamente sulle disuguaglianze. (H)EARTH nasce proprio da questa ferita, questo blocco, questa sofferenza, questa consapevolezza di dover trovare un modo per ripartire con una rigenerazione necessaria dopo la ‘riabilitazione’.
Infine, le luci di Natale sostituite quest’anno da un progetto di installazioni luminose capaci di lasciare un messaggio di speranza, di riportare alla mente una canzone o un verso di una poesia amata. Una installazione per tanti quartieri, dal centro alla periferia, per non lasciare al buio nessuno, per godere collettivamente di luci pensate per ristorare le anime. Miano, Ponticelli, il Maschio Angioino, la Sanità alcuni dei luoghi; Papa Francesco, Pino Daniele, Massimo Troisi, alcuni degli autori scelti.
Si accenderà per primo il simbolo della città, il Maschio angioino, il 23 dicembre su cui verrà proiettato il testo di una canzone particolarmente cara ai Napoletani e a staffetta, uno dietro l’altro, gli altri luoghi: Ponticelli, la Sanità, Palazzo Fuga a piazza Carlo III, Barra, Fuorigrotta, il Museo Filangieri, Pianura, San Pietro a Patierno, Piscinola, Galleria Umberto I, Marianella, Miano, il Vomero, il Colonnato di piazza Plebiscito.
‘’Nonostante i tempi, nonostante il tempo, a Napoli sarà Natale. Con la musica, il teatro, la danza, le luci colorate. Con i musicisti, gli attori, i ballerini, i tecnici, le maestranze, i luoghi della cultura aperti e ristorati per il lavoro che faranno. Che è lavoro anche per l’anima, degli artisti e del pubblico che ne beneficerà. #Nonfermiamolacultura, lo slogan utilizzato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli a marzo durante il primo lockdown, trova, in questo ultimo atto del 2020, ancora più significato dando la possibilità a un comparto fermo dovunque nel resto del Paese di lavorare e esprimersi, di resistere, di sperare e di guardare oltre, dall’alto di un palcoscenico, verso tempi migliori’’- dichiarano il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e l’assessore alla Cultura e al turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo.
Foto: Corriere del Mezzogiorno
Articolo pubblicato il: 22 Dicembre 2020 16:54