‘E ninne mie facitele ‘o presepio e a tavola mettite ‘o piatto mio. Facite quanno è a sera da vigilia, comme si’ mmiezo a vuje stesse pur’io”. Sono queste le parole che, tratte dalla canzone del 1925 di Bovio e Buongiovanni, colonna portante dell’omonima e celebre sceneggiata “Lacreme napulitane”, meglio di tutte racchiudono l’essenza più verace della tavola natalizia a Napoli.
Da sempre nella mente degli autori più prolifici e sentimentalmente legati alle strutture profondamente religiose di una Napoli ancora capitale, la tavola con i suoi piatti come momento spirituale dell’anno, più d’una volta ha tentato i commediografi che l’hanno inserita nei loro copioni proprio nel periodo dedicato alla nascita del Bambino Gesù.
Tra questi, Salvatore Di Giacomo che, scrollandosi dalle spalle l’ingiusto peso di poeta dialettale e regalando alle scene il dramma “Assunta Spina”, lasciò che il finale della storia, proprio quando l’innamorato tradito, il rude beccaio Michele Boccadifuoco uccide il truffaldino rivale Federigo Funelli, si svolgesse subito dopo il momento di una cena svolta tra l’antivigilia e Natale.
Appena il tempo di lasciarsi alle spalle la tragedia della povera venticinquenne Donna Assunta ed ecco che con l’anno 1931 , il grande commediografo del Novecento italiano Eduardo De Filippo con “Natale in casa Cupiello” consegna alla storia del teatro e forse anche a quella sociale, la più bella visione drammaturgica della festa natalizia a Napoli e della cena della vigilia.
Toccando l’anima della gente in modo magico le commedie e le canzoni che richiamano il momento della tavola a Natale riescono a far coincidere le emozioni della festa più bella dell’anno con quelle antiche tradizioni culinarie simbolo di pace in terra e di amore. Ed è con questo spirito che Pasquale Casillo, il patron della Trattoria e Pizzeria “Ieri, Oggi, Domani”, in sinergia con il giornalista Giuseppe Giorgio, ha organizzato per questo Natale, un pranzo per riportare alla memoria i sapori e i valori dell’antica festa.
Per tutti, con i piatti preparati dallo chef Antonio Castellano e dal pizzaiolo Marco Bustelli, si sono vissuti tanti momenti di gioia per il palato e per l’anima capaci di far rivivere le emozioni di irripetibili momenti di convivialità. Tra gli ospiti e i tanti giornalisti presenti, l’attore Giacomo Rizzo, l’ Ordinario del dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Vincenzo Peretti;il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone e la scrittrice e giornalista Santa Di Salvo. Per i tanti e allegri presenti, accompagnati da vino Novello Igp beneventano della Cantina Tizzano, ad arrivare a tavola sono stati dei piatti ricchi di sapori e antichi significati come la pizza di scarole, le pizzelle di cavolfiore, i vermicelli ai lupini, il baccalà fritto, l’insalata di rinforzo, i broccoli alla monachina e per finire i classici roccocò con un liquore al mandarino.
Articolo pubblicato il: 14 Dicembre 2024 15:24