giovedì, Dicembre 26, 2024

Netflix, 13 Reasons Why sotto accusa: aumento dei suicidi tra gli adolescenti

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

13 Reasons Why: la serie tv della piattaforma Netflix finisce nell’occhio del ciclone dopo alcuni studi negli USA.

Una delle più famose serie tv Netflix, ovvero 13 Reasons Why, è finita nell’occhio del ciclone negli USA. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry ha rilevato infatti che nel mese successivo alla messa in onda della serie, la cui protagonista è un’adolescente che si suicida, negli Stati Uniti c’è stato un picco del numero di ragazzi tra i 10 e i 17 anni che si sono tolti la vita (fenomeno che ha però riguardato solo i maschi).

I ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, Ohio, hanno analizzato i dati sui suicidi tra il gennaio 2013 e il dicembre 2017, con la serie che è stata messa in onda su Netflix il 31 marzo 2017.

Dopo la sua messa in onda, il tasso di suicidi tra gli adolescenti è stato il più alto degli ultimi 5 anni, con un aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente del 30%, per poi tornare al tasso atteso. Nei nove mesi successivi alla messa in onda, inoltre, ci sono stati in totale 195 suicidi in più rispetto a quelli attesi. Netflix, 13 Reasons Why sotto accusa: aumento dei suicidi tra gli adolescentiLo studio non può provare una correlazione diretta tra la serie e i suicidi, precisano gli autori, ma “i creatori della serie hanno mostrato il suicidio del protagonista. È una descrizione molto esplicita della morte che può scatenare dei comportamenti suicidi”.

La casa produttrice però si difende: “Abbiamo appena visto lo studio, che ha risultati diversi da un’altra ricerca dell’università della Pennsylvania, e lo stiamo esaminando – riporta il New York Times -. È un argomento di importanza critica, e abbiamo lavorato molto per trattarlo responsabilmente”.

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