La prima sezione del tribunale nazionale antidoping ha squalificato per 4 anni Filippo Magnini. Il due volte campione mondiale dei 100 stile libero è stato riconosciuto colpevole di aver violato l’articolo 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di sostanze dopanti). Anche l’altro velocista Michele Santucci è stato squalificato per 4 anni. Ora i due potranno ricorrere in appello e, in ultima istanza, al Tas (il Tribunale Arbitrale dello Sport).
La procura antidoping aveva chiesto una squalifica di 8 anni per Magnini, che ha commentato con rabbia la squalifica: “Una sentenza ridicola e già scritta prima del processo. Non ho fatto nulla. Parliamo di un accanimento, di una forzatura. Non ci sono prove, anzi le prove dimostrano il contrario”.
Magnini accusa inoltre il procuratore anti-doping di Nado-Italia, Pierfilippo Laviani: “Il procuratore Laviani mi ha detto a processo sbattendo i pugni sul tavolo: ‘Basta, ormai è una questione personale’. Pensare che un procuratore, al quale è stato dato pieno potere, possa agire con queste parole senza alcuna ripercussione, fossi il Coni mi arrabbierei parecchio. Nella giustizia ordinaria non ci potrebbe essere. Questa è una cosa molto grave”.
Articolo pubblicato il: 7 Novembre 2018 12:18