A una settimana dal conferimento dell’incarico da parte del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il premier incaricato Mario Draghi ha completato il giro di consultazioni con i partiti e le parti sociali.
Le consultazioni politiche hanno avuto un esito largamente positivo (da registrare ampi consensi, ad eccezione del no di Fratelli d’Italia e, almeno per il momento, di una parte del Movimento 5 Stelle, che chiederà l’ok definitivo agli iscritti sulla piattaforma Rousseau), così come l’ex governatore della Bce ha ricevuto riscontri positivi da Regioni, Confindustria e sindacati.
A questo punto, Draghi può di fatto pensare alla sua squadra di Governo, per cui è scattato il toto-ministri. Il grande interrogativo riguarda la presenza o meno di esponenti politici, ma non è da escludere l’ipotesi di un governo completamente tecnico (come fu già quello guidato da Mario Monti da novembre 2011 a marzo 2013).
Al Ministero dell’Interno, sembra probabile la conferma di Luciana Lamorgese, già titolare del dicastero nel Conte 2. Per quanto riguarda il Ministero degli Esteri, oltre all’ipotesi della conferma di Di Maio, tra i più accreditati ci sono i nomi di Elisabetta Belloni (segretario generale della Farnesina) e Marta Dassù (ex viceministro degli Esteri ai tempi di Enrico Letta).
Assolutamente centrale (soprattutto per la gestione del Recovery Plan e della possibile proroga del blocco dei licenziamenti) sarà il Ministero dell’Economia: si parla di Dario Scannapieco (vicepresidente della Bei), dell’economista Lucrezia Reichlin ma anche di Carlo Cottarelli (tra i papabili premier all’inizio della crisi).
Infine, per il Ministero dell’Istruzione sono in lizza Patrizio Bianchi (docente di politica industriale ed ex assessore in Emilia-Romagna) e Cristina Messa (già rettrice dell’Università Bicocca di Milano).
Articolo pubblicato il: 10 Febbraio 2021 16:49