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Occhio secco, cause e rimedi. Inizia la Campagna di prevenzione

Occhio secco: Il bruciore agli occhi, lacrimazione irregolare, bisogno di lavarsi e strofinarsi gli occhi, difficoltà ad aprirli spontaneamente al mattino, presenza di una secrezione mucosa e filamenti.

La ‘sindrome dell’occhio secco‘, colpisce con frequenza più le donne rispetto all’uomo, in rapporto di 2 a 1, e che l‘Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms, ha definito “tra i più ignorati e sottovalutati disturbi della società moderna”.

Per questo il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), in collaborazione con l’Università dell’Insubria di Varese promuove dal 2 al 31 maggio inizia  il ‘Mese della diagnosi e della prevenzione dell’occhio secco’, durante il quale si potranno fare esami e visite gratuite, nell’ambito di una Campagna che coinvolge 14 Centri in tutto il territorio nazionale, da Milano a Catania, da Padova a Lecce.

Dal 2 maggio, per prenotarsi, occorre andare sul sito www.centroitalianoocchiosecco.it e scegliere la struttura presso il centro più comodo.
Gli esperti, comunque, rivolgono questo screening soprattutto alle donne, in particolare quelle vicine alla menopausa o in menopausa, che ne soffrono maggiormente in quanto gli ormoni sessuali influenzano la produzione di tutti i componenti del film lacrimale.

Lucio Buratto, Direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico(CAMO): “Il 90% dei casi di Sindrome dell’occhio secco si verifica proprio fra le donne in pre-menopausa e in menopausa”.
In generale, sono anche le malattie autoimmuni che colpiscono con maggior frequenza le donne rispetto agli uomini, favoriscono l’insorgenza dell’occhio secco.

E non è finita: si pensi all’uso e soprattutto all’abuso delle lenti a contatto che contribuisce a causare questa sindrome. Ma anche i prodotti per il trucco degli occhi possono avere un ruolo.
Chi ne soffre deve ridurre o eliminare il fumo; sospendere o limitare l’uso di lenti a contatto; evitare l’esposizione diretta ai condizionatori d’aria; usare occhiali da sole; bere di più; fare impacchi tiepidi; arricchire l’alimentazione con vitamine B3, B6, B12 e omega3. Tra le terapie: lacrime artificiali, terapie antinfiammatorie mirate, pulire delle ghiandole di Meibomio che secernono lo strato più esterno del film lacrimale o trattarle con luce pulsata per stimolarne il funzionamento.

Occhio secco, i sintomi

Vediamo prima il ruolo delle lacrime. Queste sono prodotte dalle ghiandole lacrimali (Meibomio) e sono necessarie per avere una visione nitida e corretta, in quanto bagnano la superficie dell’occhio, lo proteggono tenendo lontano polveri e germi. Sono costituite da diverse sostanze, ciascuna con un ruolo ben preciso.

La sostanza più abbondante è l’acqua che mantiene la superficie oculare ben idratata ed in essa si trovano disciolti i lipidi, che servono a lubrificare, il muco che favorisce la diffusione delle lacrime su tutta la superficie oculare e un mix di proteine, anticorpi, sali minerali e vitamine che mantengono in salute l’occhio.

Una insufficiente produzione di lacrime o quando le lacrime evaporano rapidamente, può determinare secchezza oculare, occhio secco. Il fenomeno può avere  breve durata oppure persistere nel tempo diventando una condizione cronica, oppure combinarsi ad altri sintomi fastidiosi come infiammazione, arrossamento, vista offuscata e dolore se non trattata subito.

Occhio secco, quali sono le cause?

La produzione delle lacrime può ridursi nella Sindrome di Sjogrem e l’artrite reumatoide, l’uso prolungato di lentine a contatto, eccessiva esposizione al computer, cambiamenti ormonali, fumo, ma soprattutto la secchezza oculare diventa più comune con l’avanzare dell’età.

E’ più frequente nelle donne soprattutto durante i cambiamenti ormonali, come la menopausa o allattamento o gravidanza. Anche i farmaci ne possono essere la causa, come gli ansiolitici, i diuretici ed antidepressivi, con sintomi che ricordano una reazione allergica. L’occhio secco non si può curare, ma si possono adottare comportamenti che migliorano i sintomi legati a questo disturbo della vista.

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Patrizia Zinno

Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.