“Se si vogliono ridurre i premi Rca, tra i più cari d’Europa in alcune aree del Paese, bisogna combattere realmente i fenomeni truffaldini”
NAPOLI – “Nonostante negli ultimi anni le inchieste giudiziarie si siano moltiplicate e molte attività appaiono realizzate per contrastare il fenomeno, quasi tutto è rimasto uguale a 20 anni fa quando scrivemmo il libro ‘Truffa in nome della legge’, il questore Maurizio Vallone ed io, su tale emergenza economico-sociale. Se si vogliono davvero ridurre i premi Rca, tra i più cari d’Europa in alcune aree del Paese, bisogna combattere realmente i fenomeni truffaldini ed rendere più efficiente l’intero sistema risarcitorio, ormai obsoleto”. È quanto afferma Antonio Coviello, professore di Marketing Assicurativo nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e ricercatore del Cnr-Iriss, esperto in materia, commentando i dati ufficiali dell’IVASS sul fenomeno e in seguito all’inchiesta sulla truffe a danno di compagnie assicurative, con circa 2800 falsi sinistri stradali smascherati.
“I dati dell’IVASS non lasciano dubbi: il numero totale di sinistri denunciati nel 2016 è aumentato a 2.844.383 (+2% su scala nazionale rispetto al 2015). Di questi, nel 2016 sono stati identificati a rischio frode 668.341 sinistri, in aumento rispetto al 2015 di 70.484 unità (+12%). I sinistri oggetto di specifica istruttoria per profili di possibile fraudolenza sono stati 339.550 (+14%). I sinistri posti ‘senza seguito’ per attività antifrode hanno raggiunto le 50.757 unità, con una percentuale in aumento rispetto ai dati 2015 di quasi il 18%. Nel Sud 2.281 sinistri oggetto di denuncia/querela, di cui in Campania 1.516. Troppo poco rispetto al fenomeno registrato”, spiega l’esperto.
“Ma quella rappresentata è solo la punta dell’iceberg – spiega Coviello – alla fine del 2017 l’importo a riserva per le cause civili di primo grado è pari a 5,2 miliardi di euro, di cui il 47% è riferito a cause relative a sinistri con anno di accadimento ultraquinquennale. Tenuto conto che l’ammontare complessivo dei risparmi ottenuti dalle sventate frodi nell’esercizio 2017, è pari ad un importo di 246,8 milioni di euro (solo l’1,9% sui premi raccolti), se solo si riuscisse a migliorare questo vitale dato, le compagnie risparmierebbero ulteriori centinaia di milioni di euro, a vantaggio della costruzione della tariffa RCA e conseguente riduzione dei premi assicurativi”.
Andando ad analizzare i sinistri per i quali è stata presentata denuncia o querela da parte delle imprese, nel 2016 per tale fattispecie sono stati enumerati 4.578 casi. Rispetto al 2015, in cui erano stati 6.172, si registra una riduzione del -26%.
“Complessivamente i procedimenti penali avviati dalle imprese tra il 2012 e il 2016 sono 17.513, di cui pervenuti a esiti conclusivi il 20%. E questo dato non appare confortante”, sottolinea l’esperto. “Alcuni di questi strumenti, quali l’Archivio Integrato Antifrode dell’IVASS, sono stati creati e attivati solo da poco tempo, ma alcuni dati ufficiali lasciano perplessi sul reale impegno a contrastare il fenomeno truffaldino: sono state avviate dall’istituto di vigilanza 105 procedure sanzionatorie, di cui 44 nei confronti di imprese che non alimentano correttamente la Banca Dati Sinistri e 61 relative all’alimentazione tardiva della Banca dati degli Attestati di Rischio” conclude Coviello.