Oggi, lunedì 3 agosto, si celebra Sant’Aspreno: fu il primo vescovo di Napoli ed è venerato come secondo patrono della città partenopea.
Oggi, lunedì 3 agosto, si celebra Sant’Aspreno. Una giornata particolare per Napoli, visto che Aspreno è stato il primo vescovo nonché primo patrono della città partenopea. Subito dopo San Gennaro, dal 1673 è venerato come secondo patrono della città.
Vissuto tra I-II secolo D.C., la sua vita si sarebbe svolta sotto gli imperatori Traiano e Adriano. Fu particolarmente ricolmo d’amore verso i poveri e si dimostrò sempre disponibile verso qualsiasi persona al di là del ceto e della condizione sociale: ecco perché il suo speciale carisma fece accrescere la comunità cristiana napoletana.
Particolarmente invocato per curare l’emicrania, Aspreno avrebbe ricevuto il Kerygma cristiano dall’apostolo Pietro che, giunto da Antiochia diretto a Roma, si sarebbe fermato a Napoli dove avrebbe guarito da un male un’anziana, la quale si sarebbe convertita per poi divenire Santa Candida la Vecchia: Candida avrebbe portato da Pietro proprio Aspreno, anch’egli infermo.
La leggenda narra che, a guarigione avvenuta, Aspreno si convertì e quando Pietro dovette lasciare Napoli per Roma lo consacrò vescovo, poiché nel frattempo la comunità cristiana era divenuta ampia e necessitava di un pastore. Avrebbe fatto costruire l’edificio di culto di Santa Maria del Principio, dove poi sarebbe sorta la Basilica di Santa Restituta e quindi il Duomo di Napoli. La leggenda attribuisce ad Aspreno anche la fondazione della Basilica di San Pietro ad Aram, prima chiesa napoletana, dove è ancora presente l’altare su cui Pietro avrebbe celebrato il Sacrificio eucaristico.
Sepolto secondo la tradizione nella chiesa di Santa Maria del Principio, recenti ricerche hanno affermato che i suoi resti si trovassero nelle Catacombe di San Gennaro e furono traslati per decisione del vescovo di Napoli Giovanni IV lo Scriba nella basilica Stefania, dove ad oggi riposano sotto l’altare della cappella che porta il suo nome.
Nella cappella del Tesoro di san Gennaro vi è, insieme a quello di Gennaro e degli altri 50 santi patroni di Napoli, il suo busto d’argento e nella cappella delle reliquie del Duomo è conservato quello che la tradizione ritiene il bastone con cui l’apostolo Pietro lo guarì dalla malattia. Nella chiesa di Sant’Aspreno al Porto a lui dedicata si trova il suo Pastorale, mentre una seconda chiesa napoletana dedicata ad Aspreno è quella di Sant’Aspreno ai Crociferi.