Una cosa è certa, Olga Laudonia, musicologa e docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Cosenza, è una forza della natura inarrestabile, dove il suo costante lavoro e la sua preziosa ricerca nel campo della musica sono ampiamente testimoniate delle sue numerose pubblicazioni e dai suoi preziosi libri che aprono ampi scenari su alcuni aspetti musicali, strettamente collegati anche alla storia della musica.
Dopo le numerose pubblicazioni della collana che dirige “Unpublished Naples” della Pizzizato Verlag Helvetia, il cui scopo è quello di riportare alla luce le composizioni meno conosciute degli autori napoletani del passato, in un arco di tempo che spazia dal XVI secolo al secolo scorso, da Andrea Falconieri a Mercadante, da Napolitano a Serrao, fino a Longo, e così via, proponendo brani preferibilmente inediti e disponibili solo in manoscritti, riproposti in edizione critica, con apparato di analisi delle fonti e inquadramento storico, a ciò si aggiunge anche la recente pubblicazione, per il momento solo online, della rivista del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, “auditoriuM”, diretta da Francesco Perri e alla quale Olga Laudonia collabora nel Comitato editoriale. Quest’ultimo, insieme ad altri valenti collaboratori, valuta i testi da pubblicare nella rivista citata, insieme alle proposte e ai contributi offerti da autori interni o esterni al Conservatorio.
Voglio inoltre segnalare anche un’interessante pubblicazione dal titolo Arcadia nel golfo di Partenope: ninna nanne per il Verbo incarnato, della stessa Olga Laudonia. Frutto del prezioso e difficile lavoro di quest’ultima, il testo, che si avvale della prefazione del M° Vincenzo De Gregorio, raccoglie alcune pastorali scritte da compositori vissuti a Napoli tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del secolo XIX. Frutto di lavoro attento e meticoloso a metà strada tra il romanzo e il saggio, affronta la storia dell’Arte Organaria che, già alla fine del secolo XVI, era presente a Napoli, e che si interseca necessariamente con la storia dei quattro preziosi Conservatori di Napoli: Santa Maria di Loreto (1537), Pietà dei Turchini (1573), I Poveri di Gesù Cristo (1589) e infine Sant’Onofrio a Porta Capuana (1598), oggi tutti scomparsi perché riuniti in un solo Conservatorio, quello attuale di San Pietro a Majella. Il libro affronta la tradizione iconografica delle arti visive che altro non è che il Presepe, mentre la Pastorale Organistica è la rappresentazione sonora della Natività. Ma senza entrare troppo nei dettagli, voglio solo aggiungere che il presente volume, nell’ultima parte, è corredato da alcuni spartiti di Pastorali per Organo o Cembalo di cinque rilevanti autori del Settecento: Antonio Amiconi, Melchiorre Chiesa, Giovanni Furno, Gaetano Greco e Francesco Recupero.
Per lo stesso motivo, desta molto interesse anche un’altra pubblicazione di Olga Laudonia dedicata e intitolata a “Franco Michele Napolitano – il Maestro dei Maestri”: uno dei principali animatori e divulgatori della vita musicale partenopea della prima metà del XX secolo che, insieme a sua moglie Emilia Gubitosi, altra autorevole presenza nel mondo musicale dell’epoca, diresse la pregevole, oggi centenaria, Associazione Alessandro Scarlatti, portando alla scoperta antichi capolavori musicali del passato che erano finiti ignobilmente nell’oblio. Inoltre fu anche Organista titolare della Basilica del Carmine Maggiore, contribuendo in maniera efficace alla diffusione della letteratura organistica. L’autrice con abile e sapiente maestria, ci introduce in un mondo, quello di Franco Michele Napolitano, con competenza, passione e dedizione attraverso una lettura piacevole e scorrevole.
Voglio inoltre segnalare ancora una recente pubblicazione di un interessante volume Correr l’alea: l’improvvisazione organistica nella pratica musicale del Duomo di Milano tra il 1688 e il 1924, curata insieme a Claudio Cardani dove, partendo da uno studio di alcuni documenti d’archivio della Cappella Musicale del Duomo di Milano, il lettore viene accompagnato lungo le vicissitudini di una storia che fa molto riflettere sul ruolo dell’improvvisazione organistica nella pratica liturgica della Cappella, descrivendo con dovizia di particolari le modalità nella quale la Fabbrica del Duomo gestiva i vari incarichi. In un altro volume “La Processione Bianca – Sorrento risuona il Venerdì santo” abbiamo l’esito di un importante e difficile lavoro sul Miserere, eseguito dai cantori secondo una pratica afferente alla tradizione orale. All’interno, inoltre, il volume si avvale del prezioso contributo dell’antropologo Giovanni Gugg, sul cosiddetto paralinguaggio del rito che si rinnova e che continua nel tempo.
Non dimentichiamo che Olga Laudonia è un’eccellente organista, allieva di De Gregorio, e pertanto molto preparata sia dal punto di vista tecnico che teorico, cosa che possiamo facilmente riscontrare nelle sue numerose interpretazioni all’organo, presenti sia nei vari social che nei canali YouTube. Il suo importante e prezioso lavoro è una manna dal cielo per la cultura in generale e per la musica in particolare e non possiamo che augurarle il nostro più sentito e affettuoso buon lavoro.
Articolo pubblicato il: 28 Giugno 2023 17:16