mercoledì, Novembre 20, 2024

Olimpiadi della emergenza pediatrica: trionfa l’Università Federico II

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Università Federico II: gli otto specializzandi della squadra dell’ateneo napoletano si sono aggiudicati la terza edizione delle Olimpiadi dell’emergenza pediatrica svoltesi a Latina.

Grande soddisfazione per l’Università Federico II di Napoli, che si è aggiudicata la terza edizione delle Olimpiadi dell’emergenza pediatrica (Pediatric Simulation Games), svoltesi a Latina dal 10 al 14 settembre.

Otto specializzandi dell’ateneo federiciano (Federica Annunziata, Alberto Casertano, Raimondo Cecere, Marta Palma, Martina Peluso, Emanuela Rossitti, Enrico Sierchio e Andrea Smarrazzo) hanno dunque vinto la “competizione” ideata dal professor Riccardo Lubrano, primario della UOC di Pediatria e Neonatologia presso il Polo pontino.

L’evento, che ha visto negli anni la partecipazione di oltre 30 Scuole di pediatria di tutta Italia, è organizzato dalla Sapienza Università di Roma in collaborazione con le società scientifiche SIMEUP, SIP, AHA, ONSP, ed il Collegio dei direttori delle scuole di pediatria. I giovani napoletani (che come nickname hanno scelto “Je sò Pals”, omaggio a Pino Daniele) hanno avuto la meglio su ben 39 squadre italiane ed estere. Nei 320 “scontri” del torneo gli specializzandi hanno avuto l’opportunità di operare su manichini Laerdal, veri e propri robot ad alta tecnologia, collegati tramite sensori al computer, che ha fornito, di volta in volta, i parametri vitali del “bambino”, mostrando l’evolversi della situazione.

In finale, gli specializzandi partenopei hanno battuto la squadra dell’Università di Firenze, già vincitrice della prima edizione delle Olimpiadi, giocando una sfida particolare, ovvero una doppia emergenza di un bambino di 7 anni e di un neonato: “Siamo felicissimi, la gara è partita nella maniera più inaspettata ed è finita al di là di ogni immaginazione – hanno detto i giovani medici di Napoli a “Repubblica”- Un grande merito va alla squadra che ha partecipato lo scorso anno ai Giochi e che ci ha allenati. Consigliamo a tutti i futuri specializzandi quest’esperienza! E’ faticoso ma ne vale la pena perché si impara tantissimo!“.

Le varie sfide erano basate sulla risoluzione di casi dell’emergenza/urgenza pediatrica, creati ad hoc per ottenere da tutti i partecipanti l’apprendimento dei corretti comportamenti diagnostici e terapeutici da attuare nella gestione dell’emergenza secondo le più moderne linee guida internazionali.

A valutare le prove degli specializzandi una giuria internazionale composta da cinque professori di fama mondiale: Monica Kleinman del Boston Children’s Hospital (Usa), Allan R. de Caen dello Stollery Children’s Hospital di Edmonton (Canada), Marc Berg della Stanford University, Palo Alto (Usa), Vinay Nadkarni del Children Hospital of Philadelphia (Usa) e Amelia Reis dell’Università di San Paolo del Brasile.

Ogni università ha partecipato a due incontri al giorno: uno al mattino e uno al pomeriggio, al termine dei quali la giuria ha tenuto una sessione di debriefing per rivalutare quanto fatto: “L’importante è divertirsi e imparare. Partecipando ai Giochi, i ragazzi studiano pur non avendo un esame – sottolinea il professor Riccardo Lubrano – non è la competizione che ci interessa ma la diffusione del sapere, e in questi anni possiamo dire di esserci riusciti“.

Foto: “Repubblica”

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