martedì, Novembre 5, 2024

Omicidio Francesco Della Corte: annullata la sentenza di condanna

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Omicidio Francesco Della Corte: la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a 16 anni nei confronti dei tre membri della baby gang che aggredirono a morte il vigilante nei pressi della stazione di Piscinola.

Una decisione destinata a far discutere, quella della corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza di condanna per l’omicidio di Franco Della Corte, il vigilante morto a 51 anni il 16 marzo 2018 in seguito all’aggressione con una spranga da parte di tre ragazzi (all’epoca minorenni) mentre lavorava all’uscita della stazione della metropolitana del quartiere napoletano di Piscinola: i tre giovani, secondo quanto è emerso dalle indagini, aggredirono il vigilante per rubargli la pistola.

Come riporta “Il Mattino”, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati dei tre imputati condannati in primo grado e in appello a 16 anni e 6 mesi (difesi dagli avvocati Raffaele Chiummariello, Mario Covelli, Nicola Pomponio, Giuseppe Musella).Omicidio Francesco Della Corte: annullata la sentenza di condanna Probabile che i giudici abbiano indicato una rivalutazione della pena per i tre reo confessi sull’aggravante della crudeltà e sulla mancanza di motivazione del diniego delle circostanze generiche. Ora ci potrebbe essere una riduzione di pena in un nuovo processo d’appello oppure i giudici possono confermare la condanna a sedici anni e sei mesi ma con una motivazione più approfondita.

Questa triste vicende ha già suscitato altre polemiche, quando a uno dei ragazzi arrestati, nell’ambito del programma di recupero, erano stati concessi dei permessi per festeggiare i 18 anni e per un provino calcistico.

Alviti (Associazione guardie particolari giurate): “Una vergogna”

Durissima la presa di posizione del Presidente nazionale Associazione guardie Particolari giurate, Giuseppe Alviti: “Una vergogna. Tra breve condanneranno il nostro collega perché ha avuto la colpa di scegliere un mestiere che tutela la collettività ma ha uno Stato che non tutela le guardie giurate. Hanno ucciso di nuovo Francesco della Corte”.

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