Due persone, ritenute esponenti del clan camorristico Lo Russo, sono state arrestate dagli agenti della Squadra mobile di Napoli nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Vincenzo Priore e sul tentato omicidio di Giuseppe Barretta, avvenuti il 15 novembre 2012. Fatti di sangue riconducibili a una lite avvenuta nella discoteca “Remake” di Sant’Antimo.
I due, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della locale Dda, sono considerati responsabili di omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan egemone sul territorio di Miano-Secondigliano e quartieri limitrofi e per consolidarne il prestigio ed il predominio nella zona rispetto al clan Licciardi.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e aiutate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di far luce sul movente del delitto, riconducibile a un banale diverbio avvenuto nel locale dell’area a Nord di Napoli tra un gruppo di ragazzi, vicino ai Lo Russo e un altro composto da giovani appartenenti alla famiglia Licciardi, che erano in compagnia delle vittime. La vicenda ebbe il suo tragico epilogo nella Masseria Cardone dove Priore fu mortalmente ferito a un gluteo da un colpo d’arma da fuoco mentre Barretta e fu colpito alla testa, scampando miracolosamente alla morte.
Articolo pubblicato il: 26 Luglio 2019 18:12