I soldi degli arabi fanno gola a tutti o almeno a tutte quelle società che, con il cappio dei debiti alla gola, sono costrette a vendere i propri calciatori all’est, fuori dal calcio emozionante e storico del vecchio continente. Il Calcio Napoli è tra le poche società che, se il giocatore non è in scadenza, può permettersi di dire “no” al vento orientale. Così Lobotka non si muove anche se il fondo arabo lo vuole: non c’è necessità di vendere, c’è, invece, un progetto ed un modello che, finalmente, è notato da tutti.
La Juventus acquistò prima Higuain, poi prese Sarri ed ora prende Giuntoli: la Vecchia Signora, con questi acquisti, non ha fatto altro che avallare “l’esempio” del Calcio Napoli ammettendo che le scelte fatte da De Laurentiis sono state non solo valide ma anche vincenti. Il problema, a Torino, è che non sono in grado di progettare un sistema così, anxi sono costretti a comprare dagli altri, da chi ha le idee.
La Lazio, con Sarri in panchina, ha riproposto il ritiro precampionato in altura: tra le grandi squadre di Serie A solo il Calcio Napoli ha da sempre optato per questa scelta. E perché? Perché il Calcio Napoli non ha bisogno dei soldoni dei tornei fuori dall’Europa che permettono introiti extra ma che distraggono dalla preparazione e dall’ottimizzazione della forma fisica. Alla fine dei campionati il Calcio Napoli è sempre più avanti del suo “valore” e questo succede perché la serietà non si può acquistare.
Con l’arrivo degli arabi e con il Calcio Inglese che è la vera Superlega d’Europa anche i più accaniti giornalisti stanno cambiando idea: prima volevano i grani nomi ed i grandi acquisti mentre ora invitano le società alla “sostenibilità” ed allo scouting dei calciatori. Perché solo adesso? Dove eravate quando il Calcio Napoli lo faceva? Cosa avete scritto mentre arrivavano i Kim, i Kvaratskhelia ma anche gli Elmas, i Callejon, i Lavezzi ed Hamsik?
Complimenti per la competenza e la lungimiranza…
Articolo pubblicato il: 21 Luglio 2023 17:40