L’ospedale Cardarelli di Napoli è al centro di un nuovo caso di assenteismo, con 62 avvisi di garanzia notificati a carico di presunti furbetti del cartellino, al termine di indagini sostenute da video e servizi di appostamento.
Sono coinvolti centralinisti, impiegati, infermieri e altri profili sanitari, i quali “beggiavano” e lasciavano l’ospedale per seguire altre attività private. Nei video ripresi dalle telecamere installate dai poliziotti nei pressi del dispositivo marcatempo di uno solo degli ingressi dell’ospedale, si vede addirittura un ragazzino, che indossa un cappellino di colore scuro, figlio di una dipendente del Cardarelli, che “timbra” il badge per conto della madre. Tra i destinatari degli avvisi di garanzia, anche due medici: uno in servizio in pneumologia e l’altro in oncologia.
Per ora si prevedono una raffica di sospensioni per i furbetti (che rischiano il licenziamento in tronco), mentre numerosi camici bianchi del nosocomio più importante del Sud (che si costituirà parte civile nel procedimento penale) hanno scelto lo slogan “Io sono un cardarelliano e non sono un furbetto del cartellino” per difendere il prestigio dell’ospedale.
Sull’inchiesta riguardante i presunti furbetti del cartellino al Cardarelli, è intervenuto anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Un’altra operazione di pulizia per la sanità campana -ha dichiarato il governatore a Lira Tv- Stiamo facendo una ripulitura generale, altro che commissario. Anche di questo ho discusso con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’incontro a Roma”.
Articolo pubblicato il: 20 Luglio 2019 10:58