Con l’inizio del mese di agosto tornano le vecchie difficoltà nel pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, il più grande del Sud Italia, dove numerosi pazienti giacciono sulle barelle. Come riporta “Repubblica”, i pazienti in codice verde, prima di essere ammessi alla visita, devono sottoporsi a turni e controlli (più che giustificati in era di Covid 19).
Dentro il pronto soccorso, i percorsi a terra sono delimitati da strisce rosse, indicano la distanza di rigore tra una lettiga e l’altra. Donne col fazzoletto già intriso di sudore che continuano a utilizzarlo per rinfrescarsi collo e braccia, malati seduti sul lettino, senza familiari, perennemente incollati al cellulare, unico strumento di collegamento l’esterno.
Gli infermieri devono dividersi tra le terapie prescritte dai medici e i prelievi da effettuare in condizioni di disagio e senza alcuna privacy, mentre altri ancora sono in coda ad accompagnare quelli che devono entrare in sala radiologica.
Il capitolo barelle è purtroppo ancora drammatico, nonostante la troppo ottimistica dichiarazione di sei mesi fa, quando il governatore Vincenzo De Luca dette l’annuncio che le barelle erano definitivamente sparite. Basti pensare che ieri, quando per far fronte al boom di richieste e per carenza di posti in Rianimazione, sono stati convertiti tre lettini delle sale operatorie in barelle.
Articolo pubblicato il: 4 Agosto 2020 17:06