Cronaca di Napoli: Sonia Battaglia (collaboratrice scolastica di San Sebastiano al Vesuvio) è morta all’Ospedale del Mare. Ad inizio marzo le era stata somministrata una dose del vaccino AstraZeneca dal lotto sequestrato precauzionalmente.
Non ce l’ha fatta Sonia Battaglia, la 54enne collaboratrice scolastica di San Sebastiano al Vesuvio, morta dopo che dal 13 marzo era in coma all’Ospedale del Mare.
La donna (che lavorava nella segreteria dell’Itis Enrico Medi di San Giorgio a Cremano) era stata convocata lo scorso 1° marzo per la somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca, proveniente dal lotto Abv5811 (poi precauzionalmente sequestrato in tutta Italia).
“Mia madre non aveva alcun problema di salute, era sanissima, in perfetta forma. Non voleva andarci -aveva raccontato il figlio Raffaele– Era molto spaventata, poi per senso civico, per riguardo verso gli alunni e i colleghi ha deciso di aderire. Il giorno dopo mamma stava bene ed è andata regolarmente a lavoro”.
I problemi sono iniziati 48 ore dopo: “Le è salita la febbre -prosegue- abbiamo chiamato il medico di famiglia che ci ha rassicurati. Ma dal terzo giorno le cose sono rapidamente peggiorate. Abbiamo chiamato il 118, sono arrivati i soccorritori e le hanno inserito la flebo per farle recuperare liquidi. Ma mamma non migliorava. Si addormentava in continuazione anche mentre parlava. La sera di venerdì 12 abbiamo di nuovo chiamato l’ambulanza, hanno controllato i parametri vitali di mia madre ma non hanno ritenuto opportuno portarla in ospedale”.
Poi, il giorno dopo, il ricovero d’urgenza all’Ospedale del Mare. I medici hanno parlato di “trombosi massima su tutti gli organi del corpo, emorragia cerebrale e un’occlusione aortica”.
Come riporta “Il Mattino”, i familiari sporgeranno denuncia contro ignoti per fare luce sulla causa del decesso, soprattutto allo scopo di capire se ci sono eventuali collegamenti tra la morte della donna e la vaccinazione anti covid 19.