Polemiche per la richiesta di archiviazione al gip da parte della Procura di Napoli del procedimento relativo a un‘aggressione subita lo scorso settembre da un medico nel pronto soccorso dell’ospedale Santobono “per particolare tenuità del fatto”.
Secondo la Procura, l’aggressione fu originata “dallo stato di estrema ansia” dell’indagato “per le condizioni di salute della figlia di soli 5 anni, per la quale, in modo certo non ammissibile, chiedeva assistenza ai medici”. Il pm fa inoltre presente che “il bastone usato per provocare le lesioni era utilizzato dall’indagato come ausilio alla deambulazione” e che “le lesioni provocate alla parte offesa furono di lieve entità”.
L’indagato, per cui erano stati ipotizzati i reati di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di un ufficio o servizio pubblico, è incensurato e il suo comportamento, scrive il pm, “non può essere valutato come abituale in quanto, come si evince dal certificato penale e da una verifica delle iscrizioni a suo carico nel registro notizie di reato della Procura, non è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza, né risulta aver commesso o essere indagato per più reati della stessa indole che, isolatamente considerati, potrebbero essere ritenuti di particolare tenuità”. Dei tre colpi sferrati con la stampella, uno colpì la mano di un infermiere, che rimediò la frattura di un dito e 24 giorni di prognosi.
Silvestro Scotti, Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, è incredulo per la richiesta di archiviazione in merito all’aggressione subita a settembre da un infermiere dell’ospedale Santobono, costatagli una frattura alla mano: “Una notizia che è arrivata come un pugno allo stomaco -ha commentato amaramente Scotti in una nota-
Articolo pubblicato il: 16 Novembre 2019 10:39