Il Comune di Napoli e il Teatro di San Carlo invitano i concittadini stranieri al concerto per Coro e pianoforte che si terrà martedì 28 febbraio alle ore 18.00 al Teatro di San Carlo.
di Carlo Farina – Gli artisti del Coro del Teatro di San Carlo accompagnati al pianoforte si esibiranno eseguendo i cori più famosi del grande repertorio operistico, tratti dai capolavori di Verdi, Bizet, Mascagni e Puccini. Un’occasione importante e significativa che intende dimostrare concretamente il legame tra il Teatro Massimo di Napoli e tutti gli abitanti della città indipendentemente dalla loro provenienza d’origine.
Il Teatro San Carlo rappresenta una eccellenza della nostra cultura musicale, artistica e architettonica, del nostro passato e del nostro presente riconosciuta in tutto il mondo, vanto cittadino per tutti coloro che vi abitano. Per realizzare questa iniziativa l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune si è fatto carico delle spese di gestione del Teatro San Carlo che, a sua volta, ha organizzato la parte artistica.
Questo gesto si inserisce in una politica culturale perseguita dall’amministrazione comunale che esalta l’identità di Napoli come città di pace e di accoglienza, una città che storicamente ha accolto e interpretato le influenze culturali di tutti i popoli che l’hanno attraversata.
“Da sempre la ricchezza di Napoli è generata dalla commistione interculturale. Un evento memorabile che sancisce ancora una volta l’identità multietnica della città e il futuro migliore che insieme ai nostri concittadini stranieri vogliamo costruire. Un piccolo passo verso un mondo migliore in cui la cultura abbatte i muri e crea occasioni di crescita umana e civile. Le eccellenze del nostro patrimonio si aprono e si offrono a chi, pur vivendo in città, forse ancora non le conosce“. – dichiara dichiara Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – “Da qui può nascere un vero progetto comune di vita quotidiana che ingloba anche il meraviglioso lavoro svolto da tanti enti e associazioni che lavorano per migliorare le condizioni di vita dei nostri concittadini stranieri. L’evento del 28 febbraio nasce infatti dal dialogo con tutte le associazioni del territorio e in particolare con l’associazione 3 febbraio che ci ha stimolato nell’organizzazione della serata alla quale spero seguiranno tante altre. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla generosità e alla sensibilità degli artisti e della direzione del San Carlo”.
“Il Teatro di San Carlo è molto attivo sul territorio e innumerevoli sono le iniziative che ogni anno realizziamo, per rendere il nostro tempio sempre più accessibile, soprattutto a chi non ha ancora avuto modo di varcarne la soglia“. – commenta Rosanna Purchia, Sovrintendente Teatro di San Carlo. – “Altrettando numerose sono le attività che svolgiamo per il sociale, in uno scambio e in un dialogo continuo, che arricchisce quotidianamente tutte le istituzioni coinvolte. Abbiamo dunque accolto con entusiasmo l’invito del Comune di Napoli per questo concerto e siamo felici di condividere la bellezza del luogo, la sua sacralità, i riti, la storia del teatro più antico d’Europa e la musica, eseguita dei nostri Artisti, con gli stranieri giunti a Napoli, rinnovando la nostra mission e la funzione di grande aggregatore sociale che il teatro ha sempre avuto, con il vero linguaggio universale capace di abbattere qualsiasi barriera, differenza o pregiudizio: la musica.”
Il programma:
Giuseppe Verdi, Nabucco: Gli arredi festivi Giuseppe Verdi, Il trovatore: Chi del gitano Giuseppe Verdi, Macbeth: Tre volte miagola
Giuseppe Verdi, I Lombardi alla Prima Crociata: O Signore, dal tetto natio
Georges Bizet: Carmen: Coro di sigaraie Georges Bizet: Carmen: “Au secours! Giuseppe Verdi, Rigoletto: Zitti, zitti
Pietro Mascagni: Cavalleria rusticana: Gli aranci olezzano Giacomo Puccini: Madama Butterfly: Coro a bocca chiusa Giuseppe Verdi, La Traviata: Coro di zingarelle
La Saces Mapei Givova è lieta di comunicare di aver inserito, nello staff che segue la squadra di serie A1 femminile, l’importante figura professionale di Pietro Margiotta.
Con l’aggiunta di questo prezioso tassello, la Dike Basket diventa la prima società nel panorama cestistico nazionale a prevedere nel proprio organigramma un Mental Coach: non un semplice rapporto di collaborazione quindi, ma un professionista che lavorerà in modo continuativo e strutturato assieme al resto dello staff.
Pietro Margiotta è nato in Svizzera il 23 maggio del 1962 e nel 2012 dopo un Master internazionale in coaching sportivo (LSPC), tra i primi sette in Italia, inizia l’attività di Mental Coach con atleti e allenatori di calcio, tennis, golf e pallavolo. Da qui, una lunga serie di esperienze nel campo sportivo che lo vedono, nel 2013/2014, prendere parte a trasmissioni televisive (Sportitalia, Sport 1), fornendo il proprio contributo al cambiamento di approccio, necessario anche nello sport.
L’anno dopo, nel 2014/2015, Pietro affianca alcune atlete della Pomì Casalmaggiore (pallavolo femminile A1), contribuendo alla conquista del primo storico scudetto e a seguire della super coppa italiana. Quindi, nel 2015/2016, arriva anche il suggello europeo, con la conquista della Champions League e quello mondiale con il titolo di vice campionesse.
Da ricordare come in questi anni anche l’attività svolta con i più giovani produce vari trofei a livello regionale, nazionale ed internazionale, in particolar modo nel tennis (2014/2015/2016) e nella ginnastica ritmica (argento campionati italiani 2016).
Pietro riesce a trasmettere una carica di entusiasmo e positività e ci racconta con queste parole l’amore per il proprio lavoro: ‘Una fantastica esperienza manageriale internazionale di oltre vent’anni, un master in comunicazione, una specializzazione in sport coaching e, soprattutto, una Passione vera e profonda, mi permettono, dal 2010 ad oggi, di dare il mio contributo a sportivi di varie discipline per aiutarli a raggiungere, grazie a specifici “Allena…Menti” potenzianti, il massimo livello di performance e realizzare, consapevolmente, i loro sogni.
Ed è stata proprio la Passione per lo sport e per lo sviluppo del potenziale umano, unitamente alle competenze acquisite sia sul campo, nel corso della vita, sia nella costante ricerca dell’eccellenza, che mi ha consentito il Grande Sogno di affiancare ed aiutare gli sportivi nel raggiungimento dei propri obiettivi.’
Chiediamo a Pietro Margiotta di spiegarci nello specifico le basi della propria metodologia di lavoro: ‘L’attività principale del mental coach o Preparatore Mentale consiste nell’ascoltare il cosa e, soprattutto il come, per elicitare le strategie che la persona ancor prima dell’atleta, molto spesso, utilizza inconsapevolmente. Questa attività viene svolta tramite incontri 1to1, durante i quali il mental coach aiuta l’atleta a definire il suo punto di partenza, il punto di arrivo, le risorse personali già a disposizione e le aree di miglioramento, oltre alle motivazioni, carburante indispensabile per l’ambizioso viaggio da intraprendere verso obiettivi e sogni.
Respirazione, postura, visualizzazione, dialogo interno, allena…menti e soprattutto il Cuore rappresentano gli ingredienti principali di un Metodo innovativo ed ancora poco conosciuto in Italia, ma che da anni trova riscontro in altri Paesi, contribuendo al successo di atleti e squadre.’
La Dike Basket ha voluto fortemente inserirti già da questa stagione nel proprio organigramma ma appare evidente che il tuo prezioso lavoro potrà svilupparsi in maniera ancora più soddisfacente nelle prossime. Quale obiettivo ti sei prefissato nell’accettare la proposta della Dike?: ‘In poche parole desidero raggiungere con le ragazze una prepar…azione vincente: permettere all’atleta di prendersi cura di se stessa, entrando, consapevolmente, nello stato d’animo desiderato e, in questo modo, attingere alle risorse interne per mettere in atto le proprie strategie potenzianti tutte le volte che lo desidera e, così, prepararsi a vincere.’
Le arance per gusto e proprietà salutari sono uniche al mondo, con un potenziale vitaminico molto alto. I primi agrumeti sono stati creati dagli arabi, che con la loro abilità hanno costruito i primi sistemi di irrigazione favorevoli alla coltivazione dei frutti pregiati. Solo nel 16° secolo furono poi introdotte quelle originarie della Cina.
E’ un frutto straordinario che racchiude sia nella polpa che nella buccia tantissime sostanze importanti per la nostra salute. Lo zucchero presente è il fruttosio, che viene assimilato velocemente, utile soprattutto in caso di stress e stanchezza corporea. Di questo frutto non si spreca veramente nulla, poiché anche la scorza bianca interna contiene una discreta quantità di fibra alimentare solubile, che funge da equilibratore nella regolazione dell’assorbimento degli zuccheri, dei grassi e delle proteine. Non a caso le fibre alimentari sono consigliate per prevenire il Diabete, il Colesterolo, l’Aterosclerosi e la funzionalità intestinale, in quanto è un componente non digeribile dallo stomaco e dal colon. Bastano 2 arance al giorno per avere un alimento energetico, potenzialmente ricco di acqua 80%, molti minerali come potassio, ferro, fosforo, selenio e calcio e tante vitamine. La più conosciuta è la Vit.C, perfetta per contrastare i malanni tipici della stagione invernale. E’ una vitamina che dovrebbe essere ogni giorno introdotta nella nostra Dieta, in quanto il nostro corpo non è in grado di immagazzinarla. Per fare il pieno di ferro non basta portare in tavola cibi ricchi di questo minerale, come la carne, il pesce, i legumi e gli spinaci. Interessanti studi ci insegnano che occorre infatti curare gli abbinamenti a tavola. Ci sono alimenti che possono favorire o contrastare la capacità del nostro organismo di assimilare questa preziosa sostanza, cruciale contro anemia e alle infezioni. Mangiando arance e introducendo la Vitamina C, questa modifica la molecola del ferro e la rende facilmente assorbibile dall’organismo. Al contrario, tè e caffè invece che sono ricchi di Fenoli, inibiscono il suo assorbimento. La vitamina B aiuta invece a combattere l’inappetenza e favorisce la digestione, mentre i caroteni, precursori della vitamina A sono utili per la salute degli occhi, della pelle e nella prevenzione delle infezioni. E’ un frutto interessante dal punto di vista dietetico, non solo è ipocalorica ma contiene appena 34 calorie per 100 g di prodotto. Le arance però sono soprattutto note per la loro azione antitumorale grazie anche ai terpeni e limonene, biomolecole antiossidanti che, assunte regolarmente attraverso in una Dieta Mediterranea ricca di frutta e verdura, si sono rivelate efficaci nella prevenzione dei tumori del colon e del retto e della mammella. Un’alimentazione sana ed equilibrata che ci aiuta a mantenere in salute il nostro cuore deve contenere assolutamente la Frutta colorata. Infatti sono diversi gli studi che evidenziano come questo alimento possa intervenire in modo attivo nella lotta contro le malattie cardiovascolari e per l’equilibrio della pressione arteriosa. Sarebbe educativo consumarla a colazione oppure preparare dei favolosi Pancakes fatti in casa, per iniziare la giornata con la giusta energia. I Pancakes somigliano alle Crèpe ma hanno una marcia in più e grazie alle arance è possibile preparare una colazione sfiziosa e sorprendente. Prepararle è semplice e veloce. Occorrono pochi ingredienti genuini: 15 gr. di zucchero, 200ml di latte, 2 uova, 30 gr. di Olio Evo, 130 gr.di farina, mezza bustina di lievito per dolci ed il succo di 3 arance. Buona giornata!
Dieta mima digiuno: l’obiettivo non è soltanto la perdita di peso e il ritrovamento della migliore forma fisica, ma anche la pulizia del corpo dalle scorie e la sua protezione da malattie gravi come tumori, morbo di Alzheimer, obesità e diabete.
di Maria Sordino– Negli ultimi mesi, si sente parlare sempre più spesso di quella che viene definita la Dieta mima digiuno. Si tratta di un regime alimentare studiato da alcuni ricercatori della University of Southern California, con alla guida l’italiano Valter Longo, docente di Biogerontologia e direttore dell’Istituto sulla longevità presso l’ateneo californiano. La dieta mima digiuno si basa sull’eliminazione dei cibi che stimolano la produzione di insulina e dell’ormone della crescita, prediligendo un basso apporto calorico.
Quindi verdura, poche proteine e qualche grasso buono. Gli alimenti permessi sono l’olio extravergine d’oliva, i cereali integrali, i legumi e gli ortaggi. Per gli snack, via libera al tè, alle barrette ai cereali e alla frutta, ma solo se secca. Gli alimenti vietati sono quelli di origine animale (tranne il pesce con poco mercurio) e lo zucchero (anche quello della frutta).
Ma la Dieta mima digiuno serve veramente per dimagrire?
Pare che la perdita di chili è solo un effetto collaterale di questa dieta che, in realtà, si pone un obiettivo molto più importante: riprogrammare le cellule, dando benefici rispetto all’invecchiamento e al rischio di malattie. Che l’alimentazione influenzi la salute e l’andamento delle malattie è noto. Nei meccanismi di sopravvivenza delle cellule, la restrizione delle calorie (concretamente potremmo definirla abitudine a mangiare poco) ha un ruolo rilevante: le persone più longeve hanno un rapporto sano con il cibo. Ci sono, però, evidenze anche in altri ambiti che avvalorerebbero l’ipotesi che la restrizione calorica prodotta da 48 ore di digiuno prima della somministrazione della chemioterapia aiuterebbe le cellule sane a proteggersi dagli effetti dei farmaci, attivando una sorta di modalità protettiva che le preserva dalla tossicità della chemio, mentre le cellule tumorali, soffrendo la mancanza di glucosio in circolo, ne sarebbero colpite in pieno. La scoperta, se confermata da studi ulteriori (sull’uomo e non solo su cavie animali), consentirebbe di migliorare gli effetti del trattamento, alleggerendo i disturbi collaterali.
Come funziona?
Il nome deriva proprio dalla sua attività di mimesi degli effetti prodotti dal digiuno, senza tuttavia comportare una completa astinenza dal cibo. Si tratterebbe in sintesi di ridurre in maniera netta l’apporto alimentare per 5 giorni, ripetendo tale procedure ogni 3 o 6 mesi. Per semplificare la ricerca degli alimenti adatti, Valter Longo ha creato un kit per la dieta mima digiuno che, però, non è ancora disponibile per la vendita in negozio. Al suo interno ci sono cinque zuppe liofilizzate, alcune bustine di tè, noci e le barrette ai cereali.
Ma come reperire il kit?
Esiste un libro ed esiste un sito che, nella sezione contatti, è abbinato a sette numeri di telefono. È così possibile ricevere spiegazioni sulla dieta e su come funziona il kit. Serve un certificato di sana e robusta costituzione (da richiedere al proprio medico) e un nutrizionista di fiducia – che magari conosca la dieta – in modo da monitorare e intervenire in caso di eventuali problemi o per qualsiasi esigenza dovesse sorgere durante il digiuno. Se la persona non ha un medico o un nutrizionista, l’interlocutore al telefono propone il nominativo di un professionista disponibile in zona che conosce la dieta (a fronte di un costo che dovrebbe oscillare da 80 a 100 €). Dopo il primo contatto la società L-Nutra, che gestisce il sito e si occupa di sviluppare il protocollo per la dieta mima digiuno, invierà a fronte di un pagamento di 199 €, il kit con le indicazioni nutrizionali e l’etichetta con gli ingredienti dei prodotti.
Facciamo un po’ di conti. Il costo del kit si somma a quello del certificato medico e al supporto del nutrizionista, senza considerare che la dieta andrebbe comunque ripetuta almeno 2 volte l’anno per le persone in salute. Che stia diventando un business?…senza dimenticare che queste scorciatoie “cozzano” con il concetto di educazione alimentare…
Lo Spazio X è un centro multiculturale che è nato a Caserta a settembre 2016 con lo scopo di essere un luogo di contaminazione creativa e di riqualificazione urbana e sociale.
Mattinata parecchio speciale per le ragazze della Saces Mapei Givova: ieri tutte le giocatrici sono state ospiti dello Spazio X di Caserta, per partecipare ad una lezione teatrale, un mini percorso attraverso 4 fasi (socializzazione, conoscenza, espressione, comunicazione) finalizzato alla realizzazione di una performance finale rivelatasi molto intensa e divertente. Docenti-attori dello stage sono stati Roberto Solofria e Luigi Imperato del Teatro Civico 14, che hanno confermato la grande interazione venutasi a creare con tutte le ragazze.
Teatro, coworking e formazione sono le principali attività di Spazio X, un progetto di Mutamenti/Teatro Civico 14 con AmàteLAB e Obelix, tre realtà che convivono al suo interno, condividendo non solo uno spazio ma anche progetti, attività e idee.
Presto proporremo attraverso i nostri social le immagini ed il video dei momenti più significativi della mattinata. E’ il vice-presidente della Dike, Pino Zimbardi a spiegare l’interesse della società per questa nuova iniziativa, che vuole ancora una volta legare il nome della Saces Mapei Givova al mondo del sociale e della cultura come in questo caso specifico:
Abbiamo condiviso immediatamente la possibilità di affiancare lo Spazio X nella realizzazione di questo piccolo laboratorio, perché riteniamo che lo sport sia al pari del teatro, espressione di arte. In fondo i processi che un attore ed una giocatrice propongono durante le loro rispettive performance sono altamente assimilabili: pensiamo ad esempio a quanto lo sviluppo di una partita la domenica pomeriggio segua le stesse regole di una rappresentazione teatrale. Troviamo molto importante aver potuto partecipare a questo stage perché aiuterà le ragazze a capire quanto si diventi più brave se si è capaci di liberare la mente per vivere intensamente ogni singolo momento.
Non difficili ma neppure facili: questi gli esiti dei sorteggi mondiali per Settebello e Setterosa, effettuati oggi a Budapest.
Alla presenza di Paolo Barelli e Sandro Campagna, sotto la regia dell’inossidabile Gianni Lonzi, ecco come saranno composti i gironi eliminatori:
GIRONE MASCHILE – (17-29 luglio)
Girone A: Brasile, Montenegro, Kazakistan, Canada Girone B: Francia, Australia, Italia, Ungheria
(sequenza: Francia-Italia, Ungheria-Italia, Australia-Italia)
Girone C: Spagna, Serbia, Grecia, Sud Africa
Girone D: Stati Uniti, Giappone, Croazia, Russia
GIRONE FEMMINILE – (16-28 luglio) Girone A: Italia, Brasile, Canada, Cina
(sequenza: Italia-Canada, Italia-Brasile, Italia-Cina)
Girone B: Nuova Zelanda, Sud Africa, Spagna, Stati Uniti
Girone C: Giappone, Olanda, Ungheria, Francia
Girone D: Australia, Russia, Kazakistan, Grecia
I tornei si disputeranno nella mitica vasca dell’Alfred Hajos, nell’Isola Margherita.
Regolamento: prime direttamente ai quarti di finale; seconde e terze si incrociano negli ottavi di finale (A-B; C-D)
Le dichiarazione dei due Ct.
Sandro Campagna:«Si inizierà subito forte. La prima partita con la Francia non è da sottovalutare perché tra le squadre in quarta fascia è la selezione più forte. Dovremo affrontare il confronto con la massima concentrazione perché sarà una partita di vitale importanza per assicurarsi la qualificazione. Poi affronteremo l’Ungheria. Giocare contro la squadra di casa e 9/10.000 spettatori non sarà semplice soprattutto per i più giovani. Sarà quindi un test importantissimo per valutare la qualità mentale della nostra giovane squadra. Il terzo impegno ci opporrà all’Australia, che definirà gli incroci e ci avvicinerà alla seconda settimana che sarà quella decisiva. Speriamo di arrivare primi per guadagnare direttamente i quarti di finale. Dovessimo arrivare secondi o terzi incroceremo il girone A e ci faremo trovare pronti qualsiasi sarà l’avversario».
Fabio Conti:«Il girone è abbordabile anche se siamo sempre all’inizio del quadriennio, pertanto sono ancora pienamente da scoprire i livelli delle squadre, così come il nostro. Dovremo affrontare la fase a gironi con la massima attenzione per puntare al primo posto ed entrare subito nel vivo del torneo; semmai non ci riuscissimo l’ottavo di finale non dovrebbe destare particolari preoccupazioni; l’incrocio del quarto di finale, presumibilmente contro Ungheria o Olanda, sarà invece decisivo. Del resto i quarti di finale sono sempre confronti di alto livello. In questo momento più che sulle avversarie, le mie attenzioni sono concentrate sul lavoro stagionale da compiere per arrivare ai mondiali con la migliore squadra e nella migliore condizione possibile».
Il fine settimana è cominciato bene per Pino Porzio. Stamattina era a Budapest, nelle vesti di commissario tecnico del Canada, per presenziare al sorteggio del Mondiali e dall’urna è uscito un girone abbastanza favorevole alla nazionale nordamericana.
Adesso il tecnico attende buone notizie anche dal derby con la Canottieri Napoli in programma domani sera alla Scandone (ore 20.30, arbitri Ercoli e Savarese). Un match che sulla carta vede i giallorossi favoriti: i 17 punti in più che la squadra del Molosiglio vanta nei confronti dell’Acquachiara dicono che in questo momento la formazione allenata da Paolo Zizza è più forte, anche se trattandosi di un derby non si può mai dire. Nel girone d’andata, del resto, fu proprio l’Acquachiara ad imporsi (11-13) al termine della migliore prestazione stagionale di Lapenna e compagni.
Una voglia di rivincita, quella dei giallorossi, che va sommata alla rabbia accumulata nel derby con il Posillipo, che la Canottieri Napoli ha gettato al vento con un quarto tempo che ha dell’incredibile. In altre parole “ci troveremo di fronte – dice Alberto Barroso – una squadra arrabbiata, che giocherà con il sangue agli occhi, ma poco importa: questo derby dobbiamo assolutamente vincerlo. Non sarà facile perchè la Canottieri è un’ottima squadra, ma noi abbiamo bisogno di punti”.
A dare fiducia allo spagnolo è l’ottima partita giocata dai biancazzurri mercoledì scorso in casa del Brescia, dove l’Acquachiara per due tempi è mezzo ha giocato alla pari con la seconda forza della pallanuoto italiana. Rispetto al match di Mompiano, Porzio effettuerà una sola variazione nello schieramento: il rientro di Confuorto al posto di Ciardi.
Conferenza stampa di presentazione “Marzo Donna – Una rete di Opportunità” – mercoledì 1 marzo 2017 – dalle ore 10.00 alle ore 11.30 presso la Sala Giunta – Palazzo San Giacomo.
Mercoledì 01 marzo, a partire dalle ore 10.00 presso la Sala Giunta del Comune di Napoli, ci sarà la conferenza stampa di presentazione della rassegna “Marzo Donna – Una rete di Opportunità”. La rassegna, che durerà dal 02 al 31 marzo, è ideata e promossa dall’Assessorato alla Qualità della Vita e alle Pari Opportunità in collaborazione con gli Assessorati alle Attività Produttive, alla Scuola e all’Istruzione, ai Giovani, alla Cultura, al Welfare, le 10 Municipalità e gli organismi di parità, gli ordini professionali e le associazioni datoriali, sindacali e di categoria.
#MarzoDonna2017 si articolerà in più giorni e in più luoghi e sarà finalizzata alla promozione ed al rafforzamento della figura della donna nella nostra società. Alla conferenza, parteciperanno l’Assessora alle Pari Opportunità Daniela Villani, gli Assessori Annamaria Palmieri, Alessandra Clemente, Roberta Gaeta, Enrico Panini, Nino Daniele, il Presidente della Commissione Qualità della Vita e Pari Opportunità Francesco Vernetti. Durante la presentazione interverrà l’attore Patrizio Rispo.
In occasione della conferenza stampa di presentazione sarà illustrato il programma completo con tutte le attività #MarzoDonna2017 e lanciata la relativa web-attivazione, aperta ai contributi online degli internauti. La manifestazione raccoglierà una serie di attività (a carattere artistico, culturale, musicale, teatrale, di approfondimento, di aggregazione e innovazione sociale, sportivo, di cura e benessere psicofisico, medico, socio-sanitario, di tutela legale e amministrativa, etc.) finalizzate all’informazione, sensibilizzazione e promozione riguardo la condizione delle donne e le lotte tese all’uguaglianza e la parità de facto; alla tutela dei diritti delle donne in ambito sociale, lavorativo, legale, familiare, sessuale e riproduttivo; ai percorsi di inserimento socio-lavorativo; all’integrazione e inclusione sociale per le donne vittime di violenza, di origine straniera, rifugiate, richiedenti asilo e/o vittime di tratta, portatrici di disabilità, sottoposte a trattamenti e/o cure mediche; all’autodeterminazione e all’empowerment; all’accesso all’offerta formativa; ai processi di conciliazione del tempo personale, familiare e sociale.
Dopo il blitz anti assenteismo dei carabinieri del Nas nell’ospedale Loreto Mare di Napoli, che ha portato all’arresto 55 persone e 94 persone indagate, per evitare la “paralisi” 50 di questi dipendenti sono stati obbligati a tornare al lavoro. Ci sarà la famosa inflessibilità evocata dal Presidente Vincenzo De Luca?
di A. A.– Tra i dipendenti raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica c’è un neurologo, un ginecologo, 9 tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, 6 impiegati amministrativi, 9 tecnici manutentori e 11 operatori sociosanitari. Inoltre sono 94 le persone indagate.
Oltre alla cosiddetta “strisciata plurima” dei badge, per far risultare presenti dipendenti che, invece, erano assenti, le telecamere dei carabinieri hanno documentato l’assenza dei dipendenti dell’ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero coloro incaricati di eseguire i controlli finalizzati al rispetto delle clausole contrattuali; uno dei dipendenti, è emerso, durante l’orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del Nolano. Documentato anche il caso di un medico, indagato, il quale mentre era in servizio prendeva il taxi e andava a giocare a tennis oppure a sbrigare faccende personali, come fare compere in gioielleria. In due anni sono state registrate ore e ore di filmati e di intercettazioni, eseguiti oltre 500 servizi di osservazione e pedinamento: accertati migliaia di episodi di assenteismo. Tra gli indagati anche due operatori socio sanitari che, quotidianamente, dopo essere stati avvertiti telefonicamente o via sms, “strisciavano” 20 badge, a seconda dei turni di servizio dei colleghi da “coprire”.
«Per evitare la paralisi dell’ospedale, a 50 dei 55 dipendenti arrestati il giudice ha concesso l’autorizzazione a lasciare i domiciliari per recarsi a lavorare». Lo ha detto il facente funzioni di procuratore di Napoli, Nunzio Fragliasso, nel corso della conferenza stampa relativa al blitz anti assenteismo dei carabinieri del Nas e del Comando provinciale di Napoli contro i cosiddetti ‘furbetti del cartellinò nell’ospedale Loreto Mare. Per il procuratore aggiunto, ai furbetti, è stata inflitta una doppia punizione: «saranno costretti ad andare al lavoro e resteranno a casa quando non saranno in servizio». «È una soluzione che abbiamo trovato con il procuratore Colangelo, una felice intuizione per evitare la paralisi di un ospedale che ha anche delle eccellenze». I carabinieri vigileranno sul rispetto degli orari.
Una domanda nasce spontanea: Ma quando i 55 dipendenti si assentavano, per ore o addirittura per giorni interi, l’ospedale non si paralizzava?
Conferenza Stampa, lunedì 27 febbraio 2017 alle ore 11.30 al Pio Monte Della Misericordia in Via Tribunali 253 a Napoli per“Mater Madonna Misericordia”. Il Pio Monte della Misericordia ed il Museo Campano, tra spettacoli, tour ed iniziative nel segno delle “Matres Matutae” . Intervengono il Barone Alessandro Pasca di Magliano – Soprintendente del Pio Monte della Misericordia, il Prof. Arch. Giulio Pane, il Prof. Delly Fabiano – Università della Calabria, il Dott. Nicola Caracciolo – coordinatore Mater Tour- Capua Sacra. Modera il giornalista Giuseppe Giorgio.
Fra dicembre 2016 e giugno 2017, il Pio Monte della Misericordia in Napoli, mettendo in dialogo ideale nella sua chiesa un’antica statua “Mater Matuta” presa in prestito dal Museo Campano di Capua con la Madonna raffigurata nell’opera del Caravaggio “Le Sette Opere di Misericordia”, ha inteso creare un’occasione speciale per portare all’attenzione dei napoletani oltre che dei turisti italiani e stranieri la collezione, unica al mondo, delle Matres Matutae di Capua (epoca pre-romana), esposte nel museo di Capua. Attraverso le sinergie create fra Napoli e Capua, l’iniziativa si pone i seguenti obiettivi principali: ampliare la platea di soggetti rilevanti e qualificati sul piano culturale, progettuale, ecc, uscendo da una dimensione finora troppo localistica, rispetto all’importanza della collezione delle Matres Matutae conservate a Capua. Salvaguardare la fruibilità del Museo Campano di Capua, il quale attualmente è gestito in condizione di precarietà. Creare condizioni favorevoli allo sviluppo di opportunità lavorative in ambito turistico, con una particolare attenzione alle donne, in una logica sinergica di sviluppo socio-economico dei territori periferici al Capoluogo di regione. In occasione dell’arrivo e della presentazione della “Mater Matuta” nella chiesa del Pio della Misericordia è nata una collaborazione fra il Pio Monte della Misericordia di Napoli con importanti progetti culturali: il progetto “Mater Parade” promosso dall’artista Roberto Branco, a Capua, che, con lo slogan “Capua è la città delle Madri”, si prefigge di valorizzare le “Matres Matutae” sia proponendo una ri-creazione artistica in chiave moderna, sia attraverso proposte turistiche innovative raccolte sotto il cappello “Mater Tour” che includono non solo inediti percorsi di visita e laboratoriali-creativi per adulti e bambini ma anche finalità sociali (in particolare lavorative) a favore di donne-madri in situazioni di bisogno. Il “Progetto Sophia”, fondato dalla dott.ssa Francesca Barrella (medico chirurgo specializzato in Medicina Interna e Medicina d’Urgenza, in-laurea in Beni Culturali indirizzo storico artistico) che promuove lo sviluppo delle potenzialità della donna attraverso corsi di riabilitazione psicologica per il trattamento delle problematiche adolescenziali e delle disabilità cognitive. Grazie anche al suo operato come fondatrice dell’Associazione Il Ventre di Parthenope, con lo scopo di rievocare antropologicamente i culti femminili in Campania attraverso, la Dottoressa ha elaborato e perfezionato eventi conferenze-spettacolo tematiche che, su solide basi scientifiche danno vita a rappresentazioni che si avvalgono in particolare della danza,considerando di quest’ultima anche la valenza riabilitativa terapeutica in campo medico. Da quanto sopra nasce la proposta di un calendario di iniziative in grado di generare flussi di persone in entrata e in uscita dalle due città messe in relazione dall’idea e dall’immagine di una dea madre di misericordia, nelle sue trasformazioni temporali, religiose ed artistiche.
L’EVENTO A NAPOLI
Lo spettacolo “Mater Madonna Misericordia” propone una compagnia formata dall’attrice e cantante Antonella Morea, conGiovanni Borrellial violino; Lucia Di Sapioall’ arpa; Elena Mormile, Mezzosoprano; ed i danzatori Eleonora Foà, Annalisa Adiletta e Dalma Izzo. In programma le musiche originali: Tif Nefelis, Xaris Aleksiou; Ave Maria, Giulio Caccini; Ave Verum, Wolfgang Amadeus Mozart; Ave Maria, Franz Schubert Folias, Andrea Falconieri. Presentato il sabato pomeriggio presso il Pio Monte della Misericordia a partire dalle ore 18.00, ha la durata complessiva di circa 40 minuti e si basa su tre momenti fondamentali: la rievocazione della danza sacra alla dea Mater Matuta, il canto a Maria (Ave Maria di Caccini e di Schubert) e la danza devozionale alla Vergine. “Mater Madonna Misericordia” è un invito ad intraprendere insieme un’esperienza dell’anima attraverso echi suggestivi di canto di voci angeliche e vibrazioni musicali di corde pizzicate che vibrano all’unisono con quelle del cuore, e passi di danza sacra di antiche sacerdotesse della Mater sospese in un tempo senza fine, in eterno ritorno, per magnificare la figura della Vergine della Misericordia, che nelle Sette opere di Misericordia, ammanta, accogliendo nel suo caritatevole abbraccio, l’umanità intera. L’eterno femminino immortale si dispiega nel passaggio dalla Mater alla Madonna. Nell’abbraccio della Mater si scioglie l’abbraccio della Vergine della Misericordia in uno innovativo simbolico e commovente dialogo, intriso di ardito naturalismo, tra la Vergine e il popolo misericordioso.
IL TOUR A CAPUA
La domenica mattina, in continuità con le atmosfere respirate a Napoli, sarà Capua ad accogliere i visitatori, perché, se “Napoli è femmina”, Capua è la città delle madri. Un particolare Mater Tour, ideato all’interno del progetto Mater Parade, offre una nuova lettura della Cattedrale, dei luoghi della Misericordia e del Museo Campano che ospita la collezione delle Matres, il tutto con approfondimenti laboratoriali e di studio, adatto a diverse tipologie di pubblico. A Capua il punto di partenza per la gestione dei tour è il neonato Punto Info Capua Sacra, collocato nei locali antistanti l’ingresso in Cattedrale, a poca distanza dal Museo Campano, interfaccia sul territorio delle Parrocchie Capua centro.
MODALITA DI FRUIZIONE DEL PACCHETTO
Per l’evento è stato studiato un biglietto unico di 15.00 euro che permetterà la partecipazione allo spettacolo a Napoli e poi la visita a Capua. Unico ma dinamico, poiché il turista, acquistandolo in un solo momento, ha però la libertà di godere le varie proposte in momenti diversi lungo tutto il periodo e addirittura potrà essere usato da due persone diverse, diventando un vero regalo, quindi esso stesso una piccola “opera di misericordia”.
CALENDARIO
Sabato 4 Marzo ore 18.00-19.00 Spettacolo presso il Pio Monte della Misericordia a Napoli
Domenica 5 Marzo mattina Mater Tour a Capua a partire dalle ore 10.30
Sabato 25 Marzo ore 18.00-19.00 Spettacolo presso il Pio Monte della Misericordia a Napoli
Domenica 2 Aprile mattina Mater Tour a Capua a partire dalle ore 10.30
Grande successo per le feste sfrenate e gli eventi di Lello Basile e Pasquale Coppola, che da qualche tempo hanno scelto per le lore trascinanti serate la suggestiva location del ristorante “Giuseppone a Mare” a Rivafiorita. Da San Valentino a Carnevale nel segno dell’allegria e del romanticismo.
di Giuseppe Giorgio– Continuando a ribadire a suon di successi e di feste sfrenate, il loro primato per l’organizzazione di grandi eventi, Lello Basile e Pasquale Coppola, da qualche tempo, hanno scelto per le lore trascinanti serate la suggestiva location del ristorante “Giuseppone a Mare” a Rivafiorita. Tant’è che approfittando della bellezza di un luogo baciato dagli dei come la costa di Posillipo, l’irriducibile coppia Basile-Coppola, ha messo a punto, sera dopo sera, delle occasioni a tema davvero degne di nota. Tra queste, e se ne parla tanto in città, l’affollata cena spettacolo con i “Sud 58” , quella con il piano bar di Maurizio Filisdeo e l’immancabile Valentino Voice e quella di San Valentino con lo straordinario chansonnier caprese Guido Lembo. Una festa riuscitissima per tutti gli innamorati partecipanti che ha visto la musica del vulcanico cantante chitarrista di “Anema e Core”, fare da sottofondo per un momento allegro e romantico al tempo stesso. Ancora, con la partecipazione del dj Francky Dee le serate da “Giuseppone a Mare” di Lello e Pasquale, continuano a mostrare l’intensa capacità di catalizzare l’interesse del pubblico che di volta in volta oltre all’intrattentimento musicale può godere delle specialità di casa del noto locale posillipino. Tanti eventi straordinari, quindi, in grado, tra ospiti d’eccezione, di mettere insieme invitati da cifre record. Dedicate al divertimento, all’insegna della musica, dello spettacolo, della gastronomia e della mondanità, le serate del popolare duo Lello e Pasquale sempre curate nel nome di “Eventi Méditerranée”, tra tanti popolari personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, hanno sempre una marcia in più, così come una marcia in più avrà la festa di sabato 25 febbraio quando da “Giuseppone” arriveranno tutte le emozioni del “Carnevale Brasiliano”. Per tutti, un’altra serata da vivere, con il dress code che sarà rigorosamente “in maschera” e tanti altri momenti di allegria con la tipica stmosfera di Rio, anche con l’apporto dei consueti amici “Méditerranée, Valentinio Voice e Franky Dee. Per prenotarsi 3337985214 e3668015610.
Immersa tra le belle colline della campagna di High Wycombe in Inghilterra vi è una serie di gallerie sotterranee con una storia deliziosamente oscura e decadente. Le grotte di Hellfire, o grotte di West Wycombe, sono una rete artificiale di grotte scavate nel gesso naturale e pietra focaia, che si estende su un quarto di miglio sotterraneo. Il sito ha ospitato un noto culto nel 18° secolo e come tale è associato a dissolutezza, orge, storie di fantasmi ed occultismo.
a cura di Stefania Unida e Jolie Marie Trahar
Sir Francis Dashwood, undicesimo Barone Le Dispenser e cancelliere dello Scacchiere, commissionò l’escavazione delle grotte tra il 1748 e il 1752. Esse sono situate direttamente sotto una grande collina, nella cui cima si trova la chiesa e il mausoleo di San Lorenzo. Anche queste due costruzioni sono state commissionate da Sir Francis durante lo stesso periodo di tempo. In risposta all’estrema povertà locale, Sir Francis ordinò la costruzione di una strada di tre miglia attraverso la West Wycombe e pagò alcuni uomini del paese per estrarre il gesso e la pietra focaia. Le grotte, dunque, rappresentano ciò che è rimasto di questo grande “progetto comunitario” ed, essendo state scavate interamente a mano, sono anche considerate un impressionante lavoro di ingegneria.
E’ molto probabile, però, che Sir Francis tenesse particolarmente a cuore la costruzione delle grotte piuttosto che quella della strada. Lui, infatti, fu il noto fondatore sia della Società dei Dilettanti che del Club Hellfire (Club Infernale): entrambi erano dining club per nobili signori locali, che si ritrovavano per una serata di buona cucina e piacevole conversazione, ma mentre da un lato la società dei Dilettanti era per lo più interessata a finanziare la ricreazione di arte antica greca e romana, il club Hellfire era un’orgia di sacrifici, scherzi, alcool e cerimonie liberamente ispirate al paganesimo antico.
Il club Hellfire, detto anche Ordine dei Frati di San Francesco di Wycombe, era il gruppo a capo di un movimento segreto sotterraneo del 18° secolo. Il club era costituito da politici e uomini dell’alta borghesia del tempo che si incontravano in segreto per compiere atti socialmente inaccettabili o addirittura illegali. E’ noto che un gran numero di borghesi di quel tempo parteciparono a queste feste segrete insieme a Sir Francis, ad esempio il ben noto Benjamin Franklin era stato nelle grotte di Hellfire per questo scopo! Il motto del club? – Fais ce que tu voudras / fai ciò che vuoi. Un motto che ben si adatta a questi potenti uomini che si sentivano senza dubbio al di sopra della legge, al di sopra della monarchia, anche al di sopra sopra di Dio. I lettori meglio informati sull’occultismo riconosceranno che questo motto è stato utilizzato spesso molto più tardi da un uomo che ha dato all’esoterismo occidentale un nome ancora peggiore: Alastair Crowley.
Sir Francis era una sorta di imbroglione che amava giocare scherzi, talvolta estremamente inadeguati. Quando fu invitato alla corte reale russa di San Pietroburgo, si presentò vestito come il Re di Svezia, che era a quel tempo un grande nemico della Russia. L’atto di mascherarsi costituiva una parte enorme di ciò che accadeva negli incontri alle grotte di Hellfire. Gli ospiti, infatti, spesso si travestivano da personaggi della Bibbia o della religione greca e romana. L’intenzione degli incontri, anche se per lo più ancora sconosciuta, sembrava concentrarsi sul piacere e sull’indulgenza. Secondo varie fonti, gli Dei che venivano adorati dai membri del club erano Bacco, Venere, Priapo e Dafne. Si tratta di antiche divinità più comunemente associate con la bellezza, la fertilità e l’alcolismo.
Si suppone che il club HellFire originale non era in realtà un culto vero e proprio, ma piuttosto un gruppo di individui che inscenava una sorta di rituale finto, simile ai club Hellfire esistenti oggi. Anche se non si conosce alcun dettaglio delle cerimonie che hanno avuto luogo in queste grotte, è noto dai resoconti dei testimoni oculari che si trattava di vere e proprie feste. Selvagge ed illegali, erano certamente delle feste strane, ma pur sempre solo feste. Era pratica comune per i membri del club invitare un gran numero di donne ‘ospiti’ o prostitute che dovevano prendere parte a strani giochi sessuali e orge. E’ stato anche descritto che queste donne venivano fatte vestire da suore. Ora, per apprezzare quanto fosse blasfemo questo atto bisognerebbe inserirlo nel contesto storico e culturale del 1700. Questi uomini sarebbero stati sicuramente giustiziati se questo “scherzo” fosse stato reso pubblico, quindi non c’è da meravigliarsi se le attività del gruppo fossero segrete!
Un altro fatto interessante di Sir Francis è che egli ha effettivamente acquistato una piccola chiesa a Wycombe chiamata Medmenham Abbey. Pagò sia per gli ingenti lavori di ristrutturazione della chiesa che per una serie di grotte da scavare sotto di essa. E’ noto che la chiesa aveva simboli fallici scavati nelle pareti e che anch’essa veniva utilizzata per ulteriori riunioni del club. Quando la acquistò, lui e il conte di Sandwich rilasciarono una piccola scimmia all’interno della congregazione. Gli abitanti del villaggio fuggirono dalla chiesa nel terrore e credendo di aver visto il diavolo in persona, non vi tornarono mai più! Non ho idea del perché questi uomini riuscirono a non essere mai arrestati.
Paul Whitehead fu un caro amico di Sir Francis Dashwood e lavorò con lui come segretario e assistente al club HellFire. Fu molto deluso quando il club cessò di orgnizzare gli incontri, e quando morì nel 1774 chiese che il suo cuore fosse riposto in un’urna e conservato nel mausoleo situato sopra le grotte (vedi foto sotto). La sua famiglia era solita aprire l’urna per mostrare il cuore ai visitatori e soddisfare così la morbosa curiosità inglese di quell’epoca. Ciò accadde fino al 1829, quando il suo cuore venne rubato da un soldato australiano. Molti visitatori ancora oggi dicono di vedere un uomo in vecchi abiti fuori moda che si aggira per le grotte, alla ricerca di qualcosa. Questi testimoni affermano che quando qualcuno si avvicina per domandargli qualcosa, la testa dell’uomo scompare. La leggenda narra che quest’uomo è niente meno che Paul Whitehead, alla ricerca del suo cuore mancante. Oltre a questa attività paranormale, spesso si odono dei canti provenienti dal tempio situato all’interno delle grotte, che riecheggia nell’aria intorno alle caverne.
Per coloro i quali leggendo sono rimasti un po’ delusi dalla chiusura del club HellFire, vi conforterà sapere che esistono diversi club Hellfire, al momento attivi. Il Trinity College e il Maynooth College, in Irlanda, vantano entrambi un club Hellfire. Ed anche il Brasenose College di Oxford, in Inghilterra, ha il suo. Queste società sono molto reticenti e poco si sa dei rituali e delle pratiche che vengono perpetrate da queste congreghe. C’è addirittura un club di scambisti a Londra chiamato “Club HellFire”, ma in tal caso si sa fin troppo bene cosa accade durante le loro feste.
E infine cosa ne è stato della Medmenham Abbey, la chiesa blasfema che fu ricostruita da Sir Francis? La chiesa esiste ancora ed è una proprietà privata di ignoti. Completamente off-limits per il pubblico. Ci si chiede che tipo di famiglia abbia potuto mantenere un edificio come questo segreto e senza accesso al pubblico, per generazioni! Purtroppo non sapremo mai cosa succede lì, tra quelle mura a porte chiuse…
Due agenti dell’Unità Operativa Tutele Emergenze Sociali e Minori della Polizia Municipale hanno soccorso e salvato un neonato rumeno di circa due mesi in preda ad una fortissima crisi respiratoria.
La pattuglia, mentre prestava servizio in prossimità del campo rom di Brecce a Sant’Erasmo in zona Poggioreale, all’imbrunire, notava uscire dal campo una giovane donna con un fagotto tra le braccia che si agitava e piangeva disperata con al seguito un uomo ugualmente spaventato.
Allertati immediatamente, si accorgevano delle condizioni drammatiche in cui versava il bambino. In particolare, la mamma era ormai in stato di shock in quanto il piccolo non aveva più forze per reagire ed il papà in preda al panico versava anche in evidente stato di ebbrezza.
Immediatamente gli agenti attivavano il soccorso sanitario di emergenza che, giunto sul posto, rianimava il neonato a bordo dell’ambulanza, mentre gli agenti tenevano sotto controllo l’uomo che ormai era fuori di sé e dava in escandescenza rischiando di ostacolare il soccorso al neonato. Dopo pochissimo il bambino veniva trasportato all’Ospedale Santobono con la scorta della pattuglia che provvedeva ad agevolare e velocizzare il percorso. Dopo pochissimi minuti il piccolo giungeva a destinazione in codice rosso ma, grazie al repentino intervento degli agenti e dei sanitari, veniva tratta in salvo.
“Troppo Napoletano”, il primo lungometraggio prodotto da Alessandro Siani e Cattleya, che l’autore e regista Gianluca Ansanelli ha rivisto in versione teatrale e messo in scena all’Augusteo. Confermati i protagonisti del grande schermo Gigi e Ross, con i piccoli Gennaro Guazzo e Giorgia Agata.
di Giuseppe Giorgio – E’ partendo dal successo cinematografico di “Troppo Napoletano”, il primo lungometraggio prodotto da Alessandro Siani e Cattleya, che l’autore e regista Gianluca Ansanelli, rivedendo il tutto in versione teatrale, ha presentato all’Augusteo il suo adattamento per il palcoscenico della fortunata pellicola, confermando i protagonisti del grande schermo Gigi e Ross, con i piccoli Gennaro Guazzo e Giorgia Agata e mettendoli a capo di una nuova ed eterogenea compagnia. Ed è così che con l’apporto ai testi di Ciro Villano in scena con Luigi Attrice, Alessandro Bolide, Nicoletta D’Addio, Cristiano di Maio, Gennaro Di Biase, Ivan Fedele, Loredana Simioli ed Ester Gatta, il lavoro ha portato nuovamente tra il pubblico il piccolo dilemma di un bambino che, diviso tra l’amore per una sua coetanea e la realtà sociale di una Napoli difficile e complessa, racconta le differenze tra due quartieri napoletani come il Rione Sanità e Posillipo. Con la supervisione artististica di Alessando Siani, lo stesso che ha scritto i testi delle canzoni, un brano di Bruno Lanza e le musiche composte da Bosnia e Gallo, la commedia d’ispirazione comico-musicale ha anche registrato la partecipazione straordinaria di Valentina Stella, che ha cantato accompagnata alla chitarra da Gianpaolo Ferrigno. Per tutti, uno spettacolo vivace che puntando sul consueto plot che fu di “C’era una volta scugnizzi” e sugli ormai inflazionati neologismi in uso tra lo slang dei giovani napoletani, già portati più una volta alla ribalta dallo stesso Siani, evidenzia con una recitazione spesso concitata e ad alto volume, i tratti di un tentativo di moderna drammaturgia ancora una volta vittima del cabaret televisivo e dei suoi paladini. Con le scene di Roberto Crea, le coreografie di Naike Orilio e Giuseppe Farruggio, le grafiche a cura di Luca Auletta e la videografica ed il disegno luci di Francesco Adinolfi, “Troppo Napoletano” versione teatrale, prodotto da Best Live, prova così a mettere a confronto, grazie ad un bambino figlio naturale di un neomelodico ed una bambina posillipina figlia unica di un attore fallito, tutte quelle speranze che, al di là di formazioni culturali e preconcetti, hanno puramente il sapore del made in Naples. Con due protagonisti come Gigi e Ross che come curriculum artistico vantano il ruolo di presentatori di “Made in Sud”, lo spettacolo, a cavallo di una vicenda osservata attraverso gli occhi di un bambino che, purezza a parte, parla come un “baby boss”, trascina il pubblico dell’Augusteo unito a quello proveniente dagli entusiasmi “alessandrini” ma non d’Egitto, bensì di Siani, in una dimensione dalla vocazione tragicomica fatta di differenze sociali e amori da fiaba. Con la solita famiglia numerosa e “strillazzera”, esempio vivido di ignoranza e sottosviluppo e con i soliti stilemi di una Napoli che farebbero ancora una volta la perfida gioia di un settimanale della Mondadori, “Troppo Napoletano” forte anche della sorpresa finale di Rosario Miraggio in scena, piace a quel pubblico di una Napoli immutabile nel tempo ed a tutti coloro che nella sala dell’Augusteo hanno applaudito a lungo, nonostante avessero passato l’intera serata con la testa negli illuminatissimi display dei loro smartphone.
Scritta nel 1879 ad Amalfi, “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen rappresenta una graffiante critica sui ruoli dell’uomo e della donna all’interno della vita coniugale durante l’epoca vittoriana.
di Giuseppe Giorgio – Scritta nel 1879 ad Amalfi, “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen rappresenta una graffiante critica sui ruoli dell’uomo e della donna all’interno della vita coniugale durante l’epoca vittoriana. Fu lo stesso Ibsen, nei suoi primi appunti per la commedia, a scrivere: «Ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un’altra completamente differente in una donna. L’una non può comprendere l’altra; ma nelle questioni pratiche della vita, la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo». Ed è partendo da ciò, che circa 140 anni dopo, la versione del lavoro vista al teatro Bellini con Filippo Timi e Marina Rocco con la regia la traduzione e l’adattamento di Andrée Ruth Shammah, ribadisce ancora la magia di un testo che oltre a rimanere uno dei più rappresentati nel mondo si conferma come uno dei più grandi misteri della drammaturgia mondiale. Esempio precorritore della lotta femminista, “Una casa di Bambola” nella messinscena firmata dalla Ruth, osserva la protagonista Nora, al di là del dubbio circa il suo ruolo di vittima o carnefice, totalmente immersa in quell’ambiguità che è tipica del testo ibseniano e pone il personaggio del marito, lo stimato dottor Torvald, in precario equilibrio tra i pregiudizi e l’irriconoscenza. Per il pubblico, un dramma borghese senza tempo con le movenze di un giallo ad alta tensione ed un cast straordinaro che vede felicemente alla ribalta un multiforme Filippo Timi nel triplice ruolo del marito, del dottore e dell’usuraio ed una dirompente Marina Rocco nei panni della fragile e scaltra Nora. Grazie ad una sorta di analisi capace di esaminare i rapporti tra i vari personaggi che animano il testo di Ibsen e per effetto di una lunga serie di situazioni sature di sentimenti, imbrogli, raggiri e ricatti, la regista Ruth, sembra gettare un ulteriore alone di mistero sulla vera natura di Nora. Ecco perchè lo spettacolo, notoriamente complicato, in questa edizione, si muove felicemente tra il bene ed il male ed il buono ed il cattivo. Con Nora la, moglie del dottor Torvald che falsifica, all’insaputa del marito, una firma necessaria per ottenere un prestito per salvargli la vita (ma ciò potrebbe non essere vero) il perfido Krogstad che la ricatta e tutti i personaggi che danno vita alla arcinota vicenda, a materializzarsi è un lavoro in grado di accompagnare delicatamente lo spettatore all’interno della storia. Con la bella partecipazione di Mariella Valentini, con Andrea Soffiantini, bambinaia en travesti, ed ancora, con Marco De Bella, Angelica Gavinelli e Paola Senatore, l’allestimento prodotto dal Teatro Franco Parenti e dalla Fondazone Teatro della Toscana, piace e convince. Così come il mattatore Timi che non esita nell’arricchire i personaggi con la sua solita forza ai limti del controllo e l’intrigante Rocco che nelle vesti dell’astuta Nora, ci sta davvero a pennello.
In scena al Teatro Bellini “Frankenstein ‘O mostro”. Una commedia musicale capace di fare ridere a crepapelle ed in grado, nel segno di un teatro davvero ricco di nuovi fermenti e spunti di genialità, di intrigare il pubblico con un esperimento drammaturgico dalle mille e piacevoli sfaccettature.
“I Dinosauri in carne e ossa arrivano in città”! La mostra evento cult a Napoli dal 4 marzo al 5 novembre, presso la riserva WWF degli Astroni.
L’uomo potrebbe sopravvivere a un’estinzione di massa come quella che ha annientato i dinosauri dell’Era Mesozoica? Questo sconcertante interrogativo sarà a breve sulla bocca di tutti i napoletani. Se non hai una risposta, chiedi a chi di estinzioni se ne intende, vieni nella Riserva WWF degli Astroni a vedere i “Dinosauri in Carne e Ossa” riportati “in vita” da paleontologi e artisti a partire dallo studio dei fossili. La mostra evento a tema preistorico che il crescente successo di pubblico in tutta Italia ha trasformato in un vero e proprio cult approda finalmente a Napoli in una veste affascinante confezionata su misura: oltre 6 chilometri di percorso in una natura incontaminata e i suggestivi interni della Torre Borbonica per ammirare le ricostruzioni a grandezza naturale di una quarantina di animali estinti tra cui dinosauri iconici come il temibile T-rex e il gigantesco Diplodoco.
“Con questa edizione napoletana di Dinosauri in Carne e Ossa ospitata da WWF abbiamo scelto di focalizzare la mostra sul tema dell’estinzione, proponendolo nell’itinerario di visita, nell’attività didattica e negli eventi”, spiega uno dei curatori, Simone Maganuco, paleontologo riconosciuto a livello internazionale che ha firmato anche le ultime ricerche su Scipionyx, il cucciolo di dinosauro campano meglio noto con il soprannome di “Ciro”. “Puntando su un allestimento spettacolare in un contesto spettacolare, vogliamo coinvolgere i visitatori con un intrattenimento di qualità, appassionandoli alla Scienza, alla paleontologia e alla storia della Vita in tutte le sue forme”.
Dal 4 marzo al 5 novembre, grazie alla mostra realizzata da GeoModel con la collaborazione di WWF Oasi e promossa dall’Associazione Paleontologica A.P.P.I., sarà possibile scoprire perché i dinosauri si sono estinti, nonché comprendere la dinamica evolutiva adattamento/estinzione e la necessità di tenerne conto anche oggi nell’approccio dell’uomo verso la natura. “Una mostra di tale portata non può che avere obiettivi ambiziosi”, ha aggiunto Antonio Canu, presidente nazionale di WWF Oasi. “Tra questi ci preme sottolineare il contatto dei bambini con l’Oasi WWF Cratere degli Astroni, un vero e proprio gioiello naturale a due passi dal centro città. Sarà l’occasione per molti di loro per scoprire una realtà nuova di cui Napoli può vantarsi”. La mostra è aperta il venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 18,30 (con chiusura delle biglietterie alle 16,30), il sabato, domenica e festivi dalle 9,30 alle 18,30 (con chiusura delle biglietterie alle 16,30). Per gruppi e scolaresche è visitabile tutti i giorni, ma è necessaria la prenotazione al numero 081 18909684.
Per Fabrizio Canonico, direttore della riserva naturale Cratere degli Astroni, “c’è da essere molto fieri di poter proporre una mostra del genere, alla quale teniamo molto per la sua importante proposta culturale e per l’ulteriore valorizzazione della Riserva. Come Oasi WWF degli Astroni abbiamo fortemente voluto questo evento: osservare dinosauri così realistici in un cratere vulcanico selvaggio genera suggestioni davvero uniche”.
Ticket: – Intero (dai 18 ai 65 anni): € 10,00 – Scuole e gruppi: € 8,00 ingresso con visita guidata; € 10,00 ingresso con visita guidata e laboratorio didattico – Ridotto (dai 4-18 anni, over 65, componenti nucleo familiare, accompagnatori di diversamente abili): € 7,00 – Ridotto speciale (soci WWF e A.P.P.I.): € 4,00 – Omaggio per bambini fino ai 4 anni di età e diversamente abili.
La funzione funebre di Pasquale Squitieri, si è svolta presso la chiesa di S. Maria ai Vergini che 78 anni fa vide il futuro regista alla fonte battesimale. La chiesa è la stessa che ospitò il funerale del principe Antonio De Curtis, in arte Totò.
di Giuseppe Giorgio – All’ombra di quegli stessi palazzi che fecero da scenario per la celebre poesia “Fravecature” di Raffaele Viviani e poprio di fronte all’antico edificio dello Spagnuolo, dove da tempo immemorabile attende di vedere la luce il museo dedicato al grande Totò, ieri mattina, si sono svolti i funerali bis del maestro del cinema italiano, Pasquale Squitieri. E non è un caso che ad ospitare la funzione funebre, sia stata proprio la chiesa di S. Maria ai Vergini che 78 anni fa vide il futuro regista alla fonte battesimale e non è un caso, proprio come avvenne per il principe De Curtis, che anche per il cineasta “controcorrente”, dopo quello romano, si sia celebrato un secondo funerale tutto napoletano. Assenti gli artisti che tutti aspettavano, fatta eccezione per Marzio Honorato, diretto da Squitieri nella miniserie tv del 1986 “Nase e cane” e per Vittorio De Bisogno e Giuseppe Mannaiuolo, rispettivamente diretti dal regista nei film “Razza Selvaggia” del 1980 ed “Il Pentito” del 1985, e tristemente assenti le istituzioni, fatta eccezione per il vice sindaco Raffaele Del Giudice, intervenuto con tanto di fascia tricolore, a prendere il sopravvento nella chiesa sono stati gli amici e quegli anziani abitanti dei Vergini che ancora ricordavano il giovane e bello Pasquale. Ed è così che alla presenza della compagna Ottavia Fusco, della seconda moglie, Claudia Cardinale, dei figli, del fratello e della sorella Nicola e Mariarosaria e di tanti personaggi tra cui: Imma Pempinello, Luciano Schifone, Francesco Emilio Borrelli, Mimmo Falco, Daniela Cenciotti e Francesco Colonnesi, l’estremo saluto rivolto dai napoletani a Squitieri, affetto a parte, è stato per molti versi, meno veemente ed affollato di quanto si aspettasse. Il tutto, quasi a confermare, anche in prossimità del suo ultimo viaggio, quella sorta di ostracismo di cui il regista è rimasto per tutta la vita artistica vittima. Espletata la parte religiosa, a ricordare dall’altare Squitieri, è stata la scrittrice, attrice e regista Wanda Marasco, autrice del libro “Il genio dell’abbandono” dedicato allo scultore Vincenzo Gemito, dal quale, se non fossero intervenuti i soliti dietro-front di tanti produttori, il regista avrebbe voluto trarre il suo ultimo film. “Pasquale Squitieri – ha detto Marasca prima di leggere un brano di Antonio Ghirelli – nonostante il suo carattere difficile, è stato uno degli ultimi grandi maestri del cinema. Con lui ho conosciuto la verità. Per caso il mio lavoro ed il suo si sono incrociati tanto da potere conoscere un grande artista ed un grande lottatore che ha sempre combattuto per l’esistenza dello Stato. Le scelte politiche di Pasquale, sono state costantemente dettate dal suo desiderio di verità e dal suo amore per Napoli. Come uomo nato e cresciuto a Napoli, ha sempre mostrato una forza selvaggia e saggia. Fino all’ultimo, ha combattuto con caparbietà per realizzare i suoi sogni e per tramandare ai posteri i suoi lavori ed i suoi affetti”. “La commozione di questo momento – ha affermato la compagna Fusco – è sentire che c’è davvero una grande anima di Napoli che lo sta abbracciando e lo sta accompagnando fino all’ultimo. Ringrazio la città che lui amava tanto. Napoli non ha mai smesso di amare mio marito, così come lui non ha mai smesso di amare questa città. Sono felice che ora sia qui dove è nato ed abbia concluso in questo quartiere che ha raccontato con tutto il cuore, una cosa che ora gli viene restituita da tutti”. “Ho conosciuto Pasquale – ha detto Claudia Cardinale con la voce rotta dalle lacrime – nel 1973, sul set del film I Guappi. E’ stato l’unico uomo della mia vita. Siamo rimasti sempre legatissimi. Questo e’ il ritorno nella sua Napoli, di cui mi raccontava spesso. Oggi c’è l’abbraccio della sua città, dove Pasquale è voluto tornare. Ho amato tantissimo la sua intelligenza e la nostra è stata una storia travolgente”. “Papà – ha detto dal canto suo il figlio Mario Squitieri – non è mai stato veramente romano, anche se si era trasferito nella capitale. Papà ha sempre mantenuto una napoletanità completa”. Ed a ribadire quel concetto di chiusura mentale e politica verso la sua opera, nel mentre la bara stava per essere trasferita al Cimitero di Poggiorele per la sepoltura nella cappella di famiglia, è stato anche il fratello del regista, Nicola Squitieri. “La manifestazione di oggi– ha dichiarato il giornalista ed esperto in comunicazione culturale – sarebbe piaciuta a Pasquale perchè, assenti le istituzioni, ha evidenziato soprattutto la partecipazione della gente del popolo. Mio fratello è stato sempre boicottato! Lo ricordo ancora, nel mentre portava personalmente di peso le pizze con la pellicola del suo film ‘Li chiamarono…briganti’, girare per tutti i centri cuturali d’Italia e fare conoscere una verità fino ad allora miseramente celata”. Infine, ad omaggiare Squitieri sono stati anche i rappresentanti del “Parlamento delle due Sicilie” che in chiesa e fuori, dopo aver ricoperto la bara con la bandiera borbonica, hanno lasciato sventolare i loro stendardi.
Che derby! Aspro, maschio come vuole la tradizione, e ricco di colpi di scena. Nonostante il turno infrasettimanale la Scandone raccoglie oltre 600 spettatori.
Una Scandone piena di tifosi, un lusso di questi tempi, che furbamente si siedono tutti sotto le telecamere di Waterpolo Channel in modo da non rendere l’idea della loro presenza.
La squalifica di Baraldi costringe soprattutto Esposito e Buonocore a fare gli straordinari al centro ma la squadra sembra non risentirne, il Posillipo a ranghi completi trova il primo gol della gara, va sotto a metà del secondo parziale fino al 3-3 di Dervisis che chiude la prima metà del match, ma non sembra in palla come i biancorossi, più pimpanti e fluidi nella manovra tanto da andare sul +2 nel terzo tempo approfittando dei tiri forzati del Posillipo che si infrangono sul muro targato Vassallo.
“Colpo di scena!” avrebbe detto il grande Mike per gli ultimi 5 minuti e passa. Non per la brutalità fischiata a Renzuto, non per il conseguente rigore parato da Negri, ma per l’altra faccia del Posillipo che viene fuori. Per 4 minuti con l’uomo in meno ma la difesa non sembra accusare più di tanto, in attacco ci provano e trovano il gol del pari mentre la Canottieri si fa prendere dalla paura di vincere che a volte arriva in queste situazioni. È «black out – ammette amareggiato il capitano Buonocore – complimenti a loro che non hanno mollato, ci hanno creduto e vinto».
E si, perché il gol del pari (Cuccovillo) arriva subito dopo la prodezza di Negri che sembrava aspettasse quel momento per blindare la porta e tranquillizzare i compagni, contemporaneamente «troppi tiri forzati ci hanno fatto perdere il filo del nostro gioco» ammette Zizza e a 8” dalla sirena Vlachopoulos con l’uomo in più pesca il jolly e regala il primo derby stagionale ai suoi «con la stessa moneta dell’andata» per usare le parole di Cuccovillo.
Orgoglioso dei suoi compagni il capitano Saccoia, ma nonostante la vittoria «arrabbiato, non possiamo concedere così tanto e riprenderci solo con scosse di questo tipo».
Ed ha ragione. Perché paradossalmente si potrebbe dire che proprio Renzuto (fino a quel momento tra i migliori) sia il match winner della gara, la sua uscita ha compattato la squadra dal punto di vista mentale come raramente visto durante la stagione. Fuori lui il Posillipo si è scaricato di dosso la tensione, non avendo più nulla da perdere. Che sia la partita della svolta? «Speriamo!» chiosa il capitano.
Comincia male il tour de force per la Canottieri, «Sabato altra stracittadina con l’Acquachiara – dice Zizza – e poi Trieste, che è squadra che gioca senza nascondersi e può dare molto fastidio».
E l’altro coach? Un leone in gabbia per due tempi e mezzo. E chi conosce la Scandone può confermare. Espulso, segue i suoi dietro le vetrate che separano la vasca dagli spogliatoi, consumando il pavimento e saltando ad ogni azione. Trova però la lucidità per ammettere che «A prescindere dal risultato sia noi che gli avversari abbiamo molto da recriminare per l’andamento della gara, troppe interpretazioni in momenti topici, così non va».
Domani, quando la pressione sanguigna ritornerà ai valori normali si godrà la vittoria.
I disabili continuano senza sosta la battaglia alla ricerca di un diritto negato: allontanarsi dalla famiglia e vivere da soli, come per ogni uomo e ogni donna del pianeta, senza dover ricorrere al ricovero in strutture protette. Un’impresa assai complessa per chi ha bisogno di aiuto e assistenza anche per le più semplici azioni quotidiane (2ANews.it del 10 novembre 2016).
di Maria Sordino – Quello che è successo oggi a Palermo, nel palazzo della Regione siciliana, è l’ulteriore riprova che è necessaria una presa di posizione forte e ferma contro i continui tagli all’assistenza che le regioni continuano a perpetuare a scapito delle fasce più deboli della popolazione: i diversamente abili siciliani sono stati costretti a occupare l’ufficio di presidenza e lì hanno aspettato il presidente Rosario Crocetta che e’ stato assediato e costretto ad ascoltare le loro richieste per poter condurre una vita indipendente. La Regione aveva drasticamente tagliato le ore di assistenza a domicilio, necessarie per rendere dignitosa la vita in casa delle persone con disabilità.
La loro protesta è stata sostenuta, con toni serrati, da un portavoce d’eccezione: Pif, Pierfrancsco Diliberto, conduttore televisivo, attore e regista.
Pif: “Il tempo della pazienza è finito: quando queste persone potranno avere l’assistenza alla quale hanno diritto per sempre?”
Crocetta: “In un mese possiamo formare il nostro personale, i precari, per impiegarlo come assistenti specializzati: tutti quelli che si vogliono riqualificare verranno pagati da noi e si occuperanno dei disabili per sempre. E lo faranno perché sarà garantito un incentivo”.
Pif: “E per tutti quelli che invece non possono aspettare un mese?”
Crocetta: “Ci sono 100 milioni di fondi per i cantieri di servizio che possono essere utilizzati per pagare da subito gli assistenti specializzati, non appena il governo approva la misura, o questo venerdì o il prossimo”. Poi ha chiesto un po’ di tempo: “Datemi due giorni e vi illustro tutto il progetto punto per punto”.
I disabili restano perplessi e, insieme alle loro famiglie annunciano una contromossa: “Presenteremo una nostra proposta perché arrivi una risposta immediata: i soldi ci sono, devono solo volerli investire”.
Una campagna di sensibilizzazione sulle malattie rare dal titolo che raccoglie un grido e un impegno: “Rari, mai invisibili”. Organizzata dalla Federazione delle Associazioni dei Malati Rari, Uniamo, insieme a Istituto superiore di sanità (Iss), Farmindustria e Federsanità-Anci, culminerà, il 28 febbraio, con la giornata mondiale dedicata a chi soffre di patologie che colpiscono poche persone, ma così numerose da formare un esercito di pazienti.
Mezzo milione e più sono le persone, in Italia, afflitte da malattie rare, che sono oltre 7mila, a larga maggioranza di origine genetica. Alcune di queste non hanno ancora nemmeno un nome, figuriamoci una cura. Anche perché molte patologie colpiscono a mala pena una persona su 100mila. Allora diventare visibili per i sistemi sanitari diventa un’impresa. Soprattutto se, come da noi, l’assistenza è frammentata.
“Le malattie rare – afferma Walter Ricciardi Presidente dell’Iss – ci pongono il problema dell’equità nell’accesso ai farmaci, all’assistenza, ai servizi e mostrano con chiarezza come sia impossibile un modello regionalizzato dove servizi e, a volte, anche terapie, sono offerti in un luogo e non lo sono più a pochi chilometri di distanza“. Questo mentre “la comune base genetica della maggior parte di esse richiederebbe la condivisione delle conoscenze per affrontare la ricerca“. Oggi il registro delle malattie rare gestito dall’Iss conta 195.452 casi, che però si riferiscono solo a quelle riconosciute come esenti ticket e che sono la punta di un iceberg, con una malattia su quattro senza diagnosi.
A breve, l’ingresso nei livelli essenziali d’assistenza di 110 nuove malattie rare, oltre ad esentarle dai ticket permetterà di monitorarle con più attenzione. Oggi, il tempo medio per ottenere una diagnosi è di 3 anni e mezzo. In più, la Rete nazionale dei centri per la cura dei malati rari istituita nel 2001 è ancora carente al Sud e non sempre risponde alle competenze che la gestione di un malato raro richiede. Nel 2014, però, è stato approvato il Piano nazionale per le malattie rare, che qualche beneficio ai pazienti l’ha portato. “La legge sugli screening neonatali allargati approvata lo scorso anno -ricorda la neo-presidente di Uniamo, Tommasina Iorno- migliorerà la qualità di vita a molte persone grazie alle diagnosi precoci”.
Passi in avanti, quindi, compiuti anche grazie alla sensibilizzazione di operatori e opinione pubblica al problema. Le manifestazioni dei prossimi giorni, in molte città italiane, va proprio in questa direzione. Si va dal concorso artistico-letterario “Il volo di Pegaso” il 27 nell’Aula dei gruppi parlamentari a Roma ai Forum del 26 a piazza Dante a Napoli e il 28 al Teatro Alfieri di Torino. Molto materiale viaggerà poi sul web. Perché quel che è raro merita sempre più attenzione.
La faccia meno nobile della lotta alle malattie rare
Sono un business da quasi 200 miliardi di euro ma c’è ancora chi li chiama «orphan drug». Farmaci orfani, di malati rari e quindi di investimenti in ricerca. Una volta. Perché negli ultimi anni le multinazionali della pillola si sono buttate a capofitto in quello che si sta rilevando un affare per big-pharma. Che incassa incentivazioni statali e diritti d’esclusiva mai visti prima, praticando poi prezzi stellari per medicine che diventano alla fine orfane di un bel niente. E che poi fanno stropicciare le mani agli investitori finanziari. Le aziende che investono in «orphan drug» sono infatti 5 volte più redditizie delle altre e hanno titoli in borsa più alti del 15%.
Ad aprire la strada agli investimenti nella ricerca di farmaci orfani è stato l’Orphan drugs act staunitense del 1983, seguito poi dal Regolamento europeo n.141 del 2000. Provvedimenti senza i quali le imprese non si sarebbero avventurate nel rischioso e costoso percorso che porta alla scoperta di un farmaco destinato a curare malattie che, per rientrare nella definizione di «rare», non devono contare più di 5 casi ogni 10mila persone. Quindi, se non ci fosse la ricerca, malattie rare non avrebbero cura ma, soprattutto, persone non avrebbero speranza. E intanto, se non ci fossero profitti o, come in questo caso, incentivi, nessuna azienda farmaceutica si avventurerebbe in un percorso impervio e rischioso come quello che porta alla scoperta di farmaci destinati a pochissimi pazienti. Un cane che si morde la coda.
E allora? Vi raccontiamo la storia di Tiziano, 16 anni:
“A volte va in bicicletta e gioca a pallone, altre volte è costretto a starsene a letto paralizzato in uno dei due lati del corpo dal suo nemico di sempre: l’emiplegia alternante, una malattia molto rara che colpisce una persona su un milione, per meno di mille casi noti in tutto il mondo e appena 50 in Italia. Sconosciuta fino al 1980, questa patologia neurologica si manifesta entro i primi dodici mesi di vita e nella maggior parte dei casi prima dei sei, portando con sé, oltre a un ritardo cognitivo e a episodi epilettici che si verificano in un caso su tre, l’insorgere improvviso di paralisi da un solo lato del corpo, e talvolta da entrambi. Crisi che nel caso di Tiziano si ripropongono due o tre volte al mese e possono durare da un’ora a dieci giorni, e perfino 15, come è accaduto nel 2012, l’anno in cui su Roma è caduta la neve”.
I temi trattati nella scorsa puntata a “Una radio per un aiuto” sono stati: Tutela dei minori e affido familiare, X Giornata Mondiale Malattie rare (eventi vari), Associazione Amici della Zizzi Onlus, Convegno Nazionale AssoEpilessia Roma Onlus, poesia vincitrice Mini-Concorso, Presentazione libro di Sofia Bolognini “Nasce Cresce Deserti”, Veterinari a domicilio, LILT e educazione alla salute nelle scuole, SOS LILT numero verde nazionale, Genova e convegno sulla vita indipendente per le persone disabili, corso di nuoto per disabili. Sondaggi
di Dora Millaci – Tra questi abbiamo pensato di parlare in maniera più approfondita dei ragazzi con difficoltà familiari e affidati ai servizi sociali oppure a Onlus che se ne prendono carico.
Che cos’è esattamente l’affido familiare?
L’affidamento familiare è un aiuto concreto tramite l’accoglienza temporanea di un bambino o di un ragazzo che, per gravi disagi quali: abusi, inadeguatezza dei genitori, tossicodipendenze, violenze etc.. vengono allontanati dalla famiglia d’origine e affidati ad una nuova famiglia pronta ad accoglierli nella propria abitazione e quindi nella propria vita. Quest’argomento in Italia da poco viene approfondito, mentre in altri stati europei, sono molto ben organizzati.
Quello dei minori è un vero e proprio popolo che ha bisogno di aiuto. Si pensi che l’anno scorso di questi tempi, i bambini che si trovavano nelle case famiglia erano circa trenta-trentacinque mila.
Nella sola città di Livorno, si contano quasi 4.000 i minori in situazioni di difficoltà sociale, familiare e/o economico. Un piccolo mondo silenzioso con grandi occhi, grandi speranze in quello che dovrebbe essere il domani, ma che purtroppo ha già un vissuto terribile.
Ancora troppo poco se ne parla in televisione o sui giornali. Giusto quando accade un fatto considerato straordinario. Sono i bambini che pagano tutti i giorni sulla loro pelle le mancanze degli adulti, si forma una strana calma come un oblio che viene creata attorno alle loro vicende, forse perché in taluni casi scomode. Ecco perché sono importanti le associazioni che si battono per aiutarli e poterli così affidare a nuove famiglie.
Esistono due tipologie di Affidamento:
Affidamento Consensuale – Con il consenso dei genitori
Affidamento Giudiziale – Con un provvedimento del tribunale dei minori
Una delle tante associazioni che si adopera in questo senso è Amici della Zizzi Onlus che intende aiutare un numero sempre più elevato di bambini provenienti sia dalla Toscana, sia da altre regioni d’Italia, attraverso Case residenziali (in Toscana e in altre Regioni italiane), Centro diurno e nelle vacanze estive nella Casa di Orentano.
Da loro in 29 anni di attività sono stati accuditi più di 700 bambini con difficoltà familiari (abusi, pedofilia, sevizie, adozioni fallite), affidati da tribunali dei minori, servizi sociali e famiglie di tutta Italia.
Per maggiori informazioni, questo il loro sito: http://zizzi.org
Per ascoltare gli altri temi trattati nella puntata, collegarsi al link:
Superiorità numeriche: Brescia 6/15 e Acquachiara 5/13. Note: espulso per proteste l’allenatore del Brescia Bovo nel terzo tempo. Espulsi per proteste Ubovic (Brescia) nel secondo tempo e C. Presciutti (Brescia) nel terzo tempo. Usciti per limite di falli Sanges (Acquachiara) nel terzo tempo, Krapic (Acquachiara) e Bertoli (Brescia) nel quarto tempo.
BRESCIA – “Ce la metteremo tutta per fare bella figura a Mompiano”, aveva detto Pino Porzio alla vigila della trasferta di Brescia. La Carpisa Yamamay Acquachiara ha preso alla lettera le parole del suo allenatore e ha giocato stasera la migliore gara in trasferta della stagione.
“I ragazzi – sottolinea alla fine dell’incontro Porzio – hanno fatto davvero una buona partita. Per due tempi e mezzo sono riusciti a giocare alla pari con la seconda forza del campionato, con una squadra nettamente superiore sotto ogni punto di vista. Poi la supremazia dei lombardi è uscita fuori e la squadra di Bovo si è aggiudicata il match, ma da questa trasferta torniamo con un bilancio sicuramente positivo”.
Gara molto combattuta ed equilibrata fino alla rete del 7-7 realizzata Krapic nel terzo tempo. Molto bene l’Acquachiara con l’uomo in più nella prima parte di gara, poi la percentuale (complice anche la fatica per un match dispendiosissimo) peggiora e il Brescia ne approfitta per fare il break (10-7). Da quel momento la squadra di Bovo non sarà raggiunta più. Del Basso top scorer del match con tre gol: “Ha confermato le sue capacità sotto porta – sottolinea Porzio -: adesso deve migliorare nella fase difensiva”.
Pascal Rophé ospite del prossimo appuntamento sinfonico in un concerto che celebra Ravel e Stravinskij Stagione 2016/2017 – Teatro di San Carlo
di Carlo Farina – Domani alle ore 18.00 nuovo appuntamento della Stagione di concerti 2016 – 2017 al Teatro di San Carlo. L’Orchestra del Massimo napoletano sarà guidata da Pascal Rophé in un programma novecentesco che include Le tombeau de Couperin per orchestra e Ma Mère l’Oye, Cinq pièces enfantines sempre nella versione per orchestra di Maurice Ravel, di cui ricorrono gli 80 anni dalla morte (1875 – 1937), e L’oiseau de feu, suite dal balletto, nella versione del 1919 di Igor Stravinskij (1882 – 1971).
Musicista innovativo e appassionato, Pascal Rophé è uno dei direttori d’orchestra francesi in piena maturità. Direttore Musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue incisioni discografiche con l’Orchestre Philharmonique de Radio France. Benché sia noto principalmente come specialista del repertorio del XX secolo, si è costruito una reputazione invidiabile anche per esecuzioni del grande repertorio sinfonico del XVIII e XIX secolo. Rophé ha collaborato con molte importanti orchestre in Europa, Cina e Giappone, ed è stato direttore musicale dell’Orchetre Philharmonique Royale di Liegi per tre anni, fino al giugno 2009. Ad aprire il programma della serata Le tombeau de Couperin, di Maurice Ravel (1875 – 1937) composizione dalla gestazione estremamente travagliata, sia per le vicende belliche, che videro il compositore arruolarsi volontario nell’esercito francese, sia per le vicende private, a causa della perdita della madre. La composizione è un omaggio a Francois Couperin le Grand, clavicembalista presso la corte di Luigi XIV, ma anche più in generale al barocco musicale francese. Con questo lavoro, eseguito per la prima volta, nella versione per orchestra, il 28 febbraio 1920, Ravel si inserisce in modo personale nella corrente “neoclassica”, contrapponendosi all’avanguardia francese, a Erik Satie e al Gruppo dei Sei (Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Germaine Tailleferre, Georges Auric, Louis_Durey).
Sempre di Ravel verranno eseguiti Ma Mère l’Oye, Cinq pièces enfantines composti nel 1911, nati in realtà, nella versione originale, per pianoforte a quattro mani. L’opera, dedicata a figli di amici, Mimie e Jean Godebski, fu eseguita per la prima volta il 20 aprile del 1910, ispirata alle fiabe di autori francesi del XVII secolo.
Ravel compose il primo (Pavane de la belle au bois dormant) e il secondo pezzo (Petit Poucet) pensando a Charles Perrault, mentre Laideronette, imperatrice des pagodes e Entretiens de la Belle et de la Bete (terzo e quarto) sono ispirati a Il Serpente verde di Mme d’Aulnoy e La bella e la bestia di Mme Leprince de Beaumont. Accordi lievi, melodie semplici, temi raffinati e seducenti conducono fino al quinto pezzo Le Jardin Féerique.
Infine in chiusura, la scaletta prevede L’oiseau de feu, opera cardine nell’esperienza creativa di Igor Stravinkij (1882 – 1971), che trasformò il compositore ventottenne da semisconosciuto discepolo di Rimskij-Korsakov a grande autore internazionale e segnò l’inizio della lunga collaborazione fra Stravinskij e la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev. Stravinskij si dedicò alla nuova partitura fra il novembre 1909 e il maggio 1910 e raggiunse i Ballets Russes a Parigi per assistere alla prima del balletto che si avvaleva della coreografia di Fokin. L’oiseau de feu doveva rimanere una delle partiture più popolari del compositore, tanto che ben tre furono le suites pubblicate con la revisione dell’autore. La prima nel 1911, la seconda suite del 1919 – la più diffusa – è basata su una orchestrazione ritoccata e su una selezione di pagine quasi interamente differente; mentre la terza suite, del 1945, si basa su dieci numeri complessivi, cinque dei quali sono quelli della suite del 1919.
Il programma Pascal Rophè
Direttore | Pascal Rophè
Maurice Ravel, Le tombeau de Couperin per orchestra
Maurice Ravel, Ma Mère l’Oye, Cinq pièces enfantines per orchestra Igor Stravinskij, L’oiseau de feu, suite dal balletto. Vers. 1919 – Orchestra del Teatro di San Carlo
A Città della Scienza sono previste tante attivittà per festaggiare il Carnevale. La festa “A Carnevale ogni scienza vale” prevede un programma di animazioni tematizzate con giochi originali e divertenti.
Maschere, costumi e scherzi coinvolgeranno i più piccoli, grazie a divertenti esperimenti a base di provette, pipette, soluzioni misteriose, per dare vita a liquidi che cambiano colore. Scopriremo così che quelle che sembrano magie non sono altro che reazioni chimiche. Poi ci saranno i “Travestimenti animati: il mimetismo degli esseri viventi”, animali che si travestono da piante, piante che si travestono da animali. In natura è sempre Carnevale. Scopriamo quali sono i travestimenti più sorprendenti nel mondo naturale e lasciamoci sorprendere dalle infinite stravaganze sfoggiate per la continua lotta alla sopravvivenza. (a cura dei comunicatori scientifici delle Nuvole). Nella sala Averroè tanti palloncini tra magia e scienza. (a cura di Francesco Meo). Ancora, Laboratori di pittura, attività creativa, differenziata per fasce d’età, sull’espressività del viso, aspettando l’inaugurazione di Corporea. Minions, giochi di abilità in compagnia degli allegri e colorati personaggi dei cartoni animati. Masterchef, attività culinarie e di mira. Twister Gigante, il famosissimo gioco di società Twister in formato gigante. Una sfida tra bimbi alla ricerca del perfetto equilibrista. Art Attack, ibimbi creeranno un’opera di pittura utilizzando pistole a tempera e tanta mira. L’Angolo delle foto, uno scatto per portare a casa con te un ricordo della festa a Città della Scienza. La Magichite, gran spettacolo finale nell’Auditorium di Città della Scienza. Uno show di magia, trasformismo e comicità, ideale per adulti e bambini. Cambi d’abito e disegni che si animano e cantano per emozionare e coinvolgere. A cura di Luca Lombardo.
Infine, palloncini in regalo per tutti i bambini.
Inoltre, il Science Centre di Città della Scienza – con la sua offerta di servizi di animazione, i laboratori e il ristorante – rimarrà aperto fino alle 17.
BIGLIETTERIA Bambini GRATIS Adulti 8 €
INFO 081/7352222 – 258-259-220 contact@cittadellascienza.it
Programma del weekend Sabato 25 e Domenica 26 febbraio 2017
SABATO 25 FEBBRAIO
Travestimenti animati: il mimetismo degli esseri viventi
Dimostrazione scientifica dove si racconterà degli animali che si travestono da piante, piante che si travestono da animali. In natura è sempre Carnevale. Scopriamo quali sono i travestimenti più sorprendenti nel mondo naturale e lasciamoci sorprendere dalle infinite stravaganze sfoggiate per la continua lotta alla sopravvivenza.
A cura dei comunicatori scientifici delle Nuvole.
Alle ore 13
Per tutti. Durata 40 min.
In Kitchen Officina dei Piccoli
Osservazione di esempi di travestimento animale
Alle ore 10,30 e alle ore 12
Per tutti
Nella nuova casa degli insetti Maschere ed emozioni
Laboratorio creativo per bambini dai 3 anni in su con adulti
Con pittura e colori i bambini e i loro accompagnatori potranno realizzare volti e maschere con le espressioni che preferiscono, attenendosi agli spunti dati o traspormandoli in base alle loro creatività.
Ore 10, 11, 13, 14
In Officina dei Piccoli INOLTRE:
Visite guidate alla mostra IL MARE – sezione ECOSISTEMI MARINI
Alle ore 9.30 – 10-30 – 11.30 – 12.30 – 14.30
Durata 30’ – Partenza dall’Infopoint
Per tutti
Visite guidate alla mostra IL MARE – sezione LA RICERCA
Alle ore 10.00 – 14.00
Durata 30’ – Partenza dall’Infopoint
Per tutti
Touch Pool. Accarezziamo il mare e i suoi abitanti
Toccare stelle marine, ricci di mare e altri organismi marini: un’esperienza sensoriale ed emozionale unica
Alle ore 10.30 – 12.00 – 13.00 – 14.00
Durata 20’ – Partenza da Infopoint
Per tutti
Inventa i tuoi animali marini
Alle ore 11.00 – 12.00 – 14.00
Durata 30’ – Prenotazioni e partenza da Infopoint
Da 6 a 12 anni
Camera della Luce
Alle ore 11.00, 12.00 e 14.00
Durata 30’ – Prenotazioni e svolgimento nell’Officina dei Piccoli
Per bambini e accompagnatori
Nei panni di uno scienziato
Scopri le leggi della fisica che si nascondono dietro piccoli esperimenti!
Alle ore 13.30
Durata: 20’ – Science Store
Per tutti
Domenica 26 FEBBRAIO
La scienza in cucina
Un pomodoro sbrodolone e un gelato istantaneo inseguono colori fuggiaschi e si incontrano nella magia della cucina. Dimostreremo come la scienza si realizza in cucina trasformando molecole e ingredienti in composti buoni e colorati.
Alle ore 14 e alle ore 16
Per bambini dai 7 anni in su con accompagnatori. Durata 60 min.
In Kitchen Officina dei Piccoli
Colore e maschere di Carnevale
laboratorio di decorazione di maschere per dare volto alle proprie emozioni e scoprire facce ed espressioni tra le forme casuali.
– A me gli occhi: per bambini da 3 a 6 anni.
– Tra bello, brutto e pareidolia : per bambini da 6 a 11 anni
Ore 14, ore 15, ore 16
In Officina dei Piccoli per bambini dai 3 anni in su con accompagnatori INOLTRE:
Visite guidate alla mostra IL MARE – sezione ECOSISTEMI MARINI
Alle ore 10.30 – 11.30 – 12.30 – 13.30 – 14.30 – 15.30
Durata 30’ – Partenza dall’Infopoint
Per tutti
Visite guidate alla mostra IL MARE – sezione LA RICERCA
Alle ore 12.00 – 13.00
Durata 30’ – Partenza dall’Infopoint
Per tutti
Touch Pool. Accarezziamo il mare e i suoi abitanti
Toccare stelle marine, ricci di mare e altri organismi marini: un’esperienza sensoriale ed emozionale unica
Alle ore 11.00, 12.00, 15.00, 16.00
Durata 20’ – Partenza da Infopoint
Per tutti
Inventa i tuoi animali marini
Alle ore 12.00, 14.00, 16.00
Durata 30’ – Prenotazioni e partenza da Infopoint
Da 6 a 12 anni MicroScienceNews
Rassegna delle News scientifiche della settimana
Alle ore 15
Per tutti. Durata 30’
In acquario virtuale
A cura dei comunicatori scientifici delle Nuvole
La nuova casa degli insetti
Osservazioni scientifiche
Alle ore 10.30, 11.30, 13.30, 14.30 e 15.30
Durata 60’- prenotazioni e partenza dall’Infopoint
Nei panni di uno scienziato
Scopri le leggi della fisica che si nascondono dietro piccoli esperimenti!
Ore 12.30 -15.30
Durata: 20’ Science Store
Per tutti
All’Associazione “Circolo Artistico Politecnico” arriva il jazz di Luca Signorini con Bruno Persico, Massimo Mercogliano ed Enrico Del Gaudio. In programma musiche di Pearson, Porter, Green, Parker, Young, Persico e Signorini.
Atteso appuntamento per “Night Classic Jazz”, all’Associazione “Circolo Artistico Politecnico”. Giovedì 23 febbraio, alle ore 19.00 nel Salone Comencini dell’antico sodalizio di Palazzo Zapata, in piazza Trieste e Trento, 48, arriveranno il violoncellista di fama internazionale e primo violoncello dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Luca Signorini, con Bruno Persico al pianoforte,Massimo Mercogliano al contrabbasso edEnrico Del Gaudio alla batteria, alle prese con i brani di Pearson, Porter, Green, Parker, Young, Persico e Signorini. Contributo partecipativo di 8 euro.
Roccaraso protagonista di gare e allenamenti in vista delle finali nazionali . Sono oltre 2000 i tesserati in tutta la Campania del Comitato regionale della Federazione Sport Invernali, quello che in Italia registra un trend di crescita del + 37% dei tesserati negli ultimi 10 anni.
Per molti di loro comincia venerdì la settimana più intensa della stagione, quella in cui viene disputato il maggior numero di gare, riservate a tutte le categorie da 4 a 80 anni, ma anche quella in cui si affina la preparazione per gli atleti che sono stati selezionati per varie finali nazionali. Nello scorso week end a Roccaraso si sono svolte le selezioni del Pinocchio sugli sci che hanno delineato la squadra di 52 atleti che partirà alla volta dell’Abetone per la finale Nazionale in programma alla fine del prossimo mese. Un’altra importante selezione apre la serie di competizioni della “settimana di Carnevale”, quella del 40° Trofeo Giovanissimi riservata ai piccoli sciatori da 9 a 12 anni, in programma venerdì 24 febbraio, sempre sulle nevi della località abruzzese.
Sabato 25, invece, gli over 30 correranno due slalom giganti del Circuito MasterMind – aperti anche alle categorie giovani e senior (18-30) con in palio il Trofeo Terra di Puglia, gli ultimi del circuito prima di disputare la finale organizzata dallo sci club 0.40, il prossimo 25 marzo quando sarà assegnato il Trofeo Italo Kühne alla migliore squadra di sci club.
Domenica 26 nuovamente in pista i piccoli per il Trofeo Fontel, organizzato dallo sci club Posillipo, una grande manifestazione che vale anche per il Circuito regionale dedicato agli sciatori dai 12 anni in giù. Un evento che continua nel pomeriggio con una speciale premiazione in cui i vincitori riceveranno le coppe dai 12 ragazzi del comitato campano che nella scorsa stagione, si sono qualificati nei primi 10 alle finali nazionali. Buffet, musica e un Party fluo con distribuzione di gadget concluderanno la festa lunga un giorno intero.
Un giorno per prendere fiato e il materdì grasso, il 28 febbraio, lo sci club Vesuvio porta tra i pali tutte le categorie con lo slalom gigante che mette in palio il Trofeo Le Bebè e punteggi per gli atleti che partecipano alla Coppa CAM. Dopo tre giorni da dedicare agli allenamenti serrati in vista del finale di stagione denso di impegni, sabato 4 marzo, tutte le categorie saranno di nuovo in gara, nella giornata in cui lo sci club 3Punto3 organizza uno slalom gigante valido per il 1° Memorial Piero Minopoli, per ricordare un amico e atleta scomparso lo scorso anno in un incidente automobilistico.
Conclude la settimana di Carnevale, domenica 5 il Trofeo Sifatt il più famoso circuito regionale riservato ai piccoli atleti del Comitato che lo sci club Napoli organizza da oltre 10 anni con una prova di skicross valida anche per la qualificazione al Criterium nazionale Under 12.
Poi si comincia a fare sul serio con le finali nazionali la prima delle quali è in programma lunedì 6 e martedì 7 marzo a Folgaria (TN), il Trofeo Tononi, selezione italiana per il Criterium Internazionale Children (13-16 anni), al quale il comitato campano partecipa con una forte squadra. Nella stessa gara lo scorso anno il CAM ha conquistato un 4° posto grazie a Stefano Pennino.
Carnevale 2017, “Il Gran Ballo di Cenerentola…Tutti in maschera al San Carlo! Teatro di San Carlo Domenica 26 febbraio, ore 11.00 – Salone degli Specchi. Appuntamento per bambini e famiglie ispirato al balletto Cenerentola di Prokof’ev a breve in scena al San Carlo, con una nuova coreografia di Giuseppe Picone.
di Carlo Farina – Sarà tutto dedicato a Cenerentola, da sempre una delle favole più amate, il Carnevale 2017 del Teatro di San Carlo.
Il Massimo napoletano attende i bambini e le loro famiglie (ingresso per i bambini euro 5; per gli adulti euro 8), domenica 26 febbraio alle ore 11.00 nel foyer degli specchi, un salone ideale per ospitare Il gran ballo di Cenerentola, festa in maschera a tema (ma sono benvenuti anche costumi e maschere tratti da altre favole!), ispirata al racconto secentesco di Charles Perrault, un soggetto che è stato rivisitato nella cultura occidentale in numerosissimi contesti e che torna in scena, in forma di balletto, per sette recite dal 5 al 12 marzo 2017, con il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, una coreografia in prima assoluta di Giuseppe Picone, sulle splendide note di Sergeij Prokof’ev, che verranno eseguite dall’Orchestra del San Carlo.
Diversi sono gli interventi musicali in programma realizzati da: il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo, ad eseguire un medley che contempla alcune delle più celebri colonne sonore dei film di Walt Disney (Cenerentola, Alladin, Mary Poppins, La Sirenetta, Il Re Leone, La Bella e la Bestia, etc.), e ancora la Big Band del Liceo Statale Margherita di Savoia, l’Orchestra del Liceo Giuseppe Moscati e l’Orchestra del Liceo Statale Alfano I.
Prevista anche la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatrodi San Carlo e di molti studenti coinvolti nel progetto Alternanza Scuola/Lavoro.
Programma
Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
diretto da Stefania Rinaldi
PianoforteLuigi Del Prete
Interventi dellaScuola di Ballo del Teatro di San Carlo
Voce narrante Greta Esposito
I sogni son desideri da Cenerentola
Over the rainbowdal Mago di Oz
Io lo soda La bella addormentata (solista Fiorenza Barsanti)
Il mondo è mioda Aladdin
Ti sorprenderòda La bella e la bestia
Un poco di zuccheroda Mary Poppins
Bibbidi bobbidi booda Cenerentola
In fondo al marda La Sirenetta
Il cerchio della vitada Il Re Leone (solista Sara Gioielli)
Marcia di TopolinoIl club di Topolino
Supercalifragilisticexpialidociousda Mary Poppins
Interventi musicali della Big Band Liceo Statale “M. Di Savoia”
Dopo la sosta di campionato per il collegiale della Nazionale di Sandro Campagna a Genova e le coppe Europee, si riprende ed è subito derby con i cugini del Posillipo.
Il “classico” della pallanuoto napoletano, la sfida più affascinate e sentita della stagione che nessuno vorrebbe mai perdere. Canottieri reduce dalla netta vittoria con la lazio al Foro Italico, ma in generale sta attraversando un buon momento e quindi ci apprestiamo a vivere un derby sicuramente spettacolare e dall’esito incerto. Giallorossi privi di Fabio Baraldi squalificato a seguito dell’espulsione per proteste rimediata nella gara con la Lazio a Roma, al suo posto giocherà Massimo Di Martire. “Affrontiamo un Posillipo forse più forte rispetto alla gara di andata dove vincemmo meritatamente. Ha trovato una sua quadratura definitiva e non sarà facile batterlo – ha detto l’allenatore della Canottieri, Paolo Zizza – ma è un derby e quindi anche noi abbiamo stimoli a sufficienza per fare bene. Certo è una gara molto difficile e nella quale dovremo fare a meno del nostro centroboa, Fabio Baraldi per questo tutti dovranno dare qualcosa in più e soprattutto giocare concentrati al massimo e con grande intensità. Conterà molto saper interpretare le varie fasi della gara e azzeccare le mosse giuste”.
Non ha mai vinto a Brescia l’Acquachiara. E probabilmente non ci riuscirà neppure domani sera (19,30) nel turno infrasettimanale di A1.
Bisogna essere realisti: la squadra di Bovo non è alla portata di una Carpisa Yamamay che sta vivendo un anno di transizione, che ha voltato pagina rinnovando e ringiovanendo il proprio organico. Il primo a non farsi illusioni è Pino Porzio: “Sulla carta è una gara chiusa per noi. Ciò non toglie ovviamente che ce la metteremo tutta per fare almeno bella figura, ma il nostro principale obiettivo nella partita di Mompiano è proseguire il nostro percorso di crescita. Ovviamente il match di Brescia ci sarà utilissimo anche come banco di prova in vista del derby con la Canottieri Napoli di sabato prossimo”.
Porzio torna al timone della squadra dopo aver saltato la gara di Busto con la Sport Management per gli impegni con il Canada nelle qualificazioni mondiali di Trinidad & Tobago. Il tecnico biancazzurro non ha problemi di formazione, l’unica novità rispetto a Busto riguarda Ciardi, che prenderà il posto di Confuorto in formazione. Entrambi sono reduci dal pareggio (8-8) ottenuto contro il Posillipo nella fase regionale Under 20. Dividere la posta in palio con la squadra rossoverde in una gara giovanile qualche anno fa era soltanto un miraggio. Adesso non lo è più.
La manifestazione da quest’anno durerà 9 giorni, dal 17 al 25 giugno. Aperta anche a pranzo, nei due fine settimana, per accogliere i turisti stranieri.
Napoli Pizza Village 2017 da settembre si sposta a giugno, dal sabato 17 al domenica 25, inaugurando, di fatto, l’estate partenopea. La pizzeria più grande del mondo, inoltre, sarà aperta sul Lungomare napoletano per nove giorni, a differenza dei sei previsti nelle precedenti edizioni.
In evidenza, secondo il nuovo calendario della manifestazione, i due fine settimana, quello di apertura e quello conclusivo, che non solo potranno intercettare i flussi turistici di passaggio nel capoluogo campano, ma offriranno l’opportunità ai turisti di poter mangiare la pizza anche ad ora di pranzo. “Abbiamo deciso il cambio di date – conferma Claudio Sebillo, brand manager del NPV – per due motivi: il primo, di evitare un periodo meteorologicamente a rischio come quello settembrino ed il secondo per aumentare l’offerta turistica cittadina in un periodo in cui molti stranieri, sono solo di transito per la Costiera o per le isole del Golfo. Napoli Pizza Village potrebbe risultare un’ulteriore proposta per spingere i turisti a trascorrere una o due notti in città prima o dopo la vacanza nella meta prescelta”.
La kermesse, giunta alla settima edizione, riconferma così la sua vocazione di promozione turistica del territorio grazie alla partecipazione di pubblico che è cresciuta di anno in anno.
Dalla prima edizione nel 2011 alla quale sono intervenute 60.000 persone, sono aumentati e migliorati i servizi offerti agli ospiti tanto che, nel settembre del 2016, sono stati ben 600.000 i visitatori fatti registrare dall’evento. Parallelamente è cresciuta anche la presenza dei turisti, facendo segnare negli alberghi napoletani nel periodo del Napoli Pizza Village un più 30% medio per ogni anno.
Si anticipa quindi a giugno anche il XVI Campionato Mondiale del Pizzaiolo – Trofeo Caputo, l’evento, che porta a Napoli oltre 650 pizzaiuoli di tutto il pianeta, con la competizione che prenderà il via lunedì 19 giugno.
L’inquinamento acustico è uno tra i maggiori problemi delle grandi Città, molto più subdolo dell’inquinamento atmosferico per i danni gravi e irreversibili che induce e non solo all’apparato uditivo.
Mettere in atto “buone pratiche” è l’unico modo per contrastarne le conseguenze. Il Consiglio dei ministri ha approvato, la scorsa settimana, due decreti legislativi contro l’inquinamento acustico, armonizzando la normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la relativa disciplina dell’Unione europea, in attuazione della legge 161/2014. I due testi prevedono:
Il primo decreto tratta l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la direttiva della Comunità Europea relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale. In questo modo verrà razionalizzata la tempistica riguardante la trasmissione delle mappe acustiche e dei relativi piani d’azione, assicurando nel contempo anche l’informazione del pubblico.
L’intervento normativo, inoltre, risolverà in modo definitivo alcune criticità, riguardanti in particolare l’applicazione dei valori limite, il coordinamento tra i vari strumenti di pianificazione, nonché la valutazione dell’impatto acustico nella fase progettuale delle infrastrutture, al fine del contenimento dell’inquinamento derivante dal rumore per la salvaguardia della popolazione.
È prevista anche una specifica disciplina delle attività fonte di rumore ambientale, fino ad oggi escluse dalla normativa, quali gli impianti eolici, le aviosuperfici, le elisuperfici, le idrosuperfici, le attività e discipline sportive e le attività di autodromi e piste motoristiche;
Il secondo decreto
razionalizza la disciplina sulle macchine rumorose operanti all’aperto, con particolare riguardo a quelle importate da Paesi extracomunitari e poste in commercio nella distribuzione di dettaglio, affidando la responsabilità in materia agli importatori presenti sul territorio comunitario, colmando così un vuoto normativo e garantendo maggiore sicurezza all’utenza.
Il provvedimento mira anche a raggiungere obiettivi di semplificazione nei procedimenti di autorizzazione e di certificazione, anche con una revisione dei requisiti richiesti agli organismi di certificazione.
Viene infine rafforzata la disciplina sanzionatoria, conferendo ad Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, maggiori poteri di accertamento e verifica.
E a Napoli?
A proposito di qualità della Vita anche la nostra città si mobilita per risolvere questo importante problema di salute pubblica: con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e in collaborazione con il Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina, l’Officina Forense, un gruppo di avvocati amici che esercitano con passione la professione, ha organizzato, martedì 28 febbraio presso il Tribunale di Napoli, Centro Direzionale, dalle 12.00 alle 16.00, un tavolo tecnico per capire quali rimedi ha il Cittadino napoletano per difendere se stesso e la Città dall’inquinamento acustico.
Napoli, ieri sera un 18 enne è stato accoltellato da un minorenne all’esterno di un bar in Via F. Crispi.
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato S.S. 16 anni napoletano per il reato di tentato omicidio ed inoltre denunciato per porto di arma da punta e taglio. I poliziotti, sono intervenuti poco dopo le 19.00 in Via F. Crispi dove era stato segnalato un giovane accoltellato all’esterno di un bar. All’arrivo gli agenti hanno accertato che un 18 enne, era stato appena accoltellato con ben 15 fendenti che hanno messo in pericolo la sua vita. Il giovane tramite 118 è stato condotto all’ospedale Fatebene Fratelli, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
La Polizia in seguito ad accurate indagini è risalito all’aggressore, un 16enne del quartiere San Ferdinando che, è stato bloccato poco dopo nella sua abitazione. Il ragazzo aveva incontrato il maggiorenne all’interno di un bar e ne era nato un diverbio per motivi sentimentali.
Tra i due c’è stata prima una violenta colluttazione fin quando il minore non ha impugnato il coltello a serramanico che aveva in tasca sferrando i numerosi fendenti al rivale. Il ragazzo è risalito a bordo dello scooter sul quale era giunto ed era ritornato a casa.
I poliziotti hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro, nella camera del ragazzo il coltello utilizzato per ferire l’avversario e gli indumenti intrisi di sangue. Il 16 enne è stato condotto al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.
“Totò Genio” la mostra dedicata al grande Totò è stata presentata oggi nella sala della Giunta di Palazzo San Giacomo, alla presenza del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
La mostra “Totò Genio”, voluta dall’Associazione Totò 50, è promossa e co-organizzata dall’assessorato alla Cultura e Turismo con l’Istituto Luce, il Polo Museale della Campania – Palazzo Reale, la RAI in qualità di main media partner e la SIAE – Società Italiana Autori ed Editori. Sono intervenuti l’Assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele; il Direttore di Palazzo Reale, Antonella Cucciniello; la nipote di Totò, Elena Alessandra Anticoli De Curtis; ed il curatore e organizzatore della mostra, Alessandro Nicosia. Sarà possibile visitare la mostra dal 12 aprile prossimo e sarà aperta fino al 9 luglio.
L’evento è stato promosso dall’associazione « Totò 50», in collaborazione con il Comune di Napoli, l’istituto Luce, il polo museale della Campania-Palazzo Reale, la Siae e la Rai in qualità di main media partner.
Esposti, insieme a molti altri oggetti il famoso baule dal quale il Principe della risata non si separava mai, 97 manifesti dei film che lo hanno visto protagonista, 50 contributi video e foto inedite.
La mostra, resa possibile grazie alla collaborazione dell’associazione “Antonio de Curtis, in arte Totò”, rappresentata oggi da Elena Articoli, figlia di Liliana de Curtis, curata da Vincenzo Mollica e da Alessandro Nicosia, sarà allestita al Maschio Angioino, a Palazzo Reale e a San Domenico Maggiore. Inoltre in occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa del grande comico napoletano, la zecca ha deciso di coniare una moneta in onore di Antonio de Curtis. Si tratta di una moneta da cinque euro, il cui conio è previsto per il prossimo settembre. Disegnata dall’artista incisore Uliana Pernazza, sul dritto della moneta, recherà un ritratto di Totò con la bombetta, ispirato alla celebre foto del 1955 di Guy Bourdin; mentre sul rovescio, le mani dell’artista nella caratteristica posa della “mossa”, con l’indice e il pollice che si toccano a intreccio, incorniciate da pellicole cinematografiche e sul lato sinistro la firma autografa di Totò.
E’ comodo ed economico il nuovo servizio “Park&Gol” pensato dall’Azienda Napoletana Mobilità per chi va allo stadio.
Il servizio Park&Gol sarà attivo a partire da sabato 25 febbraio in occasione dell’incontro di campionato Napoli-Atalanta delle ore 18.00, il servizio consente al costo di soli 3 euro di lasciare la propria auto al parcheggio di interscambio di Viale della Liberazione (a Bagnoli) e con la “navetta bus” dedicata, raggiungere in pochi minuti lo stadio San Paolo e ritornare al parcheggio a fine partita.
La prima corsa della navetta bus dal parcheggio di Viale della Liberazione (Bagnoli) è prevista alle ore 16.00 con frequenza ogni 15 minuti. Le corse per il rientro al parcheggio sono previste alle ore 20.15 e alle ore 20.30. Il parcheggio Bagnoli chiude alle ore 24.00.
“Con Park&Gol – spiega Alberto Ramaglia, Amministratore Unico ANM – si arricchisce la rosa dei servizi intelligenti offerti dall’azienda unica di trasporto della città di Napoli per facilitare gli spostamenti verso lo stadio e decongestionare il traffico veicolare di superficie. Le tecnologie e una più efficace ottimizzazione delle risorse e dei mezzi a disposizione ci consentono di rispondere meglio alle esigenze della clientela”.
L’AW139 si conferma la scelta ideale per ruoli governativi e militari presso diversi clienti in tutto il mondo.
Roma – Leonardo ha annunciato oggi che il Ministero della Difesa del Pakistan ha effettuato un ulteriore ordine per diversi elicotteri bimotore intermedi AgustaWestland AW139. I velivoli, le cui consegne cominceranno a metà anno, saranno impiegati nel Paese per compiti utility e di trasporto.
Questi ordini sanciscono un’ulteriore crescita della già significativa presenza dell’AW139 e di altri modelli di elicotteri di Leonardo in Pakistan. L’elicottero di nuova generazione AW139 si conferma altresì la scelta ideale per la sostituzione di modelli obsoleti attualmente in servizio e soddisfa appieno i requisiti pakistani, assicurando capacità operative ed elevate prestazioni in ambienti difficili, ad alta quota e con alte temperature, caratteristiche ancora imbattute rispetto a qualsiasi modello esistente nella stessa categoria. I nuovi elicotteri si aggiungo alla flotta di AW139 precedentemente ordinati nel Paese per compiti di ricerca e soccorso (SAR, Search and Rescue) e di eliambulanza (EMS, Emergency Medical Service).
Il Pakistan è uno dei numerosi paesi che hanno scelto o stanno già utilizzando l’AW139 per compiti governativi; tra questi l’Italia, l’Irlanda, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar e la Tailandia solo per citarne alcuni. L’AW139 definisce nuovi standard grazie alla sua avanzata tecnologia ed elevate prestazioni, affidabilità, sicurezza, versatilità e spazio in cabina. L’AW139 è ideale per operare in ambienti difficili, ad alta temperatura e alta quota, anche con un solo motore funzionante. L’AW139 presenta infatti elevati margini di potenza in condizioni critiche per la massima sicurezza, ha dimostrato di poter operare fino a quote di circa 6000 metri ed è in grado di trasportare nella sua spaziosa cabina fino a 15 passeggeri o una combinazione di equipaggiamenti di missione dedicati, barelle e personale medico per compiti di pattugliamento e salvataggio. Progettato per soddisfare i più moderni requisiti in materia di supporto prodotto, l’AW139 consente un significativo risparmio dei costi operativi e di manutenzione durante l’intero ciclo di vita, che si traduce in elevata efficacia e disponibilità operativa della macchina rispetto a modelli di vecchia generazione. La modernità dell’avionica e dei comandi di volo riduce al minimo il carico di lavoro del pilota, permettendo all’equipaggio di concentrarsi sulla missione. Quasi 240 clienti provenienti da circa 70 paesi hanno ordinato più di 970 AW139, che si conferma così l’elicottero più venduto della sua categoria. L’AW139 è in grado di svolgere una vasta gamma di ruoli, tra cui missioni governative, eliambulanza, ricerca e soccorso, trasporto privato e governativo. Sono oltre 830 gli AW139 attualmente in servizio nel mondo.
La Napoliboxe nelle classifiche ufficiali della Federazione Pugilistica Italiana è la prima società della città. Davide Saraiello, 16enne della Sanità, convocato per il ritiro della nazionale Junior.
Ormai non è più una sorpresa il primo posto in città della Napoliboxe nelle classifiche ufficiali che la Federazione Pugilistica Italiana stila ogni anno. La società del maestro Lino Silvestri, per il quarto anno consecutivo, è la prima della città di Napoli nella graduatoria federale che tiene conto dell’attività svolta, dei risultati ottenuti e delle riunioni organizzate nel corso dell’anno solare. Il 39° posto nazionale e il quinto regionale, pur in mancanza di atleti olimpici nell’anno di Rio de Janeiro, confermano la qualità del lavoro svolto da oltre vent’anni dal club di vico Sottomonte ai Ventaglieri, che però non si limita solo all’agonismo: “La soddisfazione per questo riconoscimento è sempre grande, – spiega Lino Silvestri – ma per noi la boxe non è solo uno sport ma una disciplina che allena ad affrontare la vita quotidiana. Questo è importante in un quartiere difficile e con ragazzi che vengono da realtà complesse che spesso sono conosciute per episodi spiacevoli di cronaca e che noi proviamo a portare all’attenzione con grande impegno nel sociale oltre che sul piano agonistico”. L’ultimo esempio arriva da Davide Saraiello, che proprio oggi compie sedici anni, nato e vissuto nel quartiere Sanità e vincitore degli ultimi due tornei nazionali (prima nella categoria Schoolboys, poi in quella Juniores), che è uno dei venti atleti convocati da Giulio Coletta, head coach Italia Boxing Team nazionali giovanili, per il ritiro della nazionale Junior in programma a Roma, presso il centro di preparazione olimpica del CSE, dal 23 al 28 febbraio. Una conferma anche per il giovane boxeur della Sanità, che nel 2015 aveva partecipato già ai Campionati Europei Schoolboys in Russia.
La maschera di “Pulcinella” è legata alla città di Napoli e ancora oggi riveste il senso più profondo dell’identità artistica e teatrale partenopea, incarnando nel carnevale una delle figure più emblematiche del mondo intero.
Le origini del Carnevale, il periodo di festa che va dall’Epifania al digiuno Quaresimale nei paesi a prevalenza cattolica, sono molto antiche e affondano le radici nella storia d’Italia a cavallo tra il XVII e il XIX secolo, che per tradizione è sempre stato riservato agli svaghi e al divertimento consumati generalmente in maschera.
Pulcinella è una di queste, la più famosa del mondo e del Carnevale, e rappresenta inequivocabilmente Napoli.
Attraverso questa semplice maschera nera dal naso lungo e adunco in contrasto con l’ampio camicione bianco, i napoletani hanno elaborato nel corso dei secoli l’immagine più completa e rappresentativa di se stessi, attraverso la parodia, lo sberleffo, la risata ironica e l’irriverenza tipica di questa “potente” machera del carnevale.
Pulcinella è anche una figura di grande conforto, un amico sincero
che spesso è identificato come il “guardiano” della casa e della bottega, è il difensore della comunità, è la voce del popolo, di quel popolo stanco, oppresso e affamato, che cerca una rivincita e un sollievo dai soprusi dei padroni.
E’ tra i simboli più forti e conosciuti della città di Napoli, tuttavia Pulcinella Cetrulo (questo il nome completo) nasce ad Acerra, piccola località al confine con la città partenopea, con la quale alla fine si è identificato in tutta la storia teatrale.
Secondo un antico mito, il Cetrulo nasce dalle viscere del Vesuvio, fuoriuscendo dal guscio di un uovo per volontà di Plutone. Questo spiegherebbe quella certa essenza diabolica (e le viscere del Vesuvio rappresentano proprio la bocca dell’inferno) che trova conferma nello stesso stravagante e fisiognomico abbigliamento bianco di Pulcinella.
Il folle, sciocco e buffone personaggio dalla maldestra maschera nera, fuori dalle regole sociali, tuttavia nella sua lunga storia di oltre tre secoli, ha avuto come interlocutori personaggi potenti e pericolosi come re, principi, giudici, dottori, sbirri e perfino oscuri padroni, di cui si è fatto gioco attraverso il suo “nobile” farfugliare, attraverso i suoi sguaiati e irriverenti gesti accompagnati da maldestri risi e gustose goffaggini corporee.Una tale maschera, quindi, non poteva non diventare una delle figure più significative e importanti del Carnevale, dove il divertimento, l’eccesso e il rumore che accompagna questa colorata e variegata festa, si adatta perfettamente al carattere spensierato e invadente di Pulcinella.
Per questo agita con forza e impegno tutti quegli oggetti idonei a produrre quanto più rumore possibile, dai campanacci al bastone, dalle nacchere al tamburello, dal triccaballacco allo “scetavaiasse”, fino al colascione, alla zampogna e al celeberrimo “putipù”.
E naturalmente la sua danza, quella che più gli confà è proprio la napoletanissima tarantella. La danza più allegra e partenopea per antonomasia, quella che gode della maggior libertà di movimento, quella demandata a guidare i lunghi e festosi cortei carnevaleschi, una delle funzioni “speciali” di Pulcinella, una figura, nello stesso tempo, di ordine e di disordine, di buffone e di dotto, di stupido e di saggio.
Le due vite di Pulcinella quindi, quella teatrale e quella carnevalesca, si svolgono in maniera indipendente ma parallela, attraverso un continuo scambio di reciproche influenze, che ritroviamo soprattutto nel teatro di Antonio Petito ed Eduardo De Filippo.
Due figure importantissime e fondamentali del teatro italiano, che hanno saputo sfruttare ampiamente e con grande competenza e maestria, la maschera di Pulcinella, inserendo nelle loro commedie intere scene di carattere carnevalesco, contribuendo alla rinascita e rivalorizzazione di un teatro come serbatoio di battute e trovate sempre più originali e divertenti, ma senza mai tralasciare il significato reale, malinconico e sociale della funzione vera del teatro, quella della Comedia della vita.
Lo stesso Totò ed Eduardo spesso li abbiamo ritrovati nei panni di Pulcinella, che con la loro forte umanità e la loro immensa opera di attore e autore, hanno incarnato il dolore, la speranza, la paura e il coraggio del popolo napoletano e quindi del mondo intero.
E’ uno dei campi più difficili del girone sud, Siracusa. Alla “Paolo Caldarella” non è facile giocare: piscina all’aperto e una squadra come l’Ortigia che quando gioca in casa rende il doppio non sono ostacoli agevoli da superare, anche per una Carpisa Yamamay Acquachiara che alla fine del primo tempo era avanti 0-2 grazie alla doppietta di Adele Esposito. Un avvio di gara molto positivo, e anche nelle frazioni centrali la squadra di Damiano riesce a mantenere la testa avanti, sia pure per una sola incollatura (2-3), grazie a De Magistris.
Nella quarta frazione, però, l’Ortigia pareggia e passa a condurre (4-3). Rimedia Migliaccio, il capitano biancazzurro pareggia con l’uomo in più, ma le padrone di casa si portano nuovamente e definitivamente avanti con una rete di Amato “assolutamente irregolare – commenta Barbara Damiani -: la giocatrice siracusana ha commesso chiaramente ‘palla sotto’, ma l’arbitro ha convalidato il gol che è stato decisivo per la nostra sconfitta. Tuttavia, se avessimo giocato con maggiore lucidità, probabilmente avremmo portato a casa ugualmente un risultato positivo da una trasferta impegnativa, resa ancor più difficile da qualche intoppo durante il viaggio: la nave è arrivata in Sicilia con un’ora e mezza di ritardo”.
ORTIGIA-ACQUACHIARA 5-4 (0-2; 1-0; 1-1; 3-1)
Ortigia: Ignaccolo, Navarro, Cassone, Gottardi, Schiavone, Prestes Vencigueri, Battaglia 3, Rella, Amato 1, Comitini, Avola 1, Natale, Lentinello. All. Ayale.
Battuta la Domina Neapolis in trasferta (1-3). Importante vittoria nel derby contro la Domina Neapolis per il Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile.
Nella quarta giornata di ritorno della serie B la squadra del presidente Lello Carlino prosegue la serie positiva e porta a casa un successo esterno (1-3) al termine di una partita giocata molto bene. Dopo un primo tempo sul filo dell’equilibrio, infatti, è stata Russo (in foto) a sbloccare la gara al 58’ e dopo soli cinque minuti è toccato a Volpe mettere il secondo sigillo alla gara. All’83’ è arrivato anche il primo gol di Buono con la maglia del Napoli, entrata pochi minuti prima al posto della stessa Volpe, mentre la Domina è riuscita ad accorciare le distanze solo nel recupero con un rigore di Gallucci.
“Abbiamo avuto tante altre occasioni e siamo contenti di aver confermato l’ottimo rendimento esterno – ha spiegato il tecnico, Marco Mazziotti, a fine gara -. Sono contento per le ragazze perché hanno dimostrato grande carattere e qualità meritando la vittoria. Un plauso a De Biase che dopo due partite e mezza giocate in nazionale ha giocato tutta la partita sacrificandosi nel finale da terzino senza mai perdere lucidità, nonostante fosse la quarta gara in una settimana. Ma anche Musella, schierata per la prima volta come terzino sinistro, o Buono, a segno per la prima volta alla seconda presenza, rappresentano dei segnali positivi per il futuro”.
Il Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile tornerà in campo domenica 12 marzo in casa contro il Salento Woman.
Era attesa la risposta del Napoli dopo la sconfitta a Madrid e soprattutto dopo le accese polemiche causate dalla parole di De Laurentiis.
di Gianmarco Giugliano – Non sapremo mai se Sarri ha schierato ben cinque novità rispetto a Madrid per seguire i suggerimenti del presidente o per scelta tecnica ponderata. Conoscendo il mister la risposta è sicuramente la seconda e guardando l’inizio di partita e l’intero primo tempo, si è notato un Napoli concentrato e deciso a far sua la partita nel solito modo: col gioco e col fraseggio.
Le novità: Maksimovic al posto di Albiol Lavoro in difesa; Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo mentre in attacco c’è Pavoletti con Insigne e Callejon. Dunque un turno di riposo per il protagonista delle ultime giornata: Mertens.
Dominio del Napoli nel primo tempo: per il Chievo non c’è scampo. Pressing, passaggi veloci, uno due rapidi per saltare il solito muro eretto a difesa della porta. Gioca solo una squadra. Insigne apre le marcature con un tiro a giro, marchio di fabbrica, sul palo più lontano mentre Hamsik consolida il dominio insaccando il gol del raddoppio. Chievo non pervenuto nei primi 45 minuti. Bene la regia di Jorginho, ottima l’interdizione di Allan e buona prova di Maksimovic. Si tutti sicuramente Insigne, ispirato e preciso: l’arma in più in queste ultime partite. Ancora da rivedere Pavoletti: fuori dal gioco ed in difficoltà nella tecnica rapida che vuole Sarri. Purtroppo per lui sono poche le occasioni per allenarsi su schemi che facilitino le doti aeree e di potenza dell’ariete ed genoani.
Volutamente ho dato un giudizio sui giocatori alla fine del primo tempo: nella ripresa il Napoli entra in campo distratto e forse appagato dal punteggio. Il Chievo prende campo e possesso del centrocampo rinforzando anche la fase offensiva con Meggiorini. Nonostante un Chievo più in partita, è il Napoli a segnare il terzo gol con Zielinsky subentrano a Allan infortunato. È questa la nota stonata del pomeriggio: probabilmente un infortunio muscolare che terrà il forte centrocampista lontano dai campi per almeno due settimane.
Il Chievo accorcia le distanze con Meggiorini favorito da un goffo errore di Koulibaly ancora lontano dalla migliore condizione da quando è tornato dalla coppa d’Africa. La partita si chiude con un gol annullato ingiustamente a Giaccherini con altri 20 minuti concessi da Sarri a Milik subito dentro gli schemi e capace di far sentire il peso fisico e tecnico alla squadra.
Insomma una risposta forte e decisa alla sconfitta di Madrid ed anche alle polemiche iniziate immediatamente dopo le affermazioni di De Laurentiis dopo la gara del Bernabeu: la squadra, i tifosi, i risultati ed il gioco sono dalla parte di Sarri Non c’è altro da commentare. Ora per il Napoli una settimana di lavoro tranquillo prima della partita con l’Atalanta e del trittico di partite che segneranno probabilmente l’intera stagione.
Il silenzio stampa deciso dalla società, infine, non ci permette di registrare le opinioni di Sarri ma soprattutto inasprisce ancora di più il rapporto tra il presidente ed i tifosi. Emblematico a questo proposito lo striscione esposto al Bentegodi alla fine del primo tempo. Non è di questo che ha bisogno il Napoli ma di unità e programmazione nei settori strategici come stadio, merchandising e giovanili, in cui la società appare ancora anni luce rispetto alle grandi d’Europa nonostante una classifica nel ranking europeo che nobilita l’intero popolo partenopeo.
La 44° edizione del NauticSud, Salone Internazionale della Nautica di Napoli, oggi ha inaugurato il nuovo anno con numeri eccezionali. Raddoppiano infatti le aree espositive e dal 18 al 26 febbraio tra le aziende internazionali del settore da diporto ci saranno in esposizione alla Mostra d’Oltremare anche marchi di rinomati brand stranieri.
Al taglio del nastro era presente il Questore di Napoli Dr. Guido Marino. L’organizzazione ha messo a disposizione della Polizia di Stato uno spazio espositivo allestito e curato dai poliziotti della Squadra Nautica e del Nucleo Sommozzatori dell’Ufficio Prevenzione Generale i quali, nel corso dell’esposizione, illustreranno ai visitatori le loro attività ed il funzionamento delle attrezzature e dei materiali in loro dotazione. Lo stand sarà ubicato nell’area dedicata alle forze di polizia e sarà aperto al pubblico dal lunedì al giovedì dalle 13.30 alle 20.00 ed il venerdì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 20.30. Alla manifestazione parteciperanno altresì i poliziotti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro – Settore Nuoto di Gran Fondo. Inoltre ci sono 400 imbarcazioni in esposizioneper un’area di circa 30 mila metri quadrati. Numeri che confermano il riconoscimento da parte del diporto internazionale a Napoli, come città di Mare e Madrina della Nautica Internazionale.
Ritornano infatti in mostra i marchi Tornado ed Azimut. Il cantiere Salpa ha presentatola doppia versione del 23 piedi, in versione fuoribordo ed entro bordo per promuovere il concetto di campeggio nautico, ed il modello 38x. Italiamarine è presente con anteprima nazionale del Sanremo 24, già presentato con grande successo a Parigi, Gagliotta è in fiera con la nuova linea Lobster, dal 35 ai progetti dei Lobster 42 e 48 già in fase di realizzazione, Fiart con modelli storici e gli ultimi modelli di ritorno dalle fiere all’estero, il cantiere MV Marine espone la linea di gommoni Mito 31 e 45 e Vesevus 35, che hanno conquistato il mercato americano. E non manca naturalmente l’indotto tra cui la Soft Marine di Vincenzo Castagnola, azienda leader nelle tappezzerie oggi un riferimento anche per il settore dei superyacht; ci sono barche a vela e a motore, aree dedicate agli accessori e ai sistemi di bordo. La Performance Italia di Antonio Schiano presenta per la prima volta a Napoli i motori fuoribordo 400 R Mercury Racing, è inoltre presente con le barche: Quicksilver 755 weekend, Quicksilver 675 open e Quicksilver 555 open. La società Nautica Mediterranea Yachting espone in anteprima la Ranieri International Next 37 e i motori Suzuky super tecnologici 150 e 175 AP. Il Centro Nautico Marinelli come concessionari Honda presentano il 4, 5 e 6 cv ed espone in anteprima assoluta il nuovo modello di gommoni Luxury 5,80. La società Performance Mare è presente con i marchi Yamaha con tutta la gamma, tra cui i nuovi F100F e F25G Aquabat, con due nuove walkaround da 6 a 7,5 metri, Lomac, con il nuovo 660IN in anteprima nazionale, il 710IN ed il GT 8,50, Zar Formenti con il nuovo Zar 65 Classic Luxury Zar Mini e Surmarine con un’ampia gamma di tender.
Ma Nauticsud 2017 non è solo l’esposizione delle ultime novità della nautica, ci sono infatti anche momenti di confronto sulle difficoltà di settore e le trasformazioni del mercato internazionale. Sono stati inviati e coinvolti porti turistici, le aree marine protette, circoli sportivi, istituti nautici, cooperative e federazioni di servizi tecnici portuali, naturalmente Capitanerie di Porto, Direzione Marittima Regionale e Autorità di Sistema Portuale.
C’è grande attenzione sul tema della risorsa mare, dalla tutela agli strumenti di navigazione, come i nuovi progetti delle navette elettriche della società E-Sea, funzionali per le aree marine protette e per una navigazione sostenibile. E non mancano i sapori del mare, con appuntamenti enogastronomici serali, che accompagnano i convegni pomeridiani e corsi di formazioni per giovani ingegneri. Ci sono corsi di formazione con l’ordine dei commercialisti e la FIV che per l’occasione ha allestito uno spazio dedicato a lezioni per i giovani studenti che visiteranno la 44° edizione del NauticSud di Napoli; i circoli affiliati alla Fiv attuano programmi dedicati ai giovanissimi, durante le visite scolastiche che interessano l’evento fieristico, altre iniziative sono implementate utilizzando la fontana di Esedra con prove di Optimist ed esibizione Modelvela. Giovedi 23 febbraio è prevista la cena di gala da Ciro a Mergellina e venerdi 24 ci sarà il convegno istituzionale “La Nautica del Mezzogiorno” che si concluderà con la cena stellata a cura del Pastificio Artigianale Napoletano Leonessa.
Durante le visite al NauticSud è inoltre possibile effettuare grazie al team del Dott. Cristiano Giardiello del Centro di Eccellenza per il trattamento Integrato dell’Obesità del presidio ospedaliero Pineta Grande, delle visite mediche gratuite, dall’obesità alla cura dei denti, quali servizi innovativi da promuovere a bordo durante l’estate, ed ancora assaggiare le graffe dello Chalet Ciro a Mergellina, da sempre simbolo dell’antico borgo partenopeo.
IMPORTANTE – TRASPORTO PUBBLICO: Per chi si reca al Nautic sud, con i mezzi pubblici ANM ed EAV, è previsto uno sconto di 1 euro all’ingresso. Il visitatore, in possesso di biglietto vidimato o di regolare abbonamento, dovrà dimostrare di aver utilizzato il mezzo pubblico per raggiungere la località dell’evento ed otterrà lo sconto di 1 euro sul prezzo di ingresso alla bella manifestazione.
DOVE: Mostra d’Oltremare, viale Kennedy 54, Napoli QUANDO: 18 – 26 febbraio ; venerdì-domenica ore 10.30-20.30, lunedì-giovedì ore 13.30 alle ore 20.00 QUANTO: 9€ ; 8€ per chi si reca al Nauticsud con i mezzi pubblici ANM ed EAV: è necessario dimostrare di aver usato il mezzo pubblico per raggiungere la Mostra d’Oltremare ; gratis under 12 INFO: 081.7258073
Ultimo triste ciak per Pasquale Squitieri, il grande regista napoletano dei film “scomodi” scomparso all’età di 78 anni, a Roma, nell’ ospedale Villa San Pietro dove era ricoverato da tempo.
di Giuseppe Giorgio – “Squitieri – così come ha raccontato la seconda moglie Ottavia Fusco- un anno fa aveva avuto un terribile incidente stradale dal quale non si era mai più ripreso. Le conseguenze lo avevano costretto addirittura a problemi di deambulazione. La morte è sopraggiunta per complicanze respiratorie dovute a un enfisema, conseguenza di un cancro ai polmoni. E’ stato sempre un accanito fumatore ed il suo amore per il cinema è sempre rimasto immutato”. Dopo aver debuttato alla regia nel 1969 con la pellicola “Io e Dio”, prodotto da Vittorio De Sica, Squitieri, con lo pseudonimo di William Redford, firmò anche due pellicole del genere spaghetti western, “Django sfida Sartana” del 1970 e “La vendetta è un piatto che si serve freddo” del 1971. Laureato in Giurisprudenza, Squitieri sarà ricordato soprattutto per i suoi film storico-politici, sempre additati ed oggetto di non poche critiche, come “I guappi” del 1973, “Claretta” del 1984, presentato al Festival di Venezia e giudicato colpevole di suscitare troppa compassione nei riguardi della donna del Duce e “Li chiamarono… briganti!” del 1999, un film sul brigantaggio terribilmente contestato e ritirato dalle sale, che avendo come tema i postumi dell’Unità d’Italia, narra la storia del suo principale rappresentante, Carmine Crocco. Fautore di tante altre pellicole come: L’ambizioso (1975), Il prefetto di ferro (1977) Corleone (1978) Atto di dolore (1990) Gli invisibili (1988) L’avvocato de Gregorio (2003) Razza selvaggia (1980) Il colore dell’odio (1990) L’altro Adamo (2014) a partire dagli anni Settanta, per 26 anni, Squitieri si legò a Claudia Cardinale, interprete di parecchi suoi film e dalla quale ebbe la figlia Claudine. Dal 2003, invece, il regista era sposato con l’artista Ottavia Fusco. Gettando lo sconforto nel mondo del cinema, la scomparsa del regista, scenografo e politico, nato a Napoli il 27 novembre del 1938, spegne per sempre i riflettori su di un uomo da sempre considerato controcorrente. Nel 2015, al Castello Aragonese di Ischia, isola da sempre amata dal controverso cineasta, Squitieri era apparso, sia pure provato e su di una carrozzella, per l’ultima volta in publico per ritirare il premio alla carriera dell’Ischia Film Festival. “Premiarlo con l’Ischia Film Festival Award – ha detto il fondatore e direttore artistico, Michelangelo Messina – costituiva per me un doveroso omaggio alla sua straordinaria e talvolta discussa, carriera”. Tant’è che Squitieri, premiato nel corso della tredicesima edizione del festival dedicato ai luoghi del cinema, ne era anche diventato il presidente, riuscendo ad essere presente insieme ad Enrico Lo Verso e Lina Sastri, i due protagonisti del suo discusso ma pur sempre straordinario film “Li chiamarono…Briganti!. “Dal 24 giugno prossimo- ha detto ancora il patron Messina, insieme al nuovo co-direttore Boris Sollazzo, nel mentre si avvia a realizzare la programmazione della prossima edizione – il Film Festival di Ischia, giunto alla sua quindicesima edizione, omaggerà con una retrospettiva il grande regista, in ricordo di uno straordinario percorso artistico e civile che non ha mai conosciuto compromessi”. I funerali di Squitieri, oggi sistemato nella camera ardente allestita all’interno di Villa San Pietro, si svolgeranno domani a Roma nella chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.
All’Hotel Ristorante Donato di Calvizzano, tra le eleganti sale superiori e l’accogliente e riservatissima “Cantina” grazie alla famiglia Taglialatela, tutto sembra essere fatto su misura per gli amanti della buona tavola e per i sostenitori dei piaceri per il palato.
di Giuseppe Giorgio– La classe e la raffinatezza tipica delle grandi capitali europee nel ristorante “Donato” a Calvizzano sono davero di casa. Tra le eleganti sale superiori e l’accogliente e riservatissima “Cantina” nel noto e ricercato locale della famiglia Taglialatela, tutto sembra essere fatto su misura per gli amanti della buona tavola e per i sostenitori dei piaceri per il palato. Grazie ad una atmosfera ricca di suggestioni sensoriali nell’ Hotel Ristorante Donato è possibile conoscere ed apprezzare le più eccellenti specialità della cucina territoriale ed internazionale. Partendo dalla sala principale, dove a fare subito breccia nella mente del frequentatore sono dapprima l’acquario con i più interessanti pesci del Mare Nostrum, insieme ad astici, aragoste e frutti di mare e poi il frigo con una magnifica esposizioni di carni delle migliori tipologie, giunti nella cantina si rimane davvero incantati. E’ proprio in questo meraviglioso luogo, infatti, che circondati da prelibati prosciutti, selezionati salumi e formaggi, da carni scelte e da una lunga serie di prodotti personalmente vagliati dagli chef di casa, è bello sedersi ad uno dei pochi tavoli è gustare con il palato e lo spirito un momento ricco di magica e gustosa poesia. Nata con la vocazione del “per pochi intimi”, la Cantina di Donato offe a chi la frequenta un mondo di piaceri fatto di specialità tipiche della casa, Tra queste: una grande varietà di antipasti dove furoreggiano i fiori di zucca ripieni di ricotta e le frittelle di baccalà, i primi come la genovese, le scarole con i fagioli, la minestra maritata e le linguine con l’astice, fino a giungere ai sensazionali secondi sempre in bilico tra il mare e la terra. Per i più fortunati e per i grandi intenditori, nella Cantina da Donato in viale della Resistenza a Calvizzano a completare al meglio il tutto, vi sono anche gli straordinari dolci del pasticcere di casa ed una carta dei vini che permette di spaziare tra centinaia di etichette provenienti da tutta l’Italia. Avvolti dalla rasserenante e romantica atmosfera di un ristorante e di una cantina dove il tempo pare si sia fermato, una lunga parata di emozioni attende gli amici della qualità e della bontà. Saldamente in mano al patron Franco Tagliatatela al quale si affiancano gli attenti chef di famiglia: Castrese, Salvatore e Giuseppina Tagliatatela con l’altra sorella Antonietta, da “Donato” a Calvizzano a vincere su tutto è sempre la grande tradizione insieme alla passione di chi ha fatto della ricerca e della voglia di miglioramento un motivo di vita e di benessere.
I social network possono favorire la creazione di una “comunità globale” sempre più necessaria in un mondo che tende a polarizzarsi e dove si stanno rafforzando le tendenze isolazioniste.
Unità, uguaglianza, valori sociali, difesa della globalizzazione, inclusione, sicurezza, comunità e tanto altro ancora. Mark Zuckerberg, ha pubblicato ieri pomeriggio sul suo profilo personale una lettera aperta, un manifesto, dedicato alla “nostra comunità”.
Nella lunga lettera sulla sua pagina Facebook, il patron e fondatore del social-network denuncia l’isolazionismo e il crescente sentimento contro la globalizzazione.
Zuckerberg delinea le sfide attuali, la sua visione del mondo e le misure a cui Facebook puo’ contribuire per “unire l’umanita’”. “Il progresso ora richiede che l’umanita’ si metta insieme non solo attraverso le citta’ o le nazioni, ma anche come comunita’ globale”. L’appello, diffuso senza alcun preavviso e che gia’ viene presentato come un vero e proprio ‘manifesto’, arriva nei momento in cui Facebook e’ assediato dalle critiche di chi pensa che aiuti la disinformazione, attraverso la creazione di ‘bolle’ in cui si alimentano le ‘fake news’.
Zuckerberg offre una idealistica e dettagliata visione del ruolo che la piu’ importante rete sociale puo’ svolgere per un futuro migliore, un ruolo che deve andare oltre la semplice interconnessione.
“In tempi come gli attuali, la cosa piu’ importante che noi di Facebook possiamo fare e’ sviluppare l’infrastruttura sociale per dare alla gente la possibilita’ di costruire una comunita’ globale che lavori per tutti noi”, scrive. L’obiettivo del social network, che ormai conta 1,8 miliardi di utenti, deve essere quello di migliorare il livello di vita: “Voglio concentrarci sulla questione piu’ importante di tutte: stiamo costruendo il mondo che vigliamo?”.
“Facebook c’e’ per avvicinarci di piu’ e costruire una comunita’ globale. Quando abbiamo cominciato, questa idea non era contestata… Ma ora, nel mondo ci sono persone lasciate indietro dalla globalizzazione e movimenti che spingono per il tirarsi indietro dalla connessione globale”. Ci sono minacce che sono “sempre piu’ crescenti”, come il terrorismo, i disastri naturali, le crisi dei rifugiati, e il cambiamento climatico, che “hanno bisogno di risposte coordinate”.
Zuckerberg, che ha detto anche di recente di non voler correre per la presidenza degli Stati Uniti, nell’intera lettera non fa mai alcun accenno esplicito alle politiche divisive del presidente mericano, Donald Trump, ne’ alla Brexit.
Guardia di Finanza Comando Provinciale di Benevento: pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i bandi di concorso per l’accademia del corpo (ruolo normale e aeronavale).
Sulla Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – sono state pubblicate le norme relative ai concorsi pubblici, per titoli ed esami, per l’ammissione di:
55 allievi ufficiali del “ruolo normale” (G.U. 9 del 3 febbraio 2017) al 1° anno del 117° corso dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2017-2018 (la presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 06 marzo 2017);
8 allievi ufficiali del “ruolo aeronavale” (G.U. 11 del 10 febbraio 2017) al 1° anno del 16° corso Aeronavale dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2017-2018 (le domande dovranno pervenire entro il 13 marzo 2017).
Ai concorsi possono partecipare i cittadini italiani che abbiano compiuto, alla data del 1° gennaio 2017, il diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno d’età (siano nati, cioè, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1995 e il 1° gennaio 2000 – estremi inclusi) e siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute, ma anche coloro che, pur non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2016/2017.
La domanda di partecipazione deve essere compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi Online” seguendo le istruzioni del sistema automatizzato, con la possibilità di scegliere una delle seguenti modalità:
“SPID”, sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale;
“PEC”, posta elettronica certificat
Sul citato sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sui concorsi e prendere visione dei bandi.
“CARNEVALEPOMEO”: Il carnevale fra contemporaneo e memoria storica. Venerdì 24 Febbraio 2017 – Via Epomeo (Soccavo) ore 17.00 – 24.00
Il progetto del Carnevale 2017 di Via Epomeo è un evento che racchiude in sé un gemellaggio di speranza, un riscatto sociale ad opera di cittadini e commercianti onesti. La suddetta strada, sempre trafficata, il giorno 24 Febbraio dalle 17.00 alle 19.00 si trasformerà in un’isola pedonale per dare luogo ad un carnevale ricco di festeggiamenti, spettacoli, musica e performance artistiche. “Ho cercato di creare una relazione fra le espressività di una cultura contemporanea e i segni della tradizione più antica”, sostiene il direttore artistico dell’evento, Franco Cutolo. Alla conferenza stampa erano presenti: l’assessore Ciro Borriello, Giovanni Adelfi, presidente del Centro Commerciale Naturale Epomeo, Franco Cutolo, direttore artistico dell’evento, Lorenzo Giannalavigna, presidente della Municipalità IX (Pianura – Soccavo), Francesco Iovino, consigliere Metropolitano di Napoli, Pasquale Napolitano, presidente della Fondazione Carnevale Savianese, Carmine Sommese, sindaco della Città di Saviano e le compagnie di artisti che si esibiranno durante il Carnevale, che hanno presentato in anteprima alcune delle maschere protagoniste della giornata.
Elemento significativo della kermesse, patrocinato dal Comune di Napoli, è il gemellaggio fra Napoli e Saviano: all’interno dei festeggiamenti una delegazione del carnevale savianese (fra i più importanti della Campania) sarà la testimonianza di questo gemellaggio fra Napoli e la cittadina vesuviana. “Bisogna dare fiducia alla cittadinanza”, – dichiara Giovanni Adelfi, Presidente dell’Unione lmprese Centro Commerciale Epomeo, – “investendo nel lavoro sul territorio. Tutti noi dobbiamodimostrare che, nonostante l’episodio di cronaca che ha portato Soccavo all’attenzione dei media, il quartiere è vivo edè popolato da tanta gente per bene che con la malavita non ha nulla a che fare. Con questa manifestazione, organizzata in collaborazione con le istituzioni, speriamo di riportare sempre più l’attenzione sulle periferie della città”. Per l’occasione saranno allestiti due palcoscenici posti nei due capi della strada avremo l’alternarsi dei diversi gruppi che costituiscono la narrazione dell’evento.
L’apertura della manifestazione sarà data alla compagnia de Li Febi Armonici, che propongono dei frammenti del DECAMERON di Boccaccio dagli stessi messi in scena nella scorsa edizione del “Maggio Dei Monumenti”. Seguirà la sfilata di maschere e l’esibizione di gruppi come La Reenactment Society che ripropongono il combattimento storico e la Sahara Dancer con danze orientali come contaminazione con la cultura di altri popoli indi perfomer come Benedetta De Martino che offrirà un facepainting o “truccabimbi per passare alla Body E Soul ed al bel canto di Antonello Rondi, Pietro Quirino e Mario Cavallini. A questo tripudio carnevalesco non poteva mancare la maschera di Pulcinella che qui si presenta in due forme espressive: il teatro dei burattini ed il teatro di strada.
Pulcinella, maschera rappresentativa del carnevale per antonomasia, viene celebrato da Gennaro Patrone che esegue un frammento in cui vi sono tutti gli ingredienti della commedia dell’arte e della tradizione popolare del figlio di Maccus, passando il testimone ad una famosa famiglia di burattinai i Fratelli Ferraioli che allestiranno il loro teatrino per gioviali scene a ricordo delle tradizionali “Guarettelle.
John Christie è stato catturato in flagrante per l’omicidio della moglie e successivamente è stato condannato a morte per impiccagione nel 1953. Tuttavia, era solo una delle sue otto vittime conosciute, e alcuni credono che potrebbe aver ucciso molto di più.
a cura di Stefania Unida e Jolie Marie Trahar – Nato nello Yorkshire nel 1899, Christie si è unito all’esercito britannico all’età di 17 anni e ha combattuto nella prima guerra mondiale, dove è stato ferito dal gas iprite nel 1918. Christie è stato segnato per tutta la vita da questo evento e ha chiaramente sofferto di quello che potremmo riconoscere oggi come disturbo post traumatico da stress. Ha trascorso un mese dopo il suo infortunio in un ospedale militare e poi è stato rapidamente riarruolato nell’esercito. Tuttavia, egli avrebbe poi affermato che i gas lo resero momentaneamente cieco e muto oltre a renderlo incapace di parlare ad alta voce in maniera permanente. Anche se non vi è alcuna traccia della sua cecità, le corde vocali di Christie sono state chiaramente danneggiate dall’attacco coi gas; non ha mai potuto fare molto di più che sussurrare per il resto della sua vita!
Christie sposò Ethel Simpson nel 1920, e i due alla fine si trasferirono in uno sporco e squallido appartamento in affitto a 10 Rillington Place a Londra. Il suo matrimonio con Ethel fu difficile. Christie ha lottato con l’impotenza per tutta la vita e si credeva fosse in grado di eccitarsi sessualmente solo con le prostitute. Nei loro primi anni insieme, Christie fu regolarmente arrestato e condannato per una serie di piccoli reati, tra cui furto di vaglia postali, aggressione a una prostituta, e persino per aver rubato l’auto di un sacerdote.
Quando la seconda guerra mondiale scoppiò in Europa, Christie entrò nel corpo di polizia ausiliaria londinese, nonostante la sua fedina penale. Fu durante questo periodo che egli commise il suo primo omicidio nel 1943 (o almeno il primo omicidio che conosciamo). Ruth Fuerst, immigrata austriaca e prostituta occasionale. Christie dichiarò di aver conosciuto la Fuerst mentre si trovava in uno snack bar di Ladbroke Grove. Secondo quanto da lui confessato, la strangolò impulsivamente mentre stavano facendo sesso a Rillington Place durante l’agosto del 1943 e la moglie era fuori città in visita a dei parenti. Egli seppellì il cadavere della Fuerst in una fossa scavata nel giardino sul retro della sua abitazione. L’anno seguente trovò un nuovo lavoro come impiegato in una fabbrica di apparecchi radio. Lì incontrò la sua seconda vittima, la collega Muriel Amelia Eady. Nell’ottobre 1944, invitò la donna a casa sua con la promessa di somministrarle una “medicina speciale” che le avrebbe risolto i problemi di bronchite. Tale “tecnica” fu in seguito impiegata da Christie per molte altre sue vittime. La Eady inalò la mistura da una tazza attraverso un tubo di gomma. La mistura era in realtà un semplice balsamo che Christie usava per mascherare l’odore del gas domestico. Appena la Eady iniziò ad inalare dal tubo, Christie inserì un secondo tubicino nella tazza collegato all’attacco del gas. Inalando il gas, la Eady perse presto conoscenza (il gas domestico in uso negli anni quaranta aveva un concentrato di monossido di carbonio pari al 15%). Christie violentò la donna e poi la strangolò, seppellendone il corpo in giardino vicino a quello della Fuerst.
Ruth Fuerst (foto a lato) – Questa rievocazione rituale della propria esperienza con il gas iprite durante I suoi anni da soldato, mostra una vera e propria frustrazione profonda e la necessità di esercitare un potere sugli altri. Christieovviamente si sentì impotente e debole durante quelle sue esperienze di vita e così scelse di esercitare un controllo su chi era più vulnerabile di lui, costringendo le sue vittime a soffrire nei modi in cui lui aveva sofferto. E’ probabile che gli aspetti sessuali dei suoi crimini siano stati motivati anche dall’inadeguatezza e dall’incapacità di Christie di appagare la moglie sessualmente.
Nel mese di marzo del 1953, Christie si trasferì in 10, Rillington Place (Londra). A quel punto egli aveva fatto ancora più vittime, nascosto tre corpi all’interno di una parete della cucina e seppellito molti altri nel giardino sul retro della casa. Fu l’affittuario che seguì Christie a scoprire I corpi delle tre vittime finali all’interno del muro della cucina. Ciò portò l’attenzione verso questo caso.
Foto – La cucina di Christie, dove nascose i resti di almeno due delle sue vittime
Per quanto macabri possano sembrare i crimini commessi da John Christie, il suo arresto rivelò anche un altro fatto inquietante: un suo vicino di casa che abitava al piano di sopra, fu ingiustamente giustiziato per omicidio. Le vittime furono Beryl Evans e la figlioletta Geraldine, che insieme al marito di Beryl, Timothy, erano inquilini di Rillington Place durante il 1948 e 1949. Questo caso sollevò parecchie polemiche quando Timothy Evans venne incriminato per entrambi i delitti, condannato per essi ed impiccato nel 1950. Christie fu uno dei testimoni principali dell’accusa al processo, ma quando i suoi stessi crimini furono scoperti tre anni dopo, sorsero seri dubbi sulla fondatezza della sua testimonianza e sulla condanna di Evans. Christie stesso ammise in seguito di aver ucciso Beryl Evans per violentarla, ma non la piccola Geraldine.
Durante il processo, Timothy Evans affermò che Christie aveva ucciso Beryl nel corso di una testimonianza piuttosto pasticciata. Più tardi, sotto interrogatorio della polizia, Evans stesso confessò l’omicidio dichiarandosi colpevole, anche se la sua confessione conteneva una serie di incongruenze preoccupanti, tra cui il fatto che Timothy era a conoscenza del luogo in cui i corpi erano stati effettivamente nascosti. Una volta che fu accusato di omicidi, Evans ritirò la sua confessione e ancora una volta diede la colpa a Christie. Nonostante questo, Evans venne riconosciuto colpevole ed impiccato nel 1950.
Tre lunghi anni dopo, Christie fu arrestato e confessò l’omicidio di molteplici donne, tra cui Beryl Evans, anche se, stranamente, non Geraldine. Prima ancora, fu rivelato che, quando la polizia perquisì la proprietà di Christie alla ricerca dei corpi di Beryl e Geraldine nel 1949, venne fatta la macabra scoperta dei cadaveri delle prime vittime di Christie nel suo giardino. Al momento del suo arresto, Christie ammise di aver compiuto sette omicidi in totale – non rivendicando la responsabilità per la morte della piccola Geraldine. In realtà, ci sono prove che suggeriscono che egli uccise molte più donne nel corso degli anni, ma non sapremo mai il numero esatto delle sue vittime.
Foto – John Christie viene portato in tribunale dopo la cattura
La polizia poi scoprì che Christie aveva conservato I peli pubici di molte delle sue vittime, come fossero dei rofei. Nell’appartamento, infatti, fu rinvenuta una scatola di latta contenente distinti ciuffi di peli pubici prelevati da almeno quattro donne diverse (che però non appartenevano a nessuna delle vittime accertate di Christie). E’ chiaro che questi peli pubici possono appartenere alle vittime di John Christie che non saranno mai identificate.
La motivazione principale degli omicidi di Christie sembra essere stato un trauma che lo tormentò per tutta la vita. Non solo durante la seconda guerra mondiale, ma anche durante la sua pubertà, quando la sua impotenza sessuale gli fece affibbiare il soprannome di “can’t-do-it-Christie” (non posso farlo-Christie). Fu canzonato per la maggior parte della sua vita perché la sua impotenza divenne di dominio pubblico. Eppure il fatto che poteva avere normali rapporti sessuali, solo con prostitute, dimostra che avrebbe potuto davvero fare sesso se solo fosse stato in pieno controllo della persona. John Christie stesso in seguito dichiarò che “per tutta la mia vita ho avuto questa paura di apparire ridicolo come amante.” Forse i suoi atti criminali sadici erano il suo modo di punire gli atti di bullismo di cui era vittima e che furono a lungo perpetrati per i suoi handicap sessuali.
Il 15 luglio 1953, John Christie fu impiccato nella prigione di Pentonville per l’omicidio della moglie. In un’inchiesta ufficiale condotta nel 1965-66, il giudice Sir Daniel Brabin stabilì che Evans era stato giustiziato pur essendo innocente, e per questo gli venne concessa la grazia postuma. L’erronea condanna di Timothy Evans e la sua esecuzione colpirono fortemente l’opinione pubblica britannica, ed è anche in seguito a questa vicenda che la pena di morte per omicidio venne prima sospesa e poi abolita in Gran Bretagna: Evans è stato infatti uno degli ultimi condannati ad essere giustiziato nel Regno Unito. Pertanto, dopo una vitadi male e perversione, il risultato ultimo degli atti di Christie fu una più ampia compassione nazionale.
Fincantieri: 4 navi più 2 in opzione grazie ad un progetto di nuova concezione.
Fincantieri ha ricevuto dal gruppo Norwegian Cruise Line Holdings Ltd. un ordine per la realizzazione di 4 navi da crociera di nuova concezione, con l’opzione per ulteriori 2 unità, destinate al brand Norwegian Cruise Line (NCL). Le unità hanno un valore di circa 800 milioni di euro ciascuna e saranno consegnate a un anno l’una dall’altra a partire dal 2022 fino al 2025, e in caso di esercizio dell’opzione fino al 2027.
Determinante per il buon fine della commessa e per la scelta da parte dell’armatore è stato l’apporto di Cdp e di Sace, insieme a quello degli altri soggetti dell’export credit, che ha permesso a Fincantieri di proporre un pacchetto tecnico-commerciale e finanziario attraente, peraltro soggetto ad alcune condizioni. Con circa 140.000 tonnellate di stazza lorda, quasi 300 metri di lunghezza e una capacità di ospitare 3.300 passeggeri, queste unità costituiranno la spina dorsale della flotta del futuro di NCL.
L’ordine si basa su un progetto prototipale sviluppato da Fincantieri che valorizza le caratteristiche consolidate di libertà e flessibilità di NCL con una configurazione di prodotto innovativa, in grado di arricchire ulteriormente l’esperienza offerta ai passeggeri. Inoltre, particolare attenzione è stata posta all’efficienza energetica, con il duplice obiettivo di contenere i consumi in esercizio e minimizzare l’impatto ambientale, in linea con le più recenti normative in materia.
“Questa nuova classe di navi confermerà la tradizione di introdurre innovazioni significative nell’industria crocieristica propria del brand Norwegian Cruise Line” ha dichiarato Frank Del Rio, Presidente e CEO di Norwegian Cruise Line Holdings. “Questo ordine rimarca il nostro programma per le nuove costruzioni, aumenta e rafforza il nostro profilo di crescita, già significativo e prospetta un ritorno nel lungo periodo per i nostri azionisti”.
Commentando l’annuncio l’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, ha dichiarato: “Questo risultato eccezionale ci permette di annoverare un nuovo prestigioso brand nel nostro portafoglio clienti, a conferma della capacità di Fincantieri di sviluppare in modo flessibile soluzioni all’avanguardia al servizio di ogni segmento ed esigenza della crocieristica moderna. Siamo molto orgogliosi del progetto per queste navi: lo abbiamo messo a punto al nostro interno e presentato all’armatore, che lo ha apprezzato al punto tale da ordinarne una classe intera”. Bono poi ha concluso: “Al raggiungimento di questo obiettivo hanno contribuito in maniera determinante diversi attori della filiera dell’export, ai quali va il nostro riconoscimento. A questi fattori, tutti fondamentali, ovviamente va aggiunto il valore di un ordine di tale portata, del quale il Gruppo beneficerà in termini economici e di carico di lavoro, prolungando ulteriormente l’orizzonte occupazionale dei nostri cantieri, che non è comparabile con nessun altro settore industriale. Infine, siamo anche fieri di dare un contributo sostanziale alla crescita economica del nostro Paese che, come tutti sappiamo, richiede uno sforzo corale per recuperare le proprie quote sul mercato mondiale”.
Norwegian Cruise Line Holdings è fra i primi gruppi crocieristici al mondo. Ne fanno parte, oltre a NCL, i brand Regent Seven Seas Cruises, per il quale Fincantieri ha consegnato a Sestri Ponente (Genova) l’unità extra-lusso “Seven Seas Explorer” nel 2016 e sta ora realizzando un’unità gemella con consegna prevista nel 2020 ad Ancona, e Oceania Cruises, per cui il gruppo ha costruito “Marina” e “Riviera” rispettivamente nel 2011 e nel 2012 presso il cantiere di Sestri.
Anche questa settimana sono stati tanti e interessanti i temi trattati nella puntata a “Una radio per un aiuto”: Appello “Un aiuto per una famiglia di Amatrice”, Giornata Mondiale Epilessia, Stati vegetativi e la storia di Emanuela Lia (non lisciamoli soli), poesia vincitrice Mini-Concorso, presentazione libro di Domenico Flocco “I Campi della Fame” (storia vera del dopoguerra italiano), IV ed. Concorso naz. di poesia “Urlo e non mi senti”, X Giornata delle malattie rare, evento a Massa Carrara per abbattimento barriere. Sondaggi
di Dora Millaci – a questi abbiamo pensato di parlare in maniera più approfondita dell’appello per aiutare una famiglia di Amatrice. Alcuni lo chiamano destino, altri coincidenza ma una cosa è certa, la vita di due persone profondamente segnate si sono incrociate e da questo incontro è nato qualcosa di unico. Un’amicizia speciale, un legame che ha permesso alla prima, di comprendere il malessere dell’altra e di adoperarsi per aiutarla.
Esattamente che cos’è accaduto?
Tutto è partito da Paola Pacca, madre di 4 figli residente in provincia di Pistoia. La sua quarta figlia Daniela Cerracchio si è ammalata di una patologia rara, progressiva, invalidante, quando ne aveva solo 16 anni. La ragazza affetta da Lafora nonostante la lotta, la determinazione a poco più di 20anni, si è spenta.
E così in ricordo della figlia, qualche tempo fa Paola si è recata ad Amatrice per donare libri per l’infanzia nelle scuole e in quell’occasione ha conosciuto la famiglia Cesarei. Loro hanno tre bambini e causa del terremoto hanno perso ogni cosa: la casa, l’attività di falegname e anche l’auto. Paola si è trovata subito in sintonia con la mamma dei piccoli che anche lei si chiama Paola e qualcosa è scattato, non solo a livello di affinità ma una spinta che viene dal profondo: dal cuore. Ha deciso così di adoperarsi per aiutarli a ricostruire per lo meno la casa. Certo da sola è impossibile, ma diffondendo la notizia può essere fattibile e questo anche grazie ai Social.
Da qualche tempo per esempio ci sono 2 gruppi su facebook che si stanno adoperando per una raccolta fondi, che possa raccogliere quanto più possibile per permettergli di ricostruire un’abitazione nello stesso punto della precedente, ma con una struttura in legno, antisismica e sono:
Asciano La Voce del Garbo
Sei Chienese se…
Per coloro che volessero fare direttamente una donazione alla famiglia Cesarei:
queste sono le Coordinate del C/C messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale dedicato alla Solidarietà: IBAN IT15 Z088 8571 7600 0000 0005 700
Intestato a Gruppo Donatori Sangue Fratres di Asciano
Causale : UN AIUTO PER PAOLA DI AMATRICE E LA SUA FAMIGLIA.
Inoltre ci sono diverse associazioni che nelle prossime settimane stanno organizzando iniziative, cene conviviali, lotterie, tornei di burraco e di biliardo, serate musicali in collaborazione con lo Studio 73 di Molinaccio e il tutto per aiutare la famiglia Cesarei.
Primo appuntamento in agenda:
GIOVEDI’ 23 febbraio TORNEO DI BURRACO con apericena inizio ore19,30 ad Uzzano Via Francesca Vecchia 73 in collaborazione con Bar Studio 73. E’ obbligatoria la prenotazione entro Martedì 21 Febbraio. Per informazioni tel. 327 112 8802 – 340 245 3859
In una società dove spesso si parla di indifferenza, ecco uno spendido esempio di solidarietà e di altruismo dove l’amore, il sostegno e l’aiuto per il prossimo possono raggiungere traguardi impensabili.
Per ascoltare gli altri temi trattati nella puntata, collegarsi al link: