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Pagliuca, occorre puntare sulle specializzazioni

Luigi Pagliuca: “L’esperto contabile è la professione che più cresce negli ultimi anni. Proprio per questo, Cnpr punta con forza su questa figura”.

Trani – “La specializzazione è fondamentale e in quest’ottica le opportunità che offre la nuova figura dell’esperto contabile rappresentano un’occasione indiscutibile soprattutto per i più giovani.

Non a caso, secondo il recentissimo rapporto dell’Agenzia nazionale del sistema universitario, quella dell’esperto contabile è la professione che più cresce negli ultimi anni. Proprio per questo, Cnpr punta con forza su questa figura, trattandosi di un professionista che è in grado di assistere a tutti gli effetti l’imprenditore, ma che ha il vantaggio di accedere alla professione due anni prima rispetto al commercialista”.

Lo ha detto Luigi Pagliuca, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, nel corso del forum “Oltre la contabilità: evoluzione professionale del commercialista” che si è tenuto a Trani.

Per questo motivo, la Cassa Ragionieri ha varato un percorso professionalizzante con appositi protocolli di intesa per gli studenti.

Secondo Lello Di Gioia, presidente della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, “la politica deve operare per una sostanziale crescita delle attività dei liberi professionisti. Di conseguenza, nel momento in cui il Fisco o l’Agenzia delle Entrate dovessero mettersi in condizione di determinare un minor gettito per i commercialisti, bisognerebbe pensare a come ricollocare il sistema”.

Per questo motivo, “bisogna costruire una condizione per cui le aziende e le persone fisiche possano avere un rapporto diverso con i commercialisti: per loro immagino un ruolo non di consulente fiscale ma di supporto in tutte le fasi di crescita del percorso fiscale, di supporto alle attività imprenditoriali, di consulenza su startup e bandi: una crescita professionale a 360 gradi, in modo da poter operare in più settori”.

“L’Unagraco è attenta alle necessità dei colleghi presenti su tutto il territorio italiano, per contribuire ad individuare soluzioni efficaci per guardare con maggiore serenità al futuro dell’attività anche attraverso nuovi percorsi con la capacità di fare rete e di ottimizzare i costi”. Giuseppe Diretto, presidente nazionale dell’Unagraco, commenta lo scenario relativo alle specializzazioni dei professionisti Quindi, ben vengano le «specializzazioni», da intendersi come ulteriori, ma non uniche, opportunità dei colleghi, destinate all’implementazione delle attività degli studi professionali, ma sempre e, soprattutto, sempre se attuate con meccanismi che salvaguardino principalmente tutti coloro che si affacciano alla professione di commercialista ed esperto contabile e gli studi meno strutturati”.

“La digitalizzazione futura, a partire dal 2019 con l’introduzione della fatturazione elettronica, presenta scenari incerti per il ruolo del commercialista, con particolare riferimento a quelli che sono da sempre impegnati con la gestione degli adempimenti tributari”.

“I commercialisti e gli esperti contabili – ha evidenziato Fedele Santomauro, Consigliere d’Amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e numero uno di Unagraco Trani -, dopo gli appelli a Governo e Parlamento per la sistematica violazione dello statuto del contribuente e la mancata volontà di attuare concrete semplificazioni fiscali, di cui se ne gioverebbe sia lo Stato in quanto ente che incassa quanto i cittadini e le imprese, hanno acquisito la consapevolezza che occorre aprirsi verso nuove ‘strade’ per l’implementazione dell’attività professionale attraverso nuove soluzioni condivise con la categoria per rispondere alle esigenze del mercato”.

“A questo – continua Santomauro – bisogna aggiungere provvedimenti inutilmente complessi come lo spesometro, che secondo il Consiglio Nazionale ha portato a perdite di 113 milioni di euro per i commercialisti, oltre ad una serie di difficoltà operative, tra adeguamento dei software e dei processi organizzativi, imprevisti tecnici e notevoli complessità operative”.

Rosanna Angarano, giudice delegato della sezione Fallimentare del Tribunale di Bari ha sottolineato che “il ruolo del commercialista è in continua evoluzione, basti pensare alla riforma Rordorf che cerca di correggere le storture del regime precedente. È importante anche il ruolo nei rapporti con gli uffici giudiziari: in seguito agli ultimi interventi normativi, il professionista non è più semplicemente il prestatore di un’opera intellettuale nei confronti di un committente privato, ma assume un ruolo di garanzia nei confronti della collettività dei creditori: questo ha portato alla modifica della disciplina di responsabilità dei commercialisti, che viene vissuta in maniera molto stringente e che ha una possibile ricaduta nell’esercizio della professione con modalità difensive”.

Antonio Soldani, numero uno dell’Odcec di Trani ha sottolineato che “in futuro il commercialista sarà sempre più un consulente economico-giuridico strategico per le pmi in grado di sviluppare business plan collegati anche al territorio di riferimento”.

“Il professionista commercialista – ha evidenziato Vittorio Tarsia, commissione Procedure concorsuali dell’Ordine degli Avvocati Bari – è chiamato a ricoprire un ruolo di grande rilievo nelle attività afferenti lo svolgimento delle procedure concorsuali.

Mentre alcuni ruoli possono essere svolti indifferentemente tanto dagli avvocati quanto dai commercialisti (si pensi al ruolo di curatore, di commissario giudiziale e di liquidatore giudiziale), ve ne sono altri, rimessi in via esclusiva alle peculiari conoscenze dei commercialisti, come pure , ovviamente, ruoli specifici che possono essere svolti soltanto dagli avvocati.

Non deve escludersi che le diverse professionalità offrano prospettive di analisi delle procedure del tutto diverse e complementari, cioè che non vanno a sovrapporsi ma a completare il quadro di una procedura, come ad esempio quella concorsuale, che presenta un aspetto sempre complesso che non va mai sottovalutato. Quindi auspico un rapporto di collaborazione che possa essere sempre più utilizzato da tutti i professionisti”.

Tonio Albrizio, vicepresidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Trani, pone l’attenzione su due nuove istituti, la crisi da sovraindebitamento e la mediazione, dove i commercialisti “hanno la possibilità di accedere ad appositi istituti di recente costituzione. Sono discipline in cui c’è la possibilità di nuovi incarichi professionali. Il nostro auspicio è che retroceda la crisi economica, in particolare sui territori periferici”.

“Specializzarsi è fondamentale – spiega Vincenzo Ficarella, presidente Commissione Processo Tributario Odcec Bari – Ad esempio sul contenzioso c’è un dato molto chiaro: nei primi sei mesi del 2017 in Puglia ci sono ricorsi depositati per un valore delle controversie pari a 400 milioni di euro. Il processo tributario si gioca la partita sulle procedure e nel merito: per quanto concerne il merito i commercialisti possono entrare nella questione, ma la procedura va studiata e approfondita per un percorso preciso e mirato, affinché si possa difendere in maniera corretta il contribuente di fronte agli organi di giustizia tributaria”.

Vito Saracino, commercialista dell’Odcec Bari, pone l’attenzione sull’obbligo di emissione di solo fatture elettroniche: “oltre ad essere un valido strumento in termini di riduzione dei costi ed incremento dell’efficienza all’interno degli studi, consente altresì di delineare per il dottore commercialista e l’esperto contabile nuovi ruoli e nuove opportunità professionali come quelle di consulenti a supporto delle imprese e delle PA nell’implementare processi di fatturazione elettronica e conservazione digitale; servizio di conservazione digitale dei documenti; attività di responsabile della conservazione dei documenti contabili e fiscali; delegati nella gestione degli adempimenti connessi alla piattaforma di certificazione dei crediti; auditor nella certificazione dei processi di conservazione digitale”.

Per Giuseppe Scelsi, commercialista dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bari, “l’attività nelle consulenze tecniche di parte o d’ufficio in materia bancaria è finalizzata all’individuazione di eventuali anomalie e violazioni di legge nei contratti bancari e nella gestione dei rapporti intrattenuti dalla clientela con il ceto bancario.

Le più comuni contestazioni che vengono mosse alle banche nell’ambito di rapporti che comportano erogazione del credito riguardano l’applicazione di tassi superiori ai limiti consentiti dalla L.108/1996 in tema di usura, la capitalizzazione degli interessi (anatocismo) in violazione dell’art. 1283 c.c., l’applicazione di condizioni economiche differenti da quelle pattuite.

A seguito dell’introduzione dell’istituto del procedimento di mediazione obbligatoria anche in materia bancaria con il D.lgs. 28/10 e in seguito con il D.L. 21 giugno 2013, n. 69 (convertito L 9/8/2013 n. 98), la figura del ctp ha assunto un ruolo significativo che dovrebbe ulteriormente svilupparsi per la necessaria attività di consulenza preventiva indispensabile per giungere alla formulazione di una concreta proposta conciliativa. Anche nel processo civile in materia bancaria, il professionista può dare il proprio contributo specialistico nella chiusura bonaria della lite contribuendo alla deflazione del contenzioso”.

In conclusione, per Sebastiano Gadaleta, commercialista Odcec Trani, “le competenze che il commercialista deve accrescere riguardano argomenti ben precisi: strategia di impresa, finanziabilità dell’opera, credibilità del management, project management”.

Articolo pubblicato il: 16 Dicembre 2017 10:30

Federica Giorgio

Giornalista - iscritta alla Federico II al corso di Laurea di Culture Digitali e Comunicazione